Oberto: centro-sinistra in Regione, e lavorare di Ferruccio Borio

Oberto: centro-sinistra in Regione, e lavorare Oberto: centro-sinistra in Regione, e lavorare Verrà tradito il voto dellelettorato? La designazione delle urne è slata chiara: sinistra al Comuni', 41 seggi su 80: centrosinistra alla Regione, 34 su 60: centro-sinistra alla Provincia. 24 seggi su 45. Per la Provincia si portebbe anche parlare di una giunta di sinistra con 23 seggi. ma a, comune e alla Regione n0M c, sono (lubbL Gianni Oberto, presidente della giunta regionale, mi interrompe: « Quando si parla di legge, si dice che la prima interpretazione deve essere quella letterale. Sul plano politico la prima interpretazione di un risultato elettorale è quella che promana dall'espressione del numero. Nel Comune di Torino inlatti la soluzione del problema della giunta trova questa realtà numerica: non e possibile lare il centro-sinistra e necessariamente si ha da fare una giunta tra socialisti c comunisti. E' anche vero che il pei propone la collaborazione a altri gruppi, ma questa offerta ha bisogno di un ulteriore esame e di garanzie che non possono essere date dal partito co¬ munista, il quale è legato ai suoi principi. Ci potranno essere punti di contatto sulla realtà delle cose come del resto ci sono stali in passato ». Quindi la logica dei numeri deve valere anche per la Regione. « Certamente il centrosinistra dispone di una larga maggioranza e oltre tutto impedisce una radicalizzazione delle posizioni che fatalmente porterebbero a uno scontro frontale. Pei e psi possono arrivare a 30 seggi su 60, una coalizione che non può dirsi qualificante. E' vero che anche in questo senso vengono proposte formule molto fumose e incerte di una commistione alla quale non dovrebbe essere estranea la de, ma se de e pei non vogliono venir meno a se stessi, tale commistione non mi sembra possibile ». «Alla Regione c'è un centrosinistra pieno. Questa è stata la formula che ha retto nell'ultimo anno e mezzo di governo regionale, con qualche inevitabile difficoltà, ma consentendo una omogeneità che il corpo elettorale in sostanza ha premiato. Si tratta anzi di un'indicazione preci- sa che I quattro partiti non possono disattendere ». Nel prossimo quinquennio la Regione dovrà impegnarsi nella politica delle cose concrete, è stato detto. « Su questo non ci sono dubbi. Bisogna non precipitare, ma certamente affrettare le soluzioni, perché non vi è tempo da perdere. Vi sono alcuni problemi, anche di leggi rinviate, che richiedono la ripresa urgente dei lavori. Occorre chiarirci le idee, ma la strada sulla quale dobbiamo agire per lo sviluppo socioeconomico del Piemonte è solo quella del centrosinistra ». Quali sono i problemi urgenti del Piemonte? Lei ha accennato a leggi regionali respinte dallo Stato. « Io direi che il primo obiettivo è ottenere un diverso finanziamento della Regione con la riforma della legge finanziaria. Se è vero, come si diceva una volta, che senza denaro non si possono fare le guerre, è certo che senza denaro non si può fare la guerra pacifica delle riforme. Problema di carattere generale c l'agricoltura. Una legge della Regione è ritornata non vistata, deve essere rapidamente ripresa. E' indispensabile pensare all' assetto degli organismi strutturali della Regione, collegati anch'essi ad una legge, pure questa restituita non vistata, sulla convenzione con la Università per usare gli strumenti dell' informallca. che serviranno anche agli Enti locali ». Vi sono due problemi di estrema gravità: la casa e l'occupazione. « Gravissimi. Per la casa la giunta, assumendo i poteri propri del consiglio e salva la ratifica, sta lavorando per predisporre il piano di attività con l'Istituto delle Case popolari e delle Cooperative edilizie. Al problema dell'occupazione la giunta dedica tutte le sue attenzioni anche in questi giorni con qualche risultato positivo, ma anche con molta apprensione. Teniamo conto che questi due problemi vengono e verranno fatalmente ribaltati dal Comune di Torino sulla Regione ». La riforma sanitaria? « Va affrontata nel suo aspetto centrale, la riforma ospedaliera; se questa non venisse risolta, la Regione perderebbe tutto il suo credito. Ma vi è anche il problema dell'assetto territoriale: abbiamo già indicato le premesse di fondo che devono tradursi in concrete disposizioni. In questo quadro includo il tema del comprensori e delle deleghe. C'è la legge relativa agli Insediamenti industriali. C'È in prospettiva il problema delle Università piemontesi che non può subire ritardi non soltanto sotto il profilo culturale, ma anche sotto quello del divenire piemontese. La Regione ha già preso provvedimenti che devono essere sviluppati sul piano della difesa ecologica e dell'anibi?nte ». Si sono lamentati degli inconvenienti nella passata legislatura. « La democrazia cristiana darà tutto il proprio contributo disposta anche ad una valutazione critica in termini concretamente correttivi per evitare che si ripetano quegli inconvenienti. La de resta pur sempre il partilo di maggioI ranza relativa e ha responsabilità I c;lc non ^,,5 scaricarsi dalle spalle ». La politica delle mani pulite? « E' vero che la campagna del pei si è svolta in modo particolarmente incisivo sul tema delle mani pulite. Per quanto riguarda me e la gestione regionale non c'è bisogno di alcun detersivo per far apparire le nostre mani sicuramente pulite. Mi sentano tutti: i non sarei mai disponibile ad operazioni di copertura di cose anche soltanto poco chiare ». E' possibile la coesistenza di una giunta di sinistra nel Comune di Torino e del centro-sinistra nella Regione? « E' possibile e anche produttiva di effetti positivi la coesistenza di due realtà politicamente diverse a livello dì gestione del capoluogo e del Piemonte. Potrà essere più delicato e difficile il rapporto, ma non impossibile anche se si può prevedere che molte cose si cercherà di scaricare sul governo regionale ». Per il Comune di Torino Novelli ha detto: « Tutti dobbiamo lavorare molto ». « E' motivo per rallegrarmi. Una cosa è certa, ed è riconosciuta anche dagli avversari: non è mai stato rifiutato da me e dalla mia giunta il lavoro intenso e a tempo pieno, al servizio della comunità piemontese. L'articolo 1 della Costituzione dice che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Nella capacità di lavoro dei piemontesi io credo ». Ferruccio Borio nmdhudqsPdclncsc1mttgprnIezq«savClopaliddRptvMpds1IJ Illllllllllllllll ILIItlllltllltllIIILIIlllL]ll Gianni Obcrlo ha retto la Regione col centro-sinistra

Persone citate: Gianni Oberto, Oberto

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Piemonte