Piovre giganti in fondo a noi di Ferdinando Albertazzi

Piovre giganti in fondo a noi Piovre giganti in fondo a noi Robert Desolile: « Teoria e pratica del sogno da svegli guidato », Ed. Astrolabio, pag. 124, lire 2800. Completamente rilassata sul lettino di una stanza semibuia e a prova di rumore, una persona viene invitata da una voce partecipe e suadente ad assecondare una fantasticheria. A poco a poco, si abbandona al flusso del «linguaggio intimo» e ne descrive lìberamente le immagini. La voce, dello psicoterapeuta, interviene soltanto per suggerire situazioni inedite che, in relazione all'innesto in quel contesto immaginario, forniscono precise indicazioni circa l'abituale comportamento dell'assistito. Di preferenza, lo psicoterapeuta insinua l'idea del movimento avendo cura di non azzardare, nella trama architettata dal paziente, alcunché di estraneo alla sua abitualità. Il movimento, infatti, è una efficace cartina di tornasole per valutare il rapporto del soggetto con la vita: seguendo un'ascensione, il paziente diventa euforico e racconta di immagini immerse in una luce di intensità crescente; durante una discesa incontra invece tinte via via più dense, impermeabili, fra cui si aggira con un'inquietudine che non di rado trascende all'angoscia. La sensazione aumenta notevolmente se, di- scendendo verso il fondo del mare, fra rocce e relitti indefinibili, il paziente scova una piovra gigante. Lo psicoterapeuta, che suggerisce l'apparizione per vrafforzare l'attitudine del soggetto ad affermarsi », lo incita a prevalere sull'animale. Dopo di che lo invita a portarlo alla luce e a descriverlo: dagli abissi, il più delle volte emerge una fisionomia conosciuta di fronte alla quale il paziente prova un sentimento di obnubilazione. Scatta, a questo punto, l'interpretazione terapeutica: esemplificato all'estremo il sogno da svegli guidato, che con la complicità di una trama fantastica mette a nudo il retroscena sentimentale capace di determinare il comportamento nevrotico del soggetto, è conchiuso. Robert Desolile, ideatore della terapia, in polemica con l'analisi freudiana per le «resistenze» che ad essa oppongono molti pazienti e per l'elevato numero di sedute a cui costringe il soggetto, così definisce il sogno da svegli guidato, un trattamento scaturito da un'intuizione e che non poco deve ai lavori del fisiologo Pavlov sui riflessi condizionati: « Stato intermedio e sfumato tra lo stato di veglia e lo stato di sonno, tra il "fisiologico" e lo "psichico", è in essenza il riflesso di quella riserva inesauribile in cui il soggetto ha accumulato, fin dalla nascita, le sue angosce, i suoi timori, i suoi desideri, le sue speranze che permangono in ogni caso, di fronte al mondo esteriore, i fattori determinanti del suo comportamento ». E' opportuno ricordare, qui, come il comportamento risulti dalla maturazione intellettuale e dalla maturazione dell'affettività che, tra la nascita e l'età adulta, corrispondono anche a uno sviluppo fisico. E che è proprio dai ritardi dello sviluppo affettivo — disgiunto comunque dagli altri due fattori determinanti la « crescita » — che dipende il comportamento nevrotico curato mediante il sogno da svegli guidato. Le sedute, che secondo Desoille non devono durare più di due ore per non sovraffaticare il paziente, rispettano « quadri » che lo stesso psicoterapeuta puntualizza: « La prima parte è ! riservata al racconto degli av \ venimenti vissuti dal paziente dopo la sua ultima visita, poi all'analisi dei sogni notturni e dell'ultimo sogno da sveglio. Quindi si fa fare al paziente un nuovo sogno da sveglio ». Della pratica terapeutica e dell'efficacia del trattamento, l'agile quanto esauriente vo lume tradotto da Alfredo Poi lini offre due esempi: la gua rigione di un caso di fobia e quella di un omosessuale, la cui vita affettiva è compiutamente ristrutturata in sole dodici sedute. Il risultato, per molti versi clamoroso, riesce possibile anche e soprattutto per il notevole lavoro del paziente tra le sedute. Ferdinando Albertazzi

Persone citate: Pavlov, Robert Desolile