I nostri sbagliano arrivo Per Merckx giorno duro

I nostri sbagliano arrivo Per Merckx giorno duro I nostri sbagliano arrivo Per Merckx giorno duro Tour: Santambrogio "dimentica" di compiere un gire nel circuito di Amiens - Successo a De Witte - Eddy fora negli ultimi metri (Dal nostro inviato speciale) Amiens, 28 giugno. Ronald De Witte, una belga gregario di Pollentier, ha vinto la seconda tappa del Tour, approfittando di un clamoroso errore degli uomini della Bianchi, cui II circuito d'arrivo di Amiens si addiceva per propiziare un « bis » dello sprinter Van Linden. Tra i gregari di Gimondi nessuno sapeva — cosa che lascia perlomeno stupiti — che i concorrenti avrebbero dovuto compiere 'a distanza fino al rettilineo d'arrivo più un giro completo del breve circuito che si snoda intorno ad un laghetto, alla periferia della città. Nella mischia lanciata per conquistare le posizioni migliori, Santambrogio e Rodriguez si sono avvantaggiati di una trentina di metri, insieme all'olandese Vianen, al belga De Witte e al loro compagno di squadra Toni Houbrechts. Quando Santambrogio ha visto profilarsi per la prima volta lo striscione, ha lanciato il suo sprint, passando trionfalmente a mani alzate la linea, mentre Rodriguez, dall'altra parte della strada, gli lanciava uno sguardo di odio. L'attimo di esitazione del terzetto della Bianchi, non appena compreso l'errore, è bastato a De Witte e Vianen per approfittare della situazione e guadagnare quei pochi metri sufficienti per neutralizzare qualsiasi altra reazione. De Witte, ringraziando la balordaggine di Santambrogio e compagni, ha potuto così vincere facilmente lo sprint con l'olandese, a brevissima distanza, cioè praticamente senza soluzione di continuità con il suo gruppo, nel quale Rik Van Linden. giustamente fuori dei gangheri per l'occasione perduta, ha guadagnato il terzo posto. Una giornata apparentemente piatta, insomma, dopo i fuochi di artificio delle due semitappe di ieri, anche se la media di oltre 46 all'ora, su un percorso ricco di pavé e battuto dal vento dice chiaramente come l'assenza di episodi di rilievo non vada confusa con la mancanza di combattività. Il fatto è che il solo ad avere un preciso interesse a movimentare la corsa in pianura è Merckx, il quale oggi è stato assorbito da noie di natura meccanica, che lo hanno tenuto a lungo lontano dalla testa del plotone, il fuoriclasse belga ha messo piede a terra per sostituire una ruota rimasta malconcia sul pavé, ma l'intervento del meccanico non lo ha soddisfatto. Eddy si è fermato altre due volte, prima di sentirsi completamente rassicurato sull'efficienza della sua bicicletta e, poiché l'andatura del gruppo si manteneva piuttosto rapida, il suo rientro nella fila ha richiesto uno sforzo non indifferente. La maglia gialla Moser. prudentemente, non ha cercato di approfittare delle occasionali difficoltà di Merckx. Il ruolo di attaccante non spettava a lui, pienamente giustificato dal possesso del primato a lasciare ad altri l'iniziativa. Stuzzicare direttamente il fuoriclasse belga del resto non gli conviene, visto che la corsa su un tema parallelo a quello di Eddy gli ha consentito di rafforzare ieri la sua posizione. Il «leader» della classifica ed i suoi compagni della Filotex si sono quindi limitati a rincorrere tutti, annullando ogni tentativo di sortita, in un clima agonistico che si differenziava da certe giornate » morte » del Giro d'Italia soltanto perché qui Ti tirava il fiato... a 46 all'ora. Che questa non fosse una giornata dritta per Merckx lo si è capito, del resto, quando il campione del mondo ha dovuto mettere ancora piede a terra, per una foratura, proprio all'inizio del circuito finale di Amiens. Per fortuna I tempi validi per la classifica venivano cronometrati all'ingresso del circuito, ragion per cui il mezzo minuto circa di ritardo rispetto al plotone con cui Eddy ha concluso la tappa non gli ha portato nessun pregiudizio. Il vento gelido, gli spruzzi improvvisi di pioggia di questa traversata del Nord della Francia giustificano un certo malumore di Gimondi, che teme il riacutizzarsi della leggera bronchite che lo accompagna sin dal Giro d'Italia. E' questa l'unica nota moderatamente negativa in una giornata in cui — a .patte- il clamoroso equivoco sul traguardo tra gli uomini della Bianchi — non ha offerto ai nostri corridori né l'occasione di fare da protagonisti, né la necessità di entrare nella cronaca come vittime di incidenti 0 come vittime di offensive altrui. Non è detto però che questo rallentamento della combattività debba continuare anche domani, andando da Amiens a Versailles, in una tappa di 176 chilometri che sfiora Parigi prima che il Tour prosegua il cammino verso l'Atlantico e verso il Sud. Gianni Pigliata Ordine d'arrivo: 1. De Witte (Flandria) km 121,500 in 2 ore e 37'17", alla media di km 46,349; 2. Vianen s.t.: 3. Van Linden; 4. Esclassan; 5. Wesemael; 6. Hoban; 7. Rottiers; 8. Priem; 9. Antonini; 10. Karstens. tutti col tempo del vincitore. Classìfica generale: 1. Moser, 7 ore 24'03"; 2. Merckx a 2"; 3. Pollentier a 14"; 4. Thevenet a 1'17"; 5. Van Springel 1'18"; 6. Gimondi 1 '22"; 7. Battaglin 1 '22"; 8. Van Linden 1'27"; 9. Poulidor 1 '27 "; 10. Godefroot 1'28".

Luoghi citati: Amiens, Francia, Italia, Parigi