Vengono alla luce chiari legami fra i neofascisti e gruppi militari

Vengono alla luce chiari legami fra i neofascisti e gruppi militari Nella requisitoria del pubblico ministero Pochettino sulle trame nere Vengono alla luce chiari legami fra i neofascisti e gruppi militari Una serie di episodi e riferimenti negli interrogatori - Per il finanziamento ci si intendeva servire di sequestri di persona? - Sarebbe provato che volessero attribuire a "gruppi di ideologia opposta" anche gli attentati La requisitoria depositata venerdì dal dottor Vincenzo Pochettino, pubblico ministero nell'istruttoria del giudice Luciano Violante sull'attività delle organizzazioni neofasciste di «Ordine nuovo» ed «Ordine nero», prende in esame soltanto una parte delle trame eversive che minacciavano di sconvolgere il Paese. Occorrerà conoscere quanto è stato raccolto anche nelle altre due inchieste parallele, che si prevede si concluderanno prima dell'estate, riguardanti l'attività dei «partigiani bianchi» Edgardo Sogno, Felice Mautino, Martini Mauri e Andrea Borghesio (quest'ultimo compare già nel fascicolo della requisitoria depositata) e l'attività del Cises (ritenuto la struttura economico-finanziaria delle trame eversive). Sebbene quindi la requisitoria del dottor Pochettino tratti di un aspetto soltanto parziale dei preparativi del colpo di Stato, alcune parti del documento sono ugualmente di estrema gravità. Soprattutto si delineano chiaramente i legami che le forze eversive di «Ordine nero», «Ordine nuovo» e «Avanguardia nazionale » hanno intrecciato con organismi militari (probabilmente si tratta di quegli stessi militari che aderivano idealmente alla «Rosa dei venti»). In particolare, precisi riferimenti si hanno dagli interrogatori di Paolo Frascinelli, 31 anni; di Paolo Pecoriello, 30 anni e di Enrico Maselli, I 25 anni, paracadutista della i IV compagnia di Pisa. Dice Paolo Frascinelli: «Il i ruolo di "Ordine nuovo" di ! Torino era quello di squadra | politica in "appoggio all'esercìI io (me lo aveva detto Dionigi, i che era il reggente provinciaI le di "Ordine nuovo";,' ci sa! rebbero stati dati elenchi di i posti strategici ove avremmo | ! I I | I | ! ] j j | ! ! | dovuto fare il rastrellamento di avversari politici. Questo ! era lo schema di intervento nostro ìi fianco di alcuni reparti dell'esercito (si parlava dei Lagunari, reparti di "marines" italiani eredi del Battaglione San Marco). Schema del quale si è sempre parlato in pia fasi. Al proposito mi era stato detto che avrei dovuto lasciare il mio recapito a Dionigi e Centenari (altro torinese appartenente a "Ordine nuovo"; per essere avvertito quando appunto ci sarebbe stato bisogno di me». E più avanti, riferendo quanto diceva Leone Mazzeo, 35 anni, durante le « lezioni politiche» al campo paramilitare sopra Bardonecchia, Francinelli continua: «Mazzeo parlava di squadre operative, di squadre di sabotaggio, dì informazione, di squadre destinate a tenere il materiale. I moduli operativi restai/ano sempre quelli di affiancamene to ai reparti dell'esercito per le operazioni già indicate». E Pecoriello, con Maselli: «Circa il significato della frase "recuperare armi ed esplosivo" intendo riferirmi alla necessità di contattare quei militari e quei civili che avrebbero potuto provvedere il movimento di armi ed esplosivo. Mi risulta per certo che sottufficiali dei paracaduI Usti e dei sabotatori (reparto I dei paracadutisti) hanno sol| tratto armi e munizioni per I darle ad aderenti dì "Ordine | nuovo". Mi risulta che questo ! è accaduto a Livorno, non so ] se sia acaeduta la stessa cosa j in altri posti ». j E più avanti: «Non sono in | grado di dire nulla di preciso ! circa i modelli di utilizzabilì! Servizio di MARIO BARIONA COSIMO MANCINI tà di anni ed esplosivi. Uno di tali modelli era costituito dall'appoggio ad un evenutale intervento in piazza di reparti dell'esercito. Altro di tali modelli era la realizzazione di attentati da attribuire a forze appartenenti all'opposto schieramento politico». E ancora: «Tornando al discorso originario, Maselli mi parlò di una riunione che ci sarebbe stata di lì a qualche giorno a Lucca, invitandomi a partecipare. A questa riunione avrebbe partecipato anche Clemente Graziani (dirigente e fondatore dì "Ordine nuovo" con Pino Rauti n.d.rj che l'avrebbe diretta. Vi partecipava gente appartenente ad "Ordine nuovo" di Pisa, Lucca, Viareggio e Perugia. Si sarebbe discusso appunto della forma da dare all'organizzazione clandestina qualora se ne fosse rilevata la necessita». A questo proposito il Pecoriello ha precisato: «Mi risulta che "Ordine nuovo", come altre organizzazioni, si divideva in due settori, uno pubblico ed uno segreto». Altri elementi che confermano l'esistenza di precisi contatti tra gli ordinovisti e l'esercito emergono quando Maurizio Rossi, « in servìzio a Livorno quale sottufficiale paracadutista confida a Mauro Mennucci, 26 anni, che attorno all'agosto-settembre del 1972 ebbe l'intenzione dì Zi- berarsi di alcune bombe tipo Srcm in suo possesso, in vista del congedo. Pecoriello si rivolse al Lamberti che si 7nostrò interessato alla offerta del Rossi, lo stesso Pecoriello fece poi da tramite per la consegna delle bombe ». « E' importante far notare a questo punto coinè, da accertumenti di polizia giudiziaria acquisiti agli atti, è risultato che numerose bombe del tipo Srcm nel corso del 1973, sono state rinvenute inesplose in varie località della provincia di Pisa, mentre un'altra, il 27 novembre 1973, è stata fatta esplodere contro un muro di uno stabile in Pisa. Ancora da indagini di polizia giudiziaria, si è potuto accertare che alcune bombe fatte esplodere in Milano e provincia nel corso del 1973, erano provenienti da un lotto assegnato, tra l'altro, proprio alla Brigata Paracadutisti di Livorno in forza alla quale ha prestato servizio il Rossi ». Altri elementi ancora trovano conferma nel fatto che Salvatore Francia « ha compilato in massima parte le schede biografiche di adesione dei militari ». Sempre dalla requisitoria del dottor Pochettino si rilevano prove allarmanti di «capillare infiltrazione di aderenti in associazioni collaterali aventi analoghe finalità » e schedatura di avversari politi¬ ci, di «tentativo dì infiltrazione di aderenti torinesi ad "Ordine nuovo " in partiti polìtici attraverso la commissione di un furto di tessere di ! iscrizione ai parliti stessi ». Ma più ancora è indicativo | il fatto che una squadra de] nominata « F » composta di tre militanti si dovesse occupare del reperimento dei finanziamenti e per « segnalare persone, enti, industrie che volenti o nolenti potrebbero vedersi costretti a versare congrue tangenti ». Il sospetto che il mezzo per costringere « volenti o nolenti » fosse l'arma dei sequestri non è a questo punto gratuito come non può non insospettire, dati i fini chiaramente eversivi, « la realizzazione di attentati da attribuire a forze appartenenti all'opposto schieramento politico ». II giudice Violante ed il pubblico ministero Pochettino Gli imputati Paolo Pecoriello e Giuseppe Dionigi