Moser "risponde" a Merckx

Moser "risponde" a Merckx Tour: nelle semitappe successi di Priem e di Van Linden Moser "risponde" a Merckx L'italiano e il belga impegnati in una veemente sfida - Francesco conserva la maglia gialla alla grande reagendo agli attacchi del rivale - Gimondi e Battaglin a l'22", Ocana a 3' - Fuente fuori tempo massimo (Dal nostro inviato speciale) Roubaix, 27 giugno Francesco Moser conserva la maglia gialla in una prima giornata del Tour di elevato tono agonistico, nella quale i nomi dei vincitori delle due semitappe — l'olandese Priem a Molenbeek ed il belga Van Linden della Bianchi a Roubaix — finiscono con l'essere un particolare trascurabile. La rabbiosa energia con cui Eddy Merckx ha cercato di rifarsi dello smacco subito nel prologo di Charleroi e la prontezza con cui il nostro «corazziere» ha risposto alle iniziative del fuoriclasse belga, proiettandosi a sua volta all'offensiva, sono stati i motivi conduttori di una giornata al termine della quale qualcuno dei presunti protagonisti è già costretto a fare i conti dei danni patiti. Il tema della corsa era facilmente prevedibile: un Merckx smanioso di riscossa, un Moser deciso a resistere e a portare la maglia gialla fino a Roubaix. Non occorreva un -trust» di cervelli per impostare la giusta tattica di gara, con due soli uomini-faro da controllare per evitare pericoli. Eppure, qualche grosso «pesce» si è lasciato sorprendere lo stesso, sia al mattino, quando Merckx ha attaccato d'improvviso sulla breve rampa di Alsemberg a ventiquattro chilometri dal traguardo, sia al pomeriggio — ancora su una piccola asperità, il Mont de l'Enclus — quando è toccato a Moser farsi promotore dell'offensiva decisiva, trovando pronta risposta nel suo rivale numero uno. Tra le vittime illustri dell'offen- siva_ antimeridiana sono stati, purtroppo, anche i nostri Gimondi e Battaglin, i quali si sono lasciati sorprendere lontani dalla testa del gruppo — e l'errore stupisce soprattutto per un corridore dell'esperienza di Felice — quando Eddy si è alzato sui pedali dando inizio alla «bagarre». Con i due italiani hanno fatto le spese dell'iniziativa di Merckx (alla cui ruota si era subito incollato Moser) anche i francesi Thevenet e Poulidor e gli spagnoli Fuente ed Ocana, costretti ad annotare, sul traguardo di Molenbeek, un pesante ritardo di 53 secondi. Gimondi e Battaglin non hanno ripetuto l'errore nella seconda frazione e sono stati prontissimi, con Thevenet e Poulidor, ad inserirsi nella nuova offensiva scatenata da Moser e proseguita da Merckx. Luis Ocana è invece caduto nuovamente nella rete, accumulando, in trenta chilometri di disperato ma inutile inseguimento, un ulteriore passivo di 1'20" che lo fa scivolare a quasi tre minuti dalla Maglia gialla. L'olandese Hoetemelk, tradito da una foratura quando si trovava con i primi, ha dovuto assumere suo malgrado il ruolo della seconda vittima della giornata. Il disastro più grosso, però, è stato quello di Fuente. Il lunatico scalatore spagnolo, evidentemente impreparato al ritmo forsennato di questo inizio del Tour, è letteralmente saltato in aria nel finale condotto ad oltre quarantacinque all'ora sulle tortuose strade della zona di confine tra il Belgio e la Francia, tanto da finire fuori tempo massimo per cinque minuti. Francesco Moser esce dunque a testa alta da questa giornata di tempesta, che lo ha visto autorevolmente sicuro di se stesso in ogni circostanza e capace di ribattere colpo su colpo alla rabbiosa aggressività di Merckx. Il campione del mondo, come si è detto, perfetto conoscitore di un percorso che si concludeva a pochi chilometri da casa, ha scatenato il suo attacco decisivo sulla rampa di Alsemberg. Solo la Maglia gialla, con altri sette corridori, tra cui Zoetemelk. Pollentier e Van linpc, sono riusciti a resistere alla prepotente progressione del fuoriclasse