Il marchese di Novara arrestato a Lugano è un collezionista d'opere d'arte rubate

Il marchese di Novara arrestato a Lugano è un collezionista d'opere d'arte rubate Bloccato con un torinese: aveva tre "Picasso,, trafugati in Francia Il marchese di Novara arrestato a Lugano è un collezionista d'opere d'arte rubate Il marchese Guido Fossati già nel 1971 era stato arrestato per ricettazione : aveva reperti di un museo (Dal nostro inviato speciale) Novara, 26 giugno. «Abbiamo l'impressione di aver messo le mani su qualcosa di molto grosso, ma forse l'operazione è scattata troppo presto». Questo il commento del dottor Madia, capo della Mobile novarese, in merito all'arresto in Svizzera del marchese Guido Fossati e del commerciante Vincenzo Crespi trovati in possesso di tre opere di Picasso (due disegni con figure di donne ed un olio che ritrae una testa di cavallo) provenienti da un grosso furto commesso nell'ottobre del 1974 nell'abitazione di un ricco collezionista d'arte francese nel Chàteau de Castine ad Ergilliers. Da parecchi mesi il marchese Fossati era discretamente sorvegliato dalla squadra mobile perché si sospettava che potesse essere coinvolto in un grosso traffico di opere d'arte rubate. I sospetti si erano accentuati con l'arrivo a Novara, dove aveva preso alloggio all'Hotel Cristallo, del Crespi, un personaggio noto alla polizia e già condannato per ricettazione, una figura di primo piano nel mondo sotterraneo dei trafficanti di quadri ed opere d'arte di provenienza furtiva. L'amicizia fra il marchese, arrestato nell'ottobre del '71 per ricettazione (nella sua abitazione i carabinieri avevano trovato oltre 200 reperti — anfore, lacrimatoi, crateri, coppe — trafugati tre mesi prima dal museo etrusco di Populonia vicino a Piombino, oltre a dipinti rubati dallo studio del pittore olandese Jorn, ad Albissola) con il Crespi, uno dei più noti trafficanti, espertissimo conoscitore ed abile commerciante, aveva messo in allarme la polizia che indagava sul furto commesso nel luglio '74 nel museo di Novara, dove erano stati rubati dipinti per circa mezzo miliardo (fra i quali una tela di Antonello da Mes- sina ed altre di Gaudenzio Ferrari). «Avevamo fondati motivi per ritenere che i due fossero a conoscenza di notizie utili per recuperare la refurtiva, ! ma per agire bisognava avere ! delle prove: per questo li te-\ nevamo d'occhio aspettando ; che commettessero qualche j errore», precisa il dottor Madia. Il passo falso i due complici l'hanno compiuto invece a Locamo, dove si erano recati per vendere i tre dipinti di Picasso. A mettere la gendarmeria elvetica sulle loro tracce è stata la denuncia fatta da un gallerista al quale avevano proposto l'acquisto dei quadri. Resosi conto che era refurtiva (si tratta di opere molto conosciute e la notizia del furto era stata subito comunicata a tutti i commercianti d'arte del mondo), il gallerista ha avvertito la polizia. Gli agenti hanno sorpreso il Fossati ed il Crespi a Locarno nella Galleria di Giuseppe Chisoni che è stato fermato e poi rilasciato. In proposito le autorità di polizia elvetiche sono molto avare di notizie, ma si ha ragione di credere che il gallerista avrebbe accettato di fare da intermediario con un compratore privato dopo aver avvisato la polizia. Informato dell'arresto del marchese Fossati (che non è marchese di nascita, il titolo era stato comperato dal padre, ricco commerciante di legname, dai «veri» marchesi Fossati di Novara), il dottor Madia si è precipitato a Locamo sperando di mettere le mani anche sui quadri rubati dal museo novarese, ma non è stato trovato nulla. Nella stanza dell'albergo del Crespi sono state scoperte parecchie fotografie «Polaroid» di dipinti (fra cui un altro Picasso) di provenienza furtiva. Le indagini sono state estese in tutta Italia ed è stato richiesto l'intervento dell'Interpol. «Forse abbiamo spezzato uno degli anelli della catena del traffico di opere d'arte che prende la via della Svizzera passando attraverso i valichi di frontiera del Novarese», ha detto il dottor Madia. Non è improbabile che la magistratura francese chieda l'estradizione dei due arrestati in quanto il furto è avvenuto in quel territorio, f. f. Novara. Il marchese Guido Fossati (a sinistra) e Vincenzo Crespi (Foto La Stampa)