Bumedien: la riforma entro un anno

Bumedien: la riforma entro un anno Bumedien: la riforma entro un anno In Algeria voto e parlamento a 10 anni dall'indipendenza (Nostro servizio particolare) Parigi, 20 giugno, Dopo un decennio di «potè- re eccezionale», il presidente del Consiglio algerino della ri voluzione annuncia un'imminente evoluzione democratica: entro un anno siederà ad Algeri un'Assemblea nazionale, il capo dello Stato sarà eletto a suffragio universale, il Fronte di Liberazione Nazionale si riunirà a congresso. Huari Bumedien ha scelto, per annunciare questa svolta istituzionale, una datasignificativa: quel 19 giugno che ricorda, appunto, il pas- saggio al regime d'eccezione, con la deposizione del presi-dente Ahmed Ben Bella, ilcongelamento della costituzione che meno di due anni prima il popolo aveva approvato a stragrande maggioranza, la concentrazione del potere nel Consiglio della rivoluzione e nel suo austero presidente. Nella letteratura ufficiale algerina, gli avvenimenti del 19 giugno 1965 vanno sotto il nome di «correzione rivolu-zionaria»: fu un colpo di Stato diretto contro un metodo di governo, quello di Ben Bella, che risentiva troppo dei freschi entusiasmi della guerra di liberazione, e che per questo peccava, secondo gli oppositori, di troppe non politiche ingenuità. Il giovane presidente della Repubblica non si era forse presentato, al vertice di Addis Abeba che nel '63 gettò le basi dell'Orgaj nizzazione per l'Unità Africana, come il propugnatore della grande rivoluzione continentale? Si discuteva nella capitale etiopica, dell'oppor- ] tunità di creare una banca pa- nafricana, si tracciavano bi-lanci, si parlava di finanze einvestimenti. Ben Bella chiese la parola e disse che sì, si do-veva creare una banca africa- na, ma una banca del sangue, per liberare le superstiti colo- nie del Sud e le maggioranze africane oppresse negli Stati razzisti. Era un personaggio scorno- do, non soltanto oltre frontie- ra, ma anche all'interno di questo paese che aveva biso- gno, dopo la durissima prova della guerra e la partenza dei francesi, di risolvere i propri problemi e darsi un'impalca-tura economica. Da allora, da quel 19 giugno, Ahmed Ben Bella vegeta in una villa della regione di Blida, in una «resi- denza sorvegliata» molto si- j mile alla prigionia, anche se ; quattro anni fa ha potuto ■ sposarsi. Si dice, ad Algeri, ene Bumedien sia rimasto in buoni rapporti col presidente spodestato, e che non esiti a ricorrere ai suoi consigli. L'imminente svolta democratica nasce forse da questi colloqui segreti? L'annuncio di Bumedien è stato accolto in Francia con comprensibile interesse. I legami fra i due paesi, nonostante la drammatica lacerazione del passato, restano intensi, e si nutrono di nostalgie ma anche di un'evidente 'volontà di collaborazione, ri| lanciata dal recente viaggio di Giscard d'Estaing. Proprio oggi è arrivato ad Algeri il 1 ministro francese dell'Indù 'stria, D'Ornano. Dovrà cerca re di risolvere grossi problemi recentemente emersi sul piano degli scambi bilaterali. Gli algerini accusano la controparte di un bilancio dell'interscambio sempre più squilibrato a favore della Francia, I e minacciano di annullare al- ! cuni importanti contratti, vi Itah Per l'industria francese in °.uesti tempi di bassa con1 giuntura. Lo squilibrio dei conti franco-algerini è in parte dovuto alle diminuite im¬ portazioni di petrolio: un petrolio, quello algerino, più caro di quello proveniente dal Golfo Persico. Questo contenzioso commerciale franco-algerino è caratteristico di un momento economico che vede tutti i paesi del mondo alla ricerca di eccedenze negli scambi con l'estero, condizione che evidentemente, per la sua stessa natura, non può verificarsi per tutti. a. v.

Persone citate: Ahmed Ben, Giscard D'estaing

Luoghi citati: Addis Abeba, Algeri, Algeria, Francia, Parigi