Moser, per lui il Tour è subito maglia gialla

Moser, per lui il Tour è subito maglia gialla Ha battuto Merckx nel prologo di Charleroi Moser, per lui il Tour è subito maglia gialla L'alfiere della Filotex, scatenato, ha vinto per 2" sul belga - Oggi due semitappe (Dal nostro inviato speciale) Charleroi, 26 giugno. Per un secondo e 44 centesimi Francesco Moser ha vinto il primo duello con Eddy Merckx. esordendo clamorosamente al Tour con un trionfale successo nel prologo a cronometro svoltosi oggi pomeriggio a Chailuroi. Il trentino corona quindi il suo debutto al Giro di Francia partendo domattina da Charleroi per la prima vera giornata di corsa lasciato dalla maglia gialla. Un primato che ovviamente significa poco agli effetti degli sviluppi futuri del Tour poiché un margine di due secondi è un niente e può dissolversi in un attimo. L'importanza psicologica del trionfo del leader della Filotex è tuttavia indiscutibile e da essa viene accentuata la carica di entusiasmo con cui Francesco ha affrontato questa sua prima avventura in Francia. Moser, dopo aver rischiato un incidente per lo scoppio d'un tubolare mentre provava sul percorso, ha affrontato il pericoloso tracciato sulle strade di Charleroi, ricco di curve, di pavé e di attraversamenti di binari, con un temerarietà di cui soltanto lui è capace. Tagliando le curve ai limiti del massimo pericolo, il kamikaze italiano è riuscito a realizzare In questa breve ma insidiosa gimcana un tempo di 8'49"82-100, che ha costituito un tetto invalicabile per tutti, Merckx compreso. Il fuoriclasse belga, pungolato dall'orgoglio, ha preso a sua volta il massimo dei rischi per evitare questo smacco di fronte al suo pubblico, ma è riuscito a limitare il danno a meno di 2 secondi, non ad evitare la sconfitta per la prima maglia gialla. Il vero sconfitto di questo sorprendente aperitivo del Tour non è tuttavia Merckx. ma Luis Ocaha. Mentre Gimondi e Battaglin. pur costretti ad arrancare su un percorso poco adatto ai loro mezzi, sono riusciti a limitare a 29" il loro ritardo su Moser, lo spagnolo si è classificato a 45" dalla prima maglia gialla. Non e un distacco grave, ma il suo contraccolpo psicologico, per un tipo dal morale fragile come il corridore iberico, può essere sensibile. Merckx ha accettato lo smacco con una certa filosofia: «Mi spiace per il mio pubblico —ha detto — ma per il Tour forse è meglio così, perché esso acquista in Mo¬ ser un validissimo -protagonista, lo stesso ne traggo vantaggio, perché saranno gli italianie non la mia squadra a dover lavorare nelle prime tappe». Oltre centomila persone hanno seguito sulle strade di Charleroi, in un clima di lesta reso ancor più evidente dal caldo e dal conseguente consumo di fiumi di birra, 'questo primo episodio del Tour che ha dato un punto di partenza alla classifica. La vera lotta, tuttavia, comincia domani con una giornata di gara suddivisa in due semitappe, la prima con traguardo a Molenbeek, alla periferia dì Bruxelles, la seconda col rientro in territorio francese e la conclusione al velodromo di Roubaix. Merckx, l'uomo-guida della corsa, si rende tuttavia perfettamente conto di questi pericoli, anche se ammette sinceramente dì non essere al massimo della forma: «Generalmente — dice Eddy — io mi presento al Tour in condizioni ben migliori; tuttavia penso di essere sufficientemente preparato almeno per difendermi ed evitare certe sorprese. Ricordo benissimo quel che successe nel 1972 a Royan, in una tappa apparentemente Insi- gnìficante: quella che sembrava una scaramuccia da niente si trasformò in una trappola in cui