Geometra percosso a sangue e rapito forse dai contrabbandieri di valuta di Francesco Fornari

Geometra percosso a sangue e rapito forse dai contrabbandieri di valuta L'aggressione nel Comasco nei pressi del confine svizzero Geometra percosso a sangue e rapito forse dai contrabbandieri di valuta Ha 35 anni ed è contitolare d'una società finanziaria di Chiasso - Aggredito mentre tornava a casa - L'hanno sentito implorare "basta, basta" ■ La sua vettura ritrovata a 100 km di distanza - Un regolamento di conti? (Dal nostro inviato speciale) Como. 27 giugno. Massacrato di botte, portato via nella notte, probabilmente ucciso: dietro al rapimento del geometra Diego Bruga, sequestrato mentre rientrava nella sua villa in frazione Terranera di Bizzarone, a 50 metri dalla linea di confine con la Svizzera, si cela forse qualcosa di molto più grave di un sequestro a scopo di estorsione come era sembrato in un primo tempo. Adesso si parla di un regolamento di conti fra contrabbandieri e trafficanti di valuta, sono venute fuori storie di centinaia di milioni che verrebbero «regolarmente» trafugati oltre frontiera da bande organizzate che potrebbero far capo al Bruga, un «tipo tranquillo», uno «che si fa gli affari propri», come dicono in paese, un personaggio misterioso che in poco tempo sarebbe riuscito a realizzare una fortuna in grosse proprietà immobiliari (intestate a fittizie società svizzere) a Clivio e Somazzo, nel Varesotto, stando a notizie trapelate da fonti molto vicine alla Guardia di Finanza. Una cosa è certa in questa ridda di informazioni che sfuggono ad ogni possibilità di controllo: il Bruga era tenuto d'occhio da tempo dalla polizia tributaria di Milano che aveva in corso una inchiesta sul suo conto. Il geometra Diego Bruga (35 anni, sposato e padre di tre bambini), titolare di uno studio tecnico a Milano e contitolare di una società finanziaria a Chiasso, è scomparso ieri notte verso le 2,30. Aveva trascorso la serata con un amico e socio, Gianfranco Panzeri, 28 anni, da Uggiate Trevano. Prima una cena nel ristorante «Cornelio» di Bizzarone, poi una capatina al campo sportivo per assistere alla fine di un incontro di calcio fra due squadre locali (il Bruga è uno dei fondatori della Polisportiva), poi il resto della sera in alcuni locali notturni d'oltre confine. Verso le 2,30 i due amici sono di • ritorno: il Bruga scende dall'auto del Panzeri di fronte al ristorante «Cornelio» dove è ancora parcheggiata la sua «Giulia GT» metallizzata. La sua villa dista meno di 500 metri, vi si arriva percorrendo una stradina in terra battuta, sbarrata ad un certo punto da un pesante cancello in ferro che si apre mediante un congegno radiocomandato. E' deserta. Sabato, la moglie Maria Marchini, 35 anni, ed i figli Sabina, 9 anni, Melissa, di 6 e Simone di 3, sono andati in vacanza con la nonna paterna, Maddalena Miozzari, di 09 anni, a Massa Carrara. Quel che è accaduto dal momento in cui il geometra Bruga, superato il cancello di ingresso, è entrato con l'auto nel garage, è stato ricostraito approssimativamente dalla polizia grazie alla testimonianza di un cugino della vittima, Martino Cimenti, che abita in una palazzina distante circa 200 metri. «Erano le 2,30, ha raccontato, quando ho sentito dei rumori, poi la voce del Diego che gridava: Basta, basta, mi esce del sangue». C'è stato uno sbattere di portiere, poi il rumore di un'auto che si allontanava. Il Cimenti ha telefonato al fratello del geometra, Anselmo Bruga, 42 anni ex proprietario di ristoranti, assicuratore, consigliere anziano della de nel comune di Bizzarone, che è subito accorso. Entrati nel garage hanno trovato frammenti di vetro, macchie di sangue, tracce di lotta. In un angolo il sedile posteriore della «Giulia GT». Finalmente con parecchio ritardo, sono stati avvertiti i carabinieri Dalle prime indagini, cui collabora anche la Guardia di Finanza, è stato accertato che gli aggressori erano in agguato nel garage della villa. Il Bruga è stato assalito mentre era ancora nella vettura. Si è difeso con la forza della disperazione, probabilmente è stato colpito alla testa con un bastone o una chiave inglese. Gli aggressori, contrariamente a quanto avviene di solito nei casi di sequestro a scopo di estorsione, non si sono preoccupati dell'incolumità della loro vittima: l'hanno picchiato selvaggiamente, trascinato a forza sulla vettura, che è stata trovata stamane alle 6 da un pescatore sotto una cava di pietra in località Limonta (presso Bellagio). La vettura era sul greto, sconquassata ed ammaccata. Gli aggressori del Bruga l'avevano spinta già dalla scarpata sperando che affondasse nel lago (in quel punto l'acqua è profonda oltre 25 metri). Impresa riuscita a metà perchè la vettura si è fermata sulla sponda: all'interno è stato trovato un piede di porco sporco di sangue e con brandelli di cute, macchie di sangue e frammenti di materia cerebrale sui sedili e sulle portiere. Due le ipotesi: i banditi hanno portato il Bruga in un nascondiglio e poi hanno cercato di liberarsi dell'auto gettandola nel lago, oppure hanno avuto l'intenzione di disfarsi contemporaneamente dall'auto e del corpo della loro vittima. Poiché non sono riusciti ad affondare la vettura, hanno portato via il cadavere (di qui la macchia di sangue trovata all'esterno su una pietra) per nasconderlo e, ritardandone la scoperta, avvalorare almeno per un poco la tesi (non abbandonata dagli inquirenti, anche se ritenuta poco probabile) di un sequestro a scopo di estorsione. In merito il fratello Ansel- mo, che si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni, ha rivolto un accorato appello ai rapitori. «Mio {rateilo non è certo in grado di far fronte ad un riscatto. Nel garage della villa c'è una pozza di sangue. Significa che mio fratello è stato gravemente ferito. Curatelo, in nome di Dio ». Alle indagini partecipano anche gli uomini della Criminalpol di Milano, diretti dal vicequestore dott. Sgarra. Si ha l'impressione che il rapimento del Bruga sia in realtà un «regolamento di conti» fra persone coinvolte nel traffico di valuta: sembra che nel dicembre dello scorso anno il geometra sia stato fermato dai finanzieri al bivio di Uggiate Trevano su un'auto con 150 milioni, che gli sarebbero stati sequestrati. In proposito la Guardia di Finanza non rilascia dichiarazioni, ma sembra tuttavia che il Bruga fosse un «corriere» di valuta, implicato in grossi traffici. La sua scomparsa ha mólte analogie con un altro episodio delittuoso avvenuto nel febbraio del '74 quando, in circostanze simili (agguato all'interno della villa, lotta furiosa, sangue dappertutto) era stato rapito Camillo Colombo, grosso «boss» del taffico di valuta nella zona. Dopo un mese di franetiche indagini, il suo cadavere mutilato era stato rinvenuto da alcuni ragazzini nel fiume Lambro. Francesco Fornari Como. Diego Bruga Como. Un agente della « scientifica » esamina la macchia di sangue nel punto dove è stato aggredito Diego Bruga

Persone citate: Anselmo Bruga, Camillo Colombo, Gianfranco Panzeri, Maddalena Miozzari, Maria Marchini, Martino Cimenti, Panzeri, Terranera