Un'Italia di testa di Augusto Minucci

Un'Italia di testa NELLE GALLERIE TORINESI ' ' ' " ' Un'Italia di testa Il torinese Luciano Fabro, oltre a essere uno dei veterani dell'arte concettuale, è anche, con Paolini, uno fra i più sottili e intelligenti operatori artistici di questo settore. Da una decina di anni a questa parte la sua ricerca si è spostata in varie direzioni, ma una costante è rimasta fissa: la tautologia che, molto semplicemente, è il rendersi conto delle cose che già si sanno. Egli infatti costringe l'opera a fare un discorso su se stessa attraverso il meccanismo linguistico con cui è stata creata. Realizza cioè immagini con i materiali più disparati (vetro, piombo, specchi, seta, pelle e pellicce), sollecitando la mente a intuirne il simbolo e la memoria a ricordare cose di cui era già a conoscenza per ricavarne altri stimoli e significati. Sarebbe lungo elencare, anche sommariamente, le sue esperienze. Ricordiamo (esposto alla galleria Notizie nel 1966) «Il cubo»: un grande parallelepipedo di tela di un metro e 75 di lato dove si entrava conquistando una dimensione nuova senza e-..ere tagliati fuori dal mondo circostante di cui si poteva percepire luce e suoni. E «Il cielo»: una grande mappa celeste sistemata su tre lati di una stanza, di fronte alla quale lo spettatore si trovava come sospeso nello spazio, circondato dagli abissi degli anni luce. Poi, sono venuti gli «Stivali di vetro», e la serie dedicata all'Italia, che è ora esposta nella galleria Stein in Piazza San Carlo 206. L'Italia è rappresentata in decine di modi: in piombo arricciato, di cristallo, ridotta a strisce come uno straccio, arrotolata come una pelle d'animale; appesa alla rovescia come uno stoccafisso rinsecchito, e infine (l'ultima realizzata in ordine di tempo) snodata e manovrabile come una marionetta. Fabro dice che la profondità bisogna nasconderla in superficie e, a una prima occhiata, la simbologia di ogni Italia potrebbe anche sembrare lapalissiana, ma guardando bene, gli stimoli si succedono agli stimoli consentendo numerose «letture» come nell'»Italia dei pupi» che ricorda sì le marionette sici¬ tal'dliane nella loro lucida armatura, le avventure di Orlando e di Rodomonte, ma anche l'Italia di cer- _ ti giochi politici dei potenti che I cetirano i fili e la fanno ballare a loro piacere. Parecchie gallerie hanno ormai chiuso i battenti, altre li chiuderanno nella prossima settimana; tuttavia, anche a stagione ormai conclusa, non mancano le rassegne d'un certo interesse. Segnaliamo, fra le altre, quella allestita dalla «Cittadella» (via Bertola 31) dove sono esposte opere di Galvano, Borga, Grosso, Castagneto e Seveso; quella della galleria «Documenta» in via Santa Maria 2, che espone le splendide fotografie degli americani Mark Cohen, Benno Friedman e del giapponese Heikon Hosoe. Infine la mostra allestita nella galleria di via della Rocca 3, dove sono esposti manifesti pubblicitari contemporanei, alcuni dei quali sono dei veri e propri capolavori, anche perché realizzati da artisti quali Bob Dylan. Picasso. Max Ernst, Follon ed Edward Byrde, autore, fra l'altro, del celebre manifesto Jesus Christ Superstar. Si chiudono le sale in città e subito fioriscono le mostre nei luoghi di villeggiatura. Ad Aosta, nella ripristinata «Tour fromage» cuore della città antica, è stata allestita una bella rassegna di Emilio Vedova. La mostra, che ha anche scopi didattici, si articola su quattro piani e illustra il lavoro di questo impetuoso artista dal 1960 a oggi. Sono esposte, assieme alle serigrafie, le incisioni e le litografie, anche le lastre e le pietre litografiche su cui Vedova — che proprio nella «battaglia» con la materia trova il momento più esaltante del suo lavoro — ha realizzato le proprie opere. Sempre in Val d'Aosta, a Courmayeur, si è inaugurato un «Centro internazionale d'arte» che ri marra aperto per tutta la stagione estiva. Ha iniziato con una mo stra di Mastroianni e proseguirà con alcune interessanti personali fra cui quelle di Tucci, Rojetto Fogliato, Ferrari e Roncarolo. Augusto Minucci tacigredfuasEcè ssubtercnmscpnttpnanasStlFqsSnczfMtSi v

Luoghi citati: Aosta, Courmayeur, Italia, Seveso, Val D'aosta