rimasero inesorabilmente infilati molti uomini di primo piano, tra cui Poulidor. E' necessaria quindi la massima vigilanza, senza assumere il peso della corsa ma mettendomi in condizioni di approfittare delle iniziative altrui. Tra i miei avversari vi sono uomini di grande temperamento, come Francesco Moser, che possono provocare colpi di scena di notevole importanza. Sta a me mettermi in condizione di approfittare della combattività altrui e non di esserne vittima». Eddy scorre i giornali, vede titoli sul tipo di «Ancora tutti contro Merckx». e sorridendo commenta: «Sono qui per tentare di vincere il mio sesto Tour, ma le cinque maglie gialle che ho già tenuto nessuno me le può più portare via e il mio prestigio non soffrirebbe anche se stavolta dovessi uscire sconfitto. Conosco molti corridori che sarebbero paghi di vedermi perdere quest'anno e sono fra quelli che stanno ancora inseguendo la loro prima vittoria nel Tour». Un Merckx polemico, dunque, deciso e ragionevolmente fiducioso in se stesso, tanto più che le notizie che giungono dai vari clan avversari non parlano certo dì uomini pronti a spaccar tutto. Gli spagnoli ad esempio riconoscono apertamente che Luis Ocana gode apparentemente di ottima salme senza aver tuttavia offerto unj t onvinnente prova della sua ritrovata efficienza fisica anche corno campione della bicicletta. Di J*"ìé Fuente dicono che dopo avere <l< irtato il Giro d'Italia il lunatico -alatore ha fatto di tutto tranne eh" allenarsi seriamente, al punto i'a far ritenere improbabile chi: sgli possa arrivare ai piedi delle montagne in posizione tale da costituire una minaccia per la Maglia Gialla. Poiché il più in forma tra i corridori iberici. Manzaneque, è stato lasciato inspiegabilmente a casa, l'unico obiettivo che gli spagnoli ritengono raggiungibile senza grossi sforzi è il primato del Gran Premio della Montagna, grazie a Fedro Torres, della squadra di Ocana. Perplessità altrettanto evidenti tra gli olandesi, che vedono il loro uomo di punta Zoetemeik — tre chilogrammi sotto il pesoforma — troppo tirato per poter reggere il peso di una maratona come il Tour, mentre i francesi sperano in una maggiore regolarità di rendimento da parte di Bernard Thevenet per evitare quella che a conti fatti costituirebbe forse un'onta-.considerare l'antenato Pulidor. 39 anni, come la loro miglior carta. I belgi, infine, rimasto a casa De Vlaeminck.non hanno per la verità nomi nuovi da offrire al pronostico del Tour, salvo il non più giovane Vati Impe. Come si vede, se Merckx ammette di non essere al massimo della forma, neppure i suoi avversari scherzano nel circondarsi di pessimismo. La maschera di modestia di cui tutti si circondano, compresi il vecchio Gimondi e l'incognita Battaglin, risparmia ovviamente Francesco Moser. il quale è uscito subito allo scoperto battendo il grande Eddy davanti al suo pubbico. Francesco voleva la maglia gialla subito e ha mantenuto la parola: la grande sfida ha trovato subito I suoi protagonisti. Gianni Pignata Ordine d'arrivo e classifica ufficiale: 1. Moser (Filotex) km. 6,250 in 8'49"83/100, media km. 42,466: 2. Merckx a 2"; 3. Van Impe a 13"; 4. Pollentier a 14"; 5. Hezard a 15"; 6. Zoetemeik a 17"; 7. Karstens a 18"; 8. Knudsen a 20"; 9. Ovion a 23"; 10. Kuiper a 23"; 11. Thevenet a 24"; 12. Knetemans s.t.; 13. Van Springel a 26"; 14. Pesarrodona s.t.; 15. Hoban 27"; 16. Battaglin 29"; 17. Agostinho s.t.; 18. Rosiers s.t.; 19. Gimondi s.t.; 20. Danguillaume 30"; 23. Poulidor a 33"; 47. Ocana a 44"; 74. Fuente a 52".

Luoghi citati: Bruxelles, Fedro Torres, Francia, Italia