Ad Alessandria niente drammi ma la fiducia per "ricostruire»

Ad Alessandria niente drammi ma la fiducia per "ricostruire» Dopo la retrocessione della squadra "grigia,, in serie C Ad Alessandria niente drammi ma la fiducia per "ricostruire» Il presidente Paolo Sacco dà la spinta all'ottimismo - "Voglio prendermi una rivincita al più presto" - Quasi certamente Mazzetti sarà il nuovo allenatore, con Mazzia nella veste di "vice" (Dal nostro Inviato speciale) Alessandria, 27 giugno. Dura una sola stagione l'avventura dell'Alessandria in serie B. Adesso, dopo la condanna inflitta sul campo dalla Reggiana, i grigi tornano fra i semiprofessionisti. Un salto di categoria enorme, difficile; un declassamento estremamente scomodo. Una realtà amara, dopo mesi di speranze e di illusioni. Settemila alessandrini sugli spalti di San Siro, una colonna interminabile di pullman che ha invaso Milano non sono serviti per il miracolo. Come è stata accettata la batosta dalla società? Sono le 10 del mattino, siamo in via Gentllini, dove ha sede l'Alessandria, a due passi dal campo Moccagatta. Il sole investe ogni cosa, la calura è insopportabile. Sulla soglia ci riceve Gino Ressia, amministratore unico del club. Ha lo sguardo stanco, come tutti ha accusato il colpo. Dice spalancando le braccia: -Ci rifaremo e subito. Ne sono convinto. L'Alessandria deve reagire, non fosse altro per la pas¬ sione del suo presidente e del pubblico-. Sergio Baisi, che gli sta accanto, annuisce. Troviamo un'atmosfera diversa da quella che potevamo immaginare. Fiducia, coraggio, si sostituiscono al primo, comprensibile, scoramento. Tutto ciò è positivo. Nelle parole di Ressia, nella tonalità della sua voce, si coglie quella sicurezza che fa ben sperare per il futuro. Non si tratta di un abbaglio. La spinta immediata verso l'ottimismo la dà infarti il giovane presidente Paolo Sacco. Ci dice prima di scappare a Milano all'Hilton: • Qualcuno si è permesso di dire che la serie B non interessava all'Alessandria. Non hanno capito nulla. Era mia intenzione allestire ora una grossa squadra per la B, ed invece mi trovo a dover ricominciare tutto daccapo, lo però non mollo. Voglio prendermi al più presto una rivincita. Sarebbe assurdo e ridicolo adagiarsi ». Ha la parlata chiara Sacco, i modi decisi. Non si tira certo indietro quando si tratta di ana- lizzare le cause che hanno portato alla retrocessione. « Forse — afferma — Il primo a sbagliare sono stato io. Forse dovevo prendere in mano prima la conduzione della società e rafforzare la squadra in novembre. Ma 10 purtroppo sono arrivato In febbraio ed ho fatto di tutto per raggiungere la salvezza. Abbiamo perso ed è giusto che si paghi senza accampare scuse e cercare situazioni di comodo. Soltanto una cosa mi preme rilevare. E' pazzesco uscire di scena per un gol di scarto, per via di una peggiore differenza-reti. Se c'era una squadra che doveva andar giù, questa era l'Avellino, completamente a terra. Contro la Reggiana abbiamo sentito soprattutto la mancanza di DI Brino, uno dei punti di forza della squadra ». Adesso che ne sarà dell'Alessandria? L'orientamento, dopo le cessioni di Dalle Vedove e Manueli al Varese, è di non smantellare l'organico attuale. Mazzia, che ha chiuso con il calcio, sarà allenatore in seconda. Una valida « spalla » per un tecnico ancora da nominare. Esclusa la candidatura di Losi, rimangono in piedi quelle di Guido Mazzetti (quest'anno ha diretto il Taranto) e di Bonafin (per un soffio non è riuscito a salvare la Novese dalla D). Maggiori « chances » ha comunque Mazzetti, le trattative per il suo passaggio stanno per concludersi. ■ Voglio che la squadra disputi — conclude Sacco — un campionato di serie C in grande stile, con la guida di un trainer esperto. Al momento non posso ! che ringraziare i giocatori per 11 loro impegno ed i tifosi che si sono rivelati magnifici ». Anselmo Giorcelli, che ha guidato i grigi nelle ultime dodici partite dopo il discutibile esonero di Castelletti, tornerà ad occuparsi del settore giovanile. Nella stagione '63-'64 era riuscito a compiere l'impossibile evitando che l'Alessandria cadesse in serie C. Ora non ha avuto fortuna. La rabbia per l'infelice conclusione lo porta a lanciare un'accusa verso la società: -Non hanno valutato bene — afferma — il torneo di B, che comprende 38 partite. E' un campionato durissimo, è necessaria di conseguenza una certa "rosa " a disposizione. Sull'Alessandria hanno pesato I lunghi infortuni di Reja e Baisi. Non è stato sufficiente l'apporto del "vecchio" Vanara e del giovane Franceschelli ». Parole sacrosante. Avevamo manifestato le nostre perplessità, un anno fa, durante la preparazione estiva nel ritiro di Acqui. Ad un tecnico giovane e volenteroso come Castelletti, non era stata affiancata una squadra in grado di poter fronteggiare una situazione critica. Stessi uomini (contati) che avevano contribuito alla promozione, mancanza di rincalzi adeguati. Purtroppo un menisco ed una frattura hanno messo fuori uso, subito e per dei mesi. Reja e Baisi. Assenze che si sono rivelate troppo importanti e alle quali va principalmente collegata l'annata balorda del grigi. Nei bar del centro, adesso, si intrecciano le discussioni dei tifosi. A nome di tutti parla Gianni Piterà, presidente del club « Ale Grigi ». » Una stagione — dice — nata sotto una cattiva stella. Gli infortuni sono stati fatali sull'andamento della squadra. Personalmente ho fiducia in Paolo Sacco. I tifosi vorrebbero che la squadra tornasse presto in una posizione di rilievo ». Paolo Sacco è già all'opera per accontentarli. Ferruccio Cavaliere-

Luoghi citati: Acqui, Alessandria, Milano