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Aborto: pronte 700 mila firme per il referendum abrogativo I radicali le presenteranno alla Cassazione l'I 1 luglio Aborto: pronte 700 mila firme per il referendum abrogativo Firenze, 28 giugno. (e. b.) Il prossimo 11 luglio i radicali presenteranno alla Cassazione le 700 mila firme raccolte per il referendum abrogativo sull'aborto. Lo ha annunciato oggi, durante una conferenza stampa, il segreta rio del partito radicale, Gianfranco Spadaccia. La conferenza-stampa era stata indetta dal partito radicale, dal Centro informazione sterilizzazione e aborto (Cisa) e dal Movimento di liberazione della donna come prima presa di posizione ufficiale dopo l'arresto, avvenuto giorni or sono a Firenze, del ginecologo Giorgio Conciani (accusato di procurato aborto aggravato continuato, compiuto su donne consenzienti). Adele Faccio, Emma Bonino e Giulia Montanelli, tutte del Cisa, hanno sottolineato che la decisione di riprendere l'attività non è stata presa individualmente dal dottor Conciani, ma dal Cisa, al quale il dottor Conciani ha offerto la sua collaborazione. E' stato anche annunciato che in questo ultimo periodo il Cen¬ tro ha assistito circa diecimila donne, organizzando anche viaggi in cliniche inglesi, francesi, svizzere, jugoslave. Spadaccia ha concluso ricordando: «Il giorno successivo alla mia liberazione, ribadii che da allora in poi nessuna donna sarebbe più finita in prigione per il reato d'aborto. Ogni processo d'aborto sarebbe divenuto un processo politico e davanti ai giudici ed in prigione sarebbero andati le responsabili e i responsabili delle organizzazioni impegnate nella lotta per la liberalizzazione dell'aborto. I giudici adesso devono decidere. Il problema si ripropone negli stessi termini di gennaio: o tutti dentro o tutti fuori. Siamo come allora a disposizione del magistrato e, se lo riterrà necessario, dei suoi agenti». Se la situazione s'inasprirà nuovamente — ha detto ancora Spadaccia — saranno prese clamorose iniziative, come quella, ad esempio, di occupare le cliniche «dove si fanno aborti a 800 mila lire con la complicità della polizia».