In mano nostra

In mano nostra Saper spendere In mano nostra Alle donne è affidata la difficile amministrazione del bilancio familiare; tocca a loro affilare le armi del consumatore « Le donne sono sempre sotto accusa. Se sono casalinghe, sono considerate improduttive, incapaci di far quadrare i bilanci, spendaccione. Se sono lavoratrici, sembrano occupare abustvamente un posto che un maschio giovane potrebbe tenere con maggior capacità. Insomma di noi o non si parla o si parla male. Nessuno che si preoccupi di illustrarci la situazione femminile in Europa. Spendere due parole per noi significa torse "spendere male"? •. ** Punte sul vivo dalla lettera della signorina Mirella B. di Torino, le donne deH'équIpe di •Saper spendere- hanno accettato Il rimprovero e ne tanno ammenda. Non sarà certo spesa male una puntata rivolta ai problemi delle amministratrici delle famiglie, siano esse casalinghe, operaie o impiegate. Qual è dunque la posizione della donna? In nostro aiuto interviene Anna Bartolini, giornalista e scrittrice, con un libricino che va a ruba in questi mesi, La donna in Europa, edito a cura della Comunità europea. Poche pagine e tante notizie, alle quali la lettrice sembra particolarmente interessata. Quante sono le donne che lavorano, dove lavorano, quanto guadagnano. La scelta del lavoro L'autrice si chiede anche « perché lavorano - e risponde: « Le motivazioni economiche sono prevalenti, anche perché non avendo superato ancora il complesso di colpa di mancare al ruolo di casalinghe, ancora troppe poche donne affermano di lavorare per il bisogno di indipendenza. E' quindi difficile nella realtà, malgrado le varie inchieste nazionali, stabilire fino a che punto il lavoro sia ancora un'esigenza primaria o sia invece un modo di partecipare alla vita attiva, di evolversi e di soddisfare le proprie aspirazioni. La percentuale più alta di donne che lavorano perché il marito non guadagna abbastanza si trova in Italia (tra il 35 e Il 40 per cento) e la più bassa nel Lussemburgo (si stima attorno al 5 per cento) Di -^articolare interesse è il capitolo dedicato a « un migliore tenor dì vita ». Qui le casalinghe fanno la parte del giaguaro. « Un esercito di donne di casa — scrive Anna Bartolini — vive nei nove Paesi della Comunità. Le casalinghe, cioè le donne dai 14 anni in su che vivono senza un'occupazione extra-domestica sono diverse decine di milioni. La loro vita non è facile: non si misura in moneta il valore del loro lavoro. Inoltre in quasi tutti i Paesi il lavoro domestico non viene calcolato per formare il reddito nazionale e cioè la ricchezza di una nazione ». Un ruolo misconosciuto dalla società che continua ad ejsere misogina nonostante i tempi cambiati. « L'Immagine classica della casalinga è ancor oggi quella di una donna piegata dal peso della borsa della spesa, frustrata dall'impotenza dinanzi all'aumento dei prezzi, bombardata dalla pubblicità, incapace di organizzare una rivolta contro il diffuso preconcetto che la considera uno strumento del consumismo ». E' migliorata in questi anni la vita delle donne che stanno in casa? « Un'inchiesta sui consumi in Europa, svolta nel '73 dall'Istituto Ilo di Monaco, ha accertato che non solo è au¬ mentato il reddito e quindi il tenore di vita, ma anche le dotazioni domestiche sono nettamente migliorate dal '58 ad oggi: circa il 70 per cento delle famiglie possiede una lavatrice e circa l'80 per cento un frigorifero. Una lavastoviglie rientra nell'equipaggiamento dell'8 per cento delle famiglie tedesche, in Olanda questa percentuale sale al 16 per cento, scende al 5 per cento in Francia e Belgio. In Italia è del 10 per cento ». Una prova di benessere, perché gli elettrodomestici aiutano la donna, alleviano la sua fatica e soprattutto riducono il tempo del suo lavoro consentendole — ove sia possibile e per chi lo desidera — un fruttuoso impiego del tempo libero in hobbies vari. E la massaia? Aggredita dal carovita, confusa dalla pubblicità e con il bilancio corroso dall'inflazione, rischia ogni giorno che esce di casa di farsi turlupinare. « Una politica a tutela del consumatore — si legge nel libro — Wene portata avanti da anni all'interno dei nove Paesi della Comunità. Dal '73 un programma comune è stato elaborato per coordinare l'operato. L'obiettivo è di informare e tutelare soprattutto la donna che resta la principale responsabile della borsa della spesa. Si possono ottenere dei risultati? Certo: basta pensare alla battaglia della carne che le donne tedesche hanno condotto seguendo l'appello delle centrali dei consumatori. Ogni giorno si sono recate davanti alle bacheche delle centrali per controllare "il termometro della carne". Se la temperatura era alta, si boicottava la carne. La battaglia, iniziata il ì6 agosto '73, è durata mesi ed I prezzi, alla line, sono calati ». La conclusione è una sola: la donna deve imparare anzitutto a non misconoscere il proprio valore e le proprie capacità, ad affilare le armi del consumatore (è la principale consumatrice in quanto acquirente per l'intera famiglia], a trovare la unione e a coordinare l'azione. Da questo dipende in gran parte il » saper spendere • delle famiglie. Piccola posta Poco tempo a disposizione e pochi soldi nel borsellino. « Ma le mie ricette — scrive la signora Gemma — consentono di Imbastire un pranzetto con poca spesa ». Ecco le « tagliatelle alla papalina ». Quattro etti di tagliatelle fresche, 60 gr di prosciutto cotto tagliato a listerelle sottili, un pezzo di burro, béchamelle, parmigiano grattugiato. Preparare la béchamelle con burro, farina, latte; appena è pronta unirvi il prosciutto mescolando bene. Cuocere le tagliatelle al dente, insaporire con un po' di burro e parmigiano e amalgamare con la béchamelle, rimescolando adagio. Oppure « lingua in salsa ». Far lessare una lingua di vitello, tagliarla a fette sottili e adagiarle su un piatto di servizio. A parte pestare due spicchi d'aglio e unirvi rimescolando olio d'oliva finché non si sia formata una salsetta. Versare questa sulle fette di lingua e servire freddo o caldo. Attenzione però all'alito: per almeno tre giorni dovrete chiudervi in casa per evitare zaffate all'aglio in viso ai malcapitati vicini. Simonetta

Persone citate: Anna Bartolini

Luoghi citati: Belgio, Europa, Francia, Italia, Lussemburgo, Olanda, Torino