Saragat: il fatto nuovo

Saragat: il fatto nuovo Saragat: il fatto nuovo (Segue dalla 1" pagina) nuncio della progettata nomina di Saragat a presidente, Longo ha detto: «Essa apre una fase nuova e positiva nel psdi e sarà accolta con unanime soddisfazione da tutti i socialdemocratici e da tutti i sinceri democratici. Il psdi darà una chiara e univoca risposta ai drammatici problemi che sono davanti alla nazione. Bisognerà fare ogni sforzo sul terreno per soddisfare le attese dì rinnovamento che salgono da ogni strato del Paese al fine di dimostrare che le forze democratiche sono in grado di andare incontro agli interessi popolari e di salvare la democrazia, la libertà e l'indipendenza nazionale». Direzione pri — il «sì» della direzione repubblicana a un nuovo centro-sinistra è stato confermato iersera dalla direzione dopo un dibattito sulla relazione di Biasini con inter venti di Spadolini, Reale, Mammì, Bucalossi, Compa gna e Bogi. Non è un «sì» totale, ma condizionato alla co stituzione di un centro-sinistra che proceda a un «efletti¬ ! vo e radicale rinnovamento» nei programmi e nel metodo di governo. «Bisogna tener conto — dice il documento — del chiaro significato che il voto del 15 giugno assume per quel che riguarda la ne- cessità, da parte di tutte le /or2e politiche, dì revisioni nei metodi e nell'azione poli- tica profonde e radicali tali da dare l'attesa risposta alle giuste richieste di rinnova- mento espresse dalla società italiana». Biasini aveva defini- to i risultati elettorali «occa- sione storica per questo rin- novamento». Comunque i re- pubblicani esigono che il ne- goziato per il centro-sinistra si faccia «nei tempi e modi adeguati, tali da evitare vuoti ci! potere pericolosissimi per le istituzioni democratiche»: e cioè non si può aprire la cri- ni del governo bicolore se, prima, non è pronta la solu- zione. In altri termini, niente crisi al buio. Biasini non ha risparmiato una punta pole- mica alla de: «I partiti — ha detto giustamente — non deb- bono dare l'impressione di essere ancora irretiti nelle manovre tattiche e strumentali nel gioco delle correnti, nelle considerazioni opportunìstiche di tutela degli interessi particolari». Ultima precisazione, ribadita oggi, è che «il pri è disponibile solo per giunte di centro-sinistra». E' una smentita alla voce che il pri sarebbe stato disponibile a sostenere giunte con pei e psi nel Piemonte e nel Lazio. Direzione psi — La riunione di domani della direzione socialista si aprirà, dunque, con il fatto nuovo, anche se non ancora ufficiale, del ri¬ torno di Saragat alla presi denza del psdi. «E' un dato positivo, che modifica in Pie glio il tono generale», ci ha detto stasera il demartiniano Labriola. «Però, il problema resta la de». Questo chiari mento sembra diretto all'in terno del psi perché Bertoldi ha profilato l'ipotesi di un ac cordo fra de, pri e psi come nuovo centro-sinistra (ma la proposta è anteriore alla noti zia su Saragat). Si prevede che in direzione sarà attacca ta duramente la de, contro la quale saranno portate, come «ultimi esempi di malgover no», i casi della mancata so stituzione del governatore Carli alla Banca d'Italia, mal grado le sue insistenze, e la scelta dei membri della com missione per riformare le partecipazioni statali. Malgra- do tutto, i socialisti non vo gliono la crisi del governo Moro-La Malfa e lasciano capire, molto velatamente, di preferire che la situazione si chiarisca nella de prima di porre problemi di governo. Più urgenti, per loro, sono le nuove giunte regionali, provinciali e comunali. L'orientamento deciso è di costituirle con i comunisti dove esiste la maggioranza (come in Liguria), ma sempre aperte agli altri partiti democratici. E' la posizione affermata anche dal pei, compresa la Regione Lazio. Lamberto Fumo

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