Due Ferrari in stato di grazia di Michele Fenu

Due Ferrari in stato di grazia Due Ferrari in stato di grazia Oggi a Zandvoort Lauda e Regazzoni da battere, le vetture italiane hanno dominato nelle prove - Due episodi movimentati: per Niki brusca frenata causa la rottura del sostegno dell'alettone, per Clay collisione (e polemica) con Scheckter - Per prudenza motori cambiati su entrambe le auto - Si correrà forse sotto l'acqua, problemi di gomme? (Dal nostro inviato speciale) Zandvoort, 21 giugno. Se in Svezia la Ferrari si proponeva di «giocare in dilesa', in Olanda potrebbe cercare'di imitare il Beai Madrid dei tempi d'oro. In questa seconda giornata di prove nessuno è riuscito ad avvicinare Niki Lauda e Clay Regazzoni, che domani, quindi, partiranno in prima fila. Al di là del risultato della corsa, cominciamo oggi a gustare il brillante -exploit' dei due piloti e della formidabile 312T. E' un'impresa che si commenta da sola e che conferma lo stato di grazia della nostra casa e dei suoi uomini. Possiamo anche dire che solo Lauda sa fare meglio di Lauda. L'austriaco si è permesso con somma disinvoltura di migliorare la prestazione di ieri: 1'20"29 (media km 189.48) contro 1"20"34. E' un soffio, d'accordo, però è un'altra -spia- della salute del binomio Lauda-Ferrari, che ha anche girato con il pieno di benzina In 1'21"8. tempo eccellente. Domani Niki non dovrebbe faticare troppo a staccare I rivali al volante delle monoposto «made in England». «A Zandvoort — dice Lauda — esiste tra la Ferrari e le altre vetture la stessa differenza dello scorso anno. Prego soltanto che le gomme non mi combinino qualche brutto scherzo. Non abbiamo problemi, però oggi mi sono capitati due pneumatici fasulli. Se accadesse domani, dovrei rientrare al box e addio vittoria, lo, sinceramente, conto di andare subito in testa e di imporre il mio ritmo, come preferisco, e poi tanti saluti a tutti. In ogni caso, spero di conquistare qualche punto per il campionato». A parte le gomme, per dimostrare come piccole cose rendano sempre incerto e pieno di suspense un gran premio di formula 1. basta raccontare un episodio in sé banale di cui è stato protagonista proprio Lauda. L'austriaco stava lilando a 280 l'ora sul rettilineo delle tribune ed era in fase di sorpasso, quando lo abbiamo visto frenare bruscamente ed accostare ai margini della pista in un nugolo di scintille che si levavano dall'avantreno. Si era rotto il «nasoin plastica che sostiene l'alettone anteriore e la piatta lama in lega leggera era Unita sull'asfalto. Una sciocchezza, ma determinante in corsa. Facciamo gli scongiuri, e passiamo al più forte rivale di Lauda, cioè a Regazzoni. Le prove dello svizzero sono state movimentate da una collisione con Jody Scheckter che. per fortuna, non ha provocato neppure un graffio ai due piloti e lievi danni alle vetture. L'incidente è accaduto alla sommità di un breve allungo dopo il caratteristico tornantino alle spalle dei box. Afferma Clay: «Jody stava andando molto lentamente mentre io ero in piena accelerazione. Invece di starsene sulla sinistra della pista, cioè fuori della traiettoria che si percorre normalmente, viaggiava a destra. Per scartarlo sono finito io sulla sinistra, in una zona di asfalto sporca, proprio perché di solito non ci passiamo. La mia Ferrari è scivolata ed ho urtato la Tyrrell. Colpa i mia, magari, ma perché lui, che j nelle nostre riunioni si lamenta di i chi non gli da strada, non si è ; comportato da professionista?». Allo slogo di Regazzoni risponde il sudafricano. «Non so perché si lamenta — dice — d'accordo, ero sulla destra, ma addirittura I con due ruote nell'erba. Aveva I tutto lo spazio per passare. Poteva stare più attento». Sembra quasi di ascoltare una lite fra due ' automobilisti dopo uno scontro. ! Sulla Ferrari si sono rotti il cerI chio della ruota posteriore destra, ! il serbatoietto dell'olio e un soste¬ gno della sospensione, sulla Tyrrell la ruota anteriore sinistra e due elementi dell'avantreno. Meglio parlare con Regazzoni del Gran Premio d'Olanda. «Parto per vincere — esordisce — e spero che Niki arrivi secondo. In questo modo mi tirerei un po' su e non danneggerei lui. Lauda deve guar¬ darsi da Fittipaldi o da Reutemann, non da me. Ormai, io sono fuori dalla lotta per il campionato. A Niki basta qualche piazzamento per conquistare il titolo, e ne sarei contentissimo». Luca Montezemolo, come sempre, fa il punto della situazione. «Abbiamo — dice il giovane avvo- cato — due macchine in prima fila, siamo stati i più veloci Ieri e lo siamo stati anche oggi. Mi pare che dal lato delle prestazioni la squadra abbia compiuto il suo dovere. L'importante, adesso, ò che tutto fili liscio nella corsa. Per Lauda questa è la quarta "pole position" della stagione ed è la seconda volta che Niki e Regazzoni si schierano insieme davanti a tutti. Domani i piloti sono liberi di fare la loro corsa, naturalmente senza danneggiare gli interessi I della Ferrari». ' « Stasera — aggiunge Montei zemolo — cambiamo i motori del! le 312/T. E' una misura di pruj denza. Regazzoni non era molto ] soddisfatto del rendimento del ! suo dodici cilindri e, inoltre, nel i momento della collisione con | Schetckter, era incappato in un ì pericoloso "fuorigiri". Lauda, InI vece, ha sentito una vibrazione, ] che è rimasta costante e non ha I intaccato l'efficienza del motore, tanto che ha potuto far meglio di ieri. Ma perché partire domani con questa spada di Damocle sulla testa? ». Sulla carta gli avversari più pericolosi per la nostra squadra I dovrebbero essere Hunt (Hesi keth), Scheckter, Reutemann (Bra| bham) e il solito Emerson Fittii paldi con la McLaren. Il brasi! liano ha lievemente migliorato (da j 1'2t"04 a 1'20"91), ma, osservan! do le prestazioni di Lauda e di I Regazzoni, appare perplesso. « Do| mani — afferma — Lauda può vincere ed allora addio titolo. E' ! suo al 90 per cento. La mia veti tura è più affidabile che in Bel! gio o in Svezia, ma non tanto I da permettermi di sostenere la ! concorrenza delle Ferrari. Solo la ■ "lotteria" delle gomme può aiui tarmi, lo penso di aver fatto le | scelte giuste ». In ombra Vittorio Brambilla, che si avvia in sesta i fila. A Zandwoort la sua March i è poco stabile e il « Brambillone » ; non può pestare sull'acceleratore. Gran Premio d'Olanda, dunque. I in chiave Ferrari. Due rosse saetI te a Ivia, due al traguardo? Sta; sera piove e le previsioni sono I per una corsa sotto l'acqua. Ma I questo per la Ferrari non dovreb! be essere un problema. Michele Fenu

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