Scelte rinviate di Giancarlo Fossi

Scelte rinviate CISL Scelte rinviate Il processo Scalia deciderà sulla scissione Roma. 25 giugno. La minoranza della Cisl deciderà prima del «processo a Scalia», fissato dal 16 al 18 luglio, se e come fare la scissio- ! ne. Il «Comitato di coordina- ' mento della minoranza» ha | convocato per i giorni 11, 12 e 13 luglio l'assemblea dei quadri dirigenti del gruppo minoritario, nell'imminenza della riunione del Consiglio generale della Cisl fissato dal 16 al ; 18 luglio per esaminare i rapporti tra maggioranza e mino- ! ranza con particolare riferimento al «caso Scalia». «Per oggi — ha commentato Scalia — nessuna dichiarazione, prò- J babilmentc domani sarà diffuso un comunicato». Tre esponenti della minoranza avevano proposto di convoca- ! re l'assemblea dopo il consi-1 glio generale, ma invece è prevalso il criterio di definire in anticipo la linea da seguire. Mentre si registrano perplessità di vario genere la maggioranza della Cisl si dice disponibile a discutere, a negoziare con la minoranza in i tempi brevi. Comunque, il prossimo consiglio generale — rileva il segretario confederale Marini, che ha assunto un ruolo intermedio fra i due gruppi — offrirà una insostituibile occasione per un dibattito approfondito sulla esperienza sindacale di questi ultimi anni. Ogni tentativo dovrà essere fatto, a suo avviso, da quanti hanno più a cuore gli interessi dell'organizzazione che gli interessi di schieramento sia sul piano di una franca discussione sulla linea, sia sui problemi inerenti la gestione confederale. «Bisogna respingere — aggiunge Marini — all'interno della Cisl ogni tesi oltranzista che, alla lunga, non ha spazio perché non trova riscontro nella coscienza dei militanti dell'organizzazione. In questa situazione non si può non sottolineare che gli sforzi in atto sono indeboliti dalle ricorrenti minacce di scissione che ormai da troppo tempo vengono agitate. Il dibattito può essere aspro e duro, ma va condotto all'interno». Marini, quindi, è in polemica con Camiti, che rappresenta la punta avanzata dell'organizzazione, ma anche con Scalia e Sartori. «Di molte cose può aver bisogno oggi il movimento sindacale italiano — precisa — meno che della rottura di una delle sue più significative espressioni. Chiunque utilizza il ricatto della scissione, sia pure in una situazione interna e difficile, realizza una rottura grave ed inaccettabile della Cisl e del movimento sindacale». Anche il gruppo di minoranza della Uil, schierato su posizioni del tutto opposte a quelle della minoranza Cisl, ha esaminato la situazione sulla base di una relazione del socialista Rufino. Il gruppo, favorevole al progetto Storti per l'unità sindacale ( insieme alla Cgil e alla maggioranza della Cisl), ha ribadito quattro proposte per un «corretto svolgimento» dei rapporti interni nella Uil: rifiuto ad ogni ipotesi di rottura o scissione nel movimento, congresso straordinario, fine delle discriminazioni ed impostazione di una strategia contrattuale realistica ed omogenea rispetto alle linee di politica economica e sociale della federazione Cgil-CislUil. «Nessuna di queste ipotesi di coesistenza — ha sottolineato Rufino — è stata finora accolta dall'attuale maggioranza del Comitato centrale della Uil. ma nessuno si illuda di poter dare alla Uil un qualsiasi ruolo e contenuto senza l'apporto, la presenza e l'attuazione delle proposte delia componente unitaria». Se il voto del 15 giugno è quello di una grande domanda sociale del Paese, per soddisfare tale domanda «dobbiamo dare gambe più solide alla strategia dell'unità delle riforme, come spinta al grande avanzamento della nostra società». Il congresso straordinario, secondo Rufino, «si deve fare»: la componente di minoranza premerà in questa direzione, celebrando i propri congressi non soltanto come momento di testimonianza unitaria, ma anche come piattaforma di lancio della vertenza d'autunno. Benvenuto, segretario generale dei metalmeccanici, ha posto l'accento «sulle carenze e le contraddizioni della gestione Vanni», mentre il segretario confederale Benevento ha osservato che la maggioranza del comitato centrale (socialdemocratici, repubblicani e qualche socialista) non accetterà la sfida per un congresso straordinario. «Non la può accettare — ha affermato — perché la maggioranza degli iscritti reali della Uil è con noi, e perché nel movimento le idee frenanti e moderate hanno sempre più scarsa circolazione». La minoranza, quindi, darà «battaglia» alla maggioranza in tutti i campi, se non si verificheranno novità nell'atteggiamento delle componenti repubblicana e socialdemocratica. Giancarlo Fossi

Persone citate: Sartori, Scalia

Luoghi citati: Benevento, Roma