belga. Tutti gli altri, compresi Gimondi e Battaglin, sono caduti in pieno nel trabocchetto e, pur prodigandosi nell'inseguimento, hanno dovuto cedere progressivamente; terreno alla scatenata pattuglia di Merckx, nella quale la prospettiva di mettere nei pasticci un bel pizzico di avversari sopiva temporaneamente ogni rivalità permettendo all'offensiva di assumere un'efficacia corale purtroppo eloquente. Eddy avrebbe voluto coronare il colpo di mano con la vittoria di tappa a Molenbeek. ma l'olandese Priem gli ha negato questa soddisfazione, lasciandogli solo il secondo posto, davanti a De Citte. Van Impe e Zoetemelk. Moser. in maglia gialla, non si è buttato sconsideratamente nella mischia, accontentandosi del settimo posto: Il suo dovere l'aveva fatto eccome, senza prendere dei rischi inutili per un piazzamento fine a se stesso. Nel pomeriggio, le parti si sono invertite — anche se il risultato non è cambiato — con Moser nel ruolo dell'attaccante e Merckx tra i più pronti a sfruttare l'occasione creata dalla Maglia gialla. Ad una trentina di chilometri dal traguardo si è pertanto formata al co¬ mando della corsa una pattuglia di undici corridori comprendente, accanto a Merckx e Moser, anche Gimondi, Battaglin, Van Springel. Poulidor. Thevenet e Zoetemelk, quest'ultimo costretto poi da una foratura a scivolare indietro nel plotone inseguitore. L'offensiva, che ha portato la avanguardia a disputarsi il successo sulla pista di Roubaix con 1 "20" di vantaggio sul plotone, si è conclusa con una volata nella quale Rik Van Linden, con una prepotente rimonta negli ultimissimi metri, ha dato la prima vittoria alla Bianchi. La sorpresa di questo sprint è venuta proprio da Francesco Moser che, più a suo agio sulla lunga pista del velodromo di Roubaix, ha potuto lanciare la sua volata di potenza, facendosi rimontare dal gregario di Gimondi soltanto sul filo del traguardo, e classificandosi meritatamente secondo davanti al belga De Meyer e agli altri componenti della pattuglia di testa. Un Moser In splendide condizioni, insomma, che ha superato a pieni voti questo primo esame sulle strade del Tour, confermando di essere perfettamente a suo agio nel clima elettrico della corsa. Tra lui e Merckx la sfida è aperta ma l'affinità di temperamento tra i due rivali, che II porta a svolgere lo stesso tema tattico, ha creato una terribile per quanto fortuita alleanza, con effetti dirompenti sul Tour. Francesco ed Eddy si scambiano fendenti senza risparmio, ma sono gli altri, per ora, le vittime di questa battaglia. Domani, seconda giornata del Giro di Francia, con 121 chilometri senza apprezzabili difficoltà da Roubaix ad Amiens. Il duello tra Merckx e Moser attende la prossima vittima ed i Pirenei, terreno per certe riscosse, sono ancora lontani. Gianni Pignata Semitappa Charleroi-Molenbeek: 1. Priem (Frisol) km 94 in 2h 09'27", media km 43,569: 2. Merckx (Molteni); 3. De Witte (Flandria): 4. Van Impe: 5. Zoetemelk: 6. Pollentier: 7. Moser: 8. Knetemann, tutti col tempo del vincitore: 9. Rottiers a 7": 10. Van Linden a 53", che vince la volata del gruppo davanti a Godefroot e Van Vlierberghe. Semitappa Molenbeeck-Roubaix: 1. Van Linden (Bianchi-Campagnolo) km 108.500 in 2 h 28'30", media km 43,868; 2. Moser s.t.; 3. Godefroot s.t.; 4. De Meyer: 5. Gimondi; 6. Van Springel; 7. Merckx; 8. Thevenpt: 9. Pollentier; 10. Battaglin; 11. Poulidor, tutti col tempo del vincitore; 12. Esclassan a 1 '22" che vince la volata del gruppo comprendente anche Ocana e Van Impe. Classifica generale: 1. Moser (Filotex) in 4h 46'46": 2. Merckx a 2"; 3. Pollentier a 14"; 4. Thevenet a 1 "IT"; 5. Van Springel a 1 '18": 6. Gimondi a 1'22": 7. Bat- , taglili ;i 1 '22"; 8. Van Linden a 1'27"; 9. Poulidor 1'27"; 10. Godefroot 1'?8"; 12. Van Impe 1 "36"; 1 13. Zoetemelk 1 '39": 32. Ocana 3'.

Luoghi citati: Amiens, Belgio, Francia