Libero uno degli indiziati per l'omicidio di Ceretto di Giuseppe Longo

Libero uno degli indiziati per l'omicidio di Ceretto Inconsistenti gli indizi a suo carico Libero uno degli indiziati per l'omicidio di Ceretto E' Giuseppe Longo: unica sua colpa, la parentela con Giovanni Caggegi, proprietario della cascina dove fu scoperto il cadavere - Traffico dei "Tir" rubati: si costituisce uno dei ricercati Giuseppe Longo. Il muratoriarrestato Il 2!) magi; io scorso sotto l'accusa di aver sequestrato ed ucciso l'Industriale di Cuorglie, Mario Ceretto, è stato scarcerato ieri alle 14,30 per ordine del magistrato che sta comluceiulo l'inchiesta, il dott. Giuntina. Gli indizi a carico del Longo, difeso dall'avv. Pio Coda di Ivrea, si sono rivelati inconsistenti: In pratica il suo legame con la vicenda è dato soltanto dalla parentela con Giovanni Caggegi, il proprietario della cascina di Orbassano presso la quale fu scoperto il corpo del Ceretto e nella quale doveva essere tenuto prigioniero. Il Lon| go, detenuto nel carcere ili Im¬ peria, già Ieri sera è tornato ad Ori lussano ed Ita riabbraccialo i figli e la moglie. L'inchiesta intanto prosegue. I carabinieri stanno cercando quattro individui colpiti da ordine di cattura: tre sembrano essersi rifugiati in Calabria, il quarto — che "aveva promesso di costituir- si — è ancora latitante, non lon tano da Torino. Il magistrato attende i risultati di alcune perizie. E' in corso un esame « trlcologico », sui capelli trovati fra la lana del passamontagna rinvenuto accanto al cadavere: saranno confrontati con quelli degli arrestati. Circa le voci che vorrebbero la vendetta all'origine del sequestro di Mario Ceretto il magistrato, dott. Gumina, è stato categorico: « Oggi non c'è nessun elemento oggettivo per fare affermazioni di questo genere. Se qualcuno ha qualche prova di ciò si faccia avanti ed aiuti la giustizia ». Michele Normanno, colpito da ordine di cattura, continua a protestarsi innocente dal suo nascondiglio. Nei giorni scorsi ha scritto un memoriale — fatto pervenire al carabinieri di Orbassano — in cui fa la storia della sua vita e giustifica la sua paura per le procedure giudiziarie: nel '67, sospettato di far parte della banda Cavallero, fu Interrogato senza sosta per cinque giorni. Chiede la revoca dell'ordine di cattura e si dice disposto ad incontrarsi con il magistrato per chiarire tutto, * ★ Si è costituito uno dei ricercati per l'affare Sealpi (Tir rubati). E' Benito Romeo, di 37 anni, colpito da due mandati di cattura con le accuse di associazione per delinquere, furto e ricettazione: fiduciario della Sealpi usava il suo camioncino per il trasporto delle parti di ricambio rubate. Ieri, dopo aver deciso di costituirsi, si è sentito male nello studio del suo difensore avvocato Perla ed è stato portato in questura con un'ambulanza della Croce Rossa. Colpito qualche anno fa da una raffica di mitra alla schiena, sparatagli dai carabinieri che lo sospettavano di aver preso parte ad un sequestro di persona nel Meridione (accusa dalla quale è stato poi prosciolto in istruttoria), — il Romeo è paralizzato dalla vita in giù e si trascina con le stampelle. Due settimane fa si era rivolto ai giornali perché «garantissero» il suo ritorno all'ospedale: avendo bisogno infatti di assistenza in ima clinica specializzata, come testimonia un [ certificato rilasciatogli da un me a i a o , : o i a a dico di Nichelino, Romeo temeva di rimanere in ospedale solo un giorno o due, per poi finire dirottato nell'infermeria di un carcere. L'altro giorno finalmente la decisione di costituirsi, grazie anche all'intervento di Giuliana Cabrini, la segretaria della « Lega in difesa dei detenuti », che già qualche settimana fa si è adoperata per far cessare una rivolta nel carcere di Augusta. « Voglio chiarire la mia posizione — ha detto il ricercato, che si professa innocente — e ritengo pertanto non dovermi sottrarre ulteriormente alla cattura ». Giuseppe Longo, scarcerato - Benito Romeo è andato in questura con l'ambulanza

Luoghi citati: Augusta, Calabria, Ivrea, Nichelino, Orbassano, Torino