Moto, da Pileri il primo titolo di Giorgio Viglino

Moto, da Pileri il primo titolo Mentre Agostini e Cecotto sono sconfitti in Olanda Moto, da Pileri il primo titolo L'italiano, con la Morbidelli, vince la "mezzo litro" Mino, che nella 350 è classe 125 e il relativo campionato - Sheene beffa nella 4° per problemi di gomme - Faticoso rientro di Bonera (Dal nostro inviato speciale) Assen, 28 giugno. Il campionato del mondo mangia i suoi protagonisti, li vuole umiliati per produrne degli altri e rinnovare discussioni e rivalità. Oggi, dei tre uomini che per un verso o per l'altro hanno dominato le gare della prima fase, è rimasto a galla il solo Villa, vittorioso con un po' di fortuna. Giacomo Agostini ha subito due sconfitte brucianti e Johnny Cecotto non è mai stato in lizza per un successo. Troviamo nomi nuovi, quelli di Barry Sheene e della Suzuki, l'uno e l'altra alla prima vittoria mondiale, quello di Braun, impronosticabile vincitore della 350 disputata contro ogni logica. Nel pianeta satellite delle piccole cilindrato conferma piena invece per Paolo Pileri che vince il suo primo titolo mondiale, primo anche per la Morbidelli che raccoglie con anticipo stagionale, ma ben in ritardo con gli anni, i frutti di un lavoro assiduo ed appassionato. Replica anche per Nieto, vincitore nella 50 ancora una volta nel confronti di uno sfortunato Lazzarini. Il trionfo. Successo e anche qualcosa di più per Barry Sheene, per troppi anni «cavallo pazzo», forse rinsavito con l'ultimo doloroso incidente, ma soprattutto trionfo assoluto per la Suzuki. La marca giapponese, rientrata alle corse sulla spinta datale dall'importatore italiano, la Salad di Torino, è da un paio d'anni impegnata in prima persona nelle prove iridate. I motori, di concezione nuova, non hanno mal dato comunque grossi problemi, ma una moto da gran premio è macchina composita e la potenza non bastava a supplire alle altre carenze. Aggiusta qui, ritocca là, si è giunti all'edizione di quest'anno che fin dall'inizio è apparsa macchina vincente. Barry ha gareggiato in modo intelligente, subito nel gruppetto di testa poi saggiamente a ruota di Agostini dopo che il ritmo veloce imposto da Suzuki e Yamaha aveva obbligato Read a cedere. A Mino si è letteralmente appiccicato approfittando della potenza del motore, quella stessa potenza che gli avrebbe permesso sul rettilineo finale il beffardo sorpasso del successo. Le sconfitte. Agostini ne ha trovate due sulla sua strada quest'oggi. Nella 350 è partito bene ma si è fatto invischiare nel gruppo dei soliti velocisti dei primi giri. Dalla tribuna e dai box non si capiva perché Mino avesse tante difficoltà, visto che il motore cantava perfettamente e lo stupore era condito di rabbia perché Cecotto, il rivale per il mondiale, navigava nelle ultime posizioni costrettovi da una partenza disastrosa. Rimasto in compagnia di due privati qualificati, Braun e Koronen e di Alex George, che era alla guida della Yamaha finora affidata a Kanaya. Mino ha faticosamente recuperato a strappi fino al secondo posto, senza avere lo sprint necessario per l'ultimo sorpasso. La spiegazione è venuta quando lui è sceso furioso dalla moto dopo un quarto posto umiliante. Parlava di sbandate continue e soltanto allora si è controllato il i pneumatico posteriore, scoprendo I che era ovalizzato per cinque millimetri. Il clamoroso errore tecnico della Dunlop mette al riparo il pilota da ogni critica, un po' meno l'organizzazione Yamaha. Nella 500 Mino ha condotto la battaglia con un pizzico in più di nervosismo. Sheene lo ha pressato da vicino cercando di farlo sbagliare e lui, il campione con anni di esperienza, ci è caduto nel modo più sciocco proprio sulla curva d'arrivo. Allargando deciso per evitare un passaggio all'esterno, ha avuto la debolezza di guardare all'indietro verso sinistra. Sheene lo ha infilato a destra. Le disfatte. La Mv Agusta è caduta un gradino più in basso adesso che la Suzuki cammina e bene. Ed è caduta proprio nel giorno in cui si preannunciava un ritorno in forze grazie a particolari tecnici rinnovati e a soluzioni d'avanguardia adottate con profitto. Phil Read ha cercato di resistere al ritmo dei due avversari ma non ha potuto andare oltre per non finire per terra. Bonera ha recuperato bene una partenza un po' lenta, poi affaticato alle braccia, non ancora allenato, e un po' dolorante alla gamba, ha dovuto lasciare passare gli avversari più forti, cioè quelli della Suzuki. Johnny Cecotto per la prima volta nella stagione non ha raccolto assolutamente nulla. Nella 350 il piazzamento grigio al quinto posto non è certo riscatta- to dal record sul giro ottenuto contro nessuno e quando più a nulla serviva. Nella 250 i suoi meccanici hanno giocato d'azzardo cambiando le fasce dei pistoni, giocato e perso perché dopo nove giri è saltato tutto e le Aermacchi H.D. hanno avuto via libera. Le vittorie. Successo un po' risicato per Walter Villa, ma prezioso il balzo netto nella corsa al mondiale. Davanti si è tolto di mezzo Cecotto, ma Walter aveva già realizzato il tempo record nell'inseguimento e al giro successivo, quando II successo della Casa italiana era ormai assicurato, Rougerie compagno di squadra di Walter finiva per terra in una curva, troppo affaticato per potersi attaccare al freno con la necessaria decisione. In due giri Walter era primo e così continuava fino al traguardo mentre il francese riprendeva alla svelta e finiva per classificarsi ancora secondo. Volata a tre fra Nieto, Rittberger e Lazzarini al termine di una gara delle 50 frizzante e simpatica. L'ha spun'.ata Nieto, ma si beccava la sua dose di fischi perché l'eroe era stato Lazzarini. Mondiale assoluto Pileri. ternano, di 28 anni, campione del mondo della 125 e primo della stagione '75. Il titolo torna ad un pilota italiano dopo una quindicina di anni e altrettanto tempo è occorso perché dalla Mondiol e dalla Merini si giungesse a questa super Morbidelli. Anche oggi la corsa non ha avuto storia. Ouesta volta, però, con Pileri sempre primo e Bianchi secondo. Poi un buco di un minuto prima di trovare qualche altro. Stasera a Pesaro e a Terni c'è festa grande, perché se i campionissimi monopolizzano i titoli dei giornali, uomini come Pileri e clan come la Morbidelli hanno legioni di appassionati. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Olanda, Pesaro, Torino