Barazzutil Salva I'Italia

Barazzutil Salva I'Italia Coppa Davis: 1-1 con la Francia dopo la prima giornata Barazzutil Salva I'Italia Ha rimediato alla sconfìtta di Panatta (che ha accusato il solito complesso della Coppa Davis) battendo Dominguez per 4-6, 6-0, 6-1, 6-3 - Sotto accusa Darmon che ha fatto giocare egualmente il suo numero due nonostante fosse afflitto da dolori intercostali - L'irriconoscibile Adriano superato da Jauffret per 6-1,6-4,8-6 (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 20 giugno. Francia ed Italia hanno chiuso in parità la prima giornata della semifinale europea di gruppo della Coppa Davis allo stadio Roland Garros. Panatta ha confermato i suoi limiti psicologici che lo frenano in Coppa Davis perdendo in tre soli sets contro II numero uno francese Jauffret ma Barazzutti ha riequilibrato il risultato superando il numero due francese Patrice Dominquez che è stato schierato in campo in condizioni menomate per via di dolori intercostali che ne hanno condizionato il rendimento. Il doppio di domani assume quindi valore determinante. Per l'Italia alle ore 15 locali (16 italiane) scenderanno in campo Panatta e Bertolucci, mentre è dubbia la formazione francese dopo la disastrosa prova sostenuta oggi da Dominguez. Proisy o Goven potrebbero affiancare Jauffret anche se Darmon è cocciuto ed appare intenzionato a confermare Dominguez a dispetto di tutti. Quando scocca l'ora della Davis, Panatta fa tilt. Non c'è altra spiegazione. Il giocatore che una settimana fa aveva intrapreso una clamorosa resurrezione battendo due giocatori del calibro di Nastase e Fillol più un outsider di valore come lo statunitense Andrews prima di perdere, giocando forse II più bel match della sua carriera, contro Borg in semifinale, non può essere sconfitto in tre soli set in un'ora e cinquantacinque minuti di gioco contro l'onesto, serio, scrupoloso ma nulla più Francois Jauffret. Non è questione di forma, non è questione di allenamento, non si tratta di tattica di gioco più o meno esatta, c'è solamente il | tennista che sa essere grande e forte, quando la condizione atletica è perfetta, nei tornei ma che in Davis appena è chiamato ad un compito di alta responsabilità si liquefa, si dissolve inseguendo chissà quali preoccupazioni che si profilano nel suo cervello. Così Francois Jauffret guadagna domani la prima pagina dei giornali francesi, con la sua gioia incontenibile, con le sue lacrime dopo essere piombato in braccio come un bimbo di trentatré anni al suo capitano Pierre Darmon che aveva giustamente ammonito gli italiani: « La Davis è tutta un'altra cosa rispetto agli internazionali di Francia ». Proprio così. Panatta sconfitto da Jauffret per 1-6, 4-6, 6-8, è un risultato che ben difficilmente si registrerà in qualche torneo internazionale anche se il francese contro l'azzurro non ha mai perso un set nei quattro incontri diretti di- I sputati. Francois Jauffret, modesto artigiano della racchetta, un servizio preciso (nemmeno un doppio fallo) ma mai al fulmicotone, un buon gioco d'attacco ma nulla più, colpi onesti ma nessuno che brilli più degli altri è il classico onesto professionista della racchetta. Nastase, che ha allenato I francesi, gli aveva fatto svolgere nei giorni precedenti il match un solo schema. Battuta e a rete cercando di attaccare possibilmente lungo sul rovescio dell'azzurro. E così disciplinatamente Jauffret ha fatto per tutto il match. Panatta ha subito, non ha mal trovato una risposta efficace, soprattutto con il rovescio, ha commesso numerosi errori nei palleggi più tranquilli, quando ha attaccato ha mal preparato gli affondo finendo perforato con troppa facilità, solo lo smash non lo hai mai tradito. Troppo poco contro un avversario galvanizzato dall'importanza dell'impegno fino a giocare in condizioni nettamente superiori al suo attuale grado di forma. Panatta ha cercato di battersi, ha strillato ed imprecato. Gardini non saieva più a che santo votarsi, ma non c'era nulla da fare. Panatta sapeva quello che doveva fare ma non vi riusciva. Finiva per cercare di strafare, sbagliando di più ed Innervosendosi in maniera proporzionale. Il primo set dura solo 26'. Jauffret vola a 5-0 anche se Panatta ha la palla-break nel primo gioco ed ha poi la palla per portarsi sull'1-1. Poi dopo essersi portato 5-1 cede il set sbagliando grossolanamente tre risposte di rovescio. Inizia il secondo set ed è sùbito break per il francese. Panatta cambia campo. Gardini gli si avvicina. Adriano si capisce chiaramente che gli fa: » Non mi dire niente ». E' uno dei nonsensi della nostra squadra. Un capitano di grande prestigio ma che agli attuali giocatori non riesce a dire niente essendo troppo lontano dal giro. Gli unici consigli ascoltati sono quelli di Belardine]Ii appollaiato lontano in un palco. Perché allora non dare I galloni al buon Belardinelli? Forse il « mentore » dei nostri azzurri avrebbe saputo trovare le parole adatte per svegliare e caricare Panatta. Gardini con tutta la buona volontà non vi è riuscito. Questione di rapporto di fiducia con il giocatore. Nient'altro. E dato che Belardinelli è il più vicino agli azzurri mandiamolo In campo affidandogli tutte le responsabilità tecniche del settore azzurro. Tanto, di meglio in Italia non c'è. Sul primo break ne segue tutta una sequela. Sino al 3-3. Poi Panatta va in vantaggio per la prima volta. Ma è fuoco di paglia e perde tre giochi di seguito cedendo il set per 6-4 in 39 minuti. Nel terzo set Jauffret sente un po' la fatica. Va 5-4 ed ha il servizio per concludere ma Panatta gli strappa il servizio. Jauffret ha un principio di crampi ad una mano. E' la svolta? No. Il francese stringe i denti e conclude vittorioso per 8-6 In cinquanta minuti di gioco. Poi lancia la racchetta al cielo alla maniera di Borg e per la fretta di saltare la rete per stringere la mano al rivale l'attrezzo rischia di finirgli In testa. Poi salta al collo di Darmon e sono lacrime di gioia. Panatta è già negli spogliatoi ad imprecare. Panatta non è il solo imputato della giornata. Ne hanno uno anche i francesi. E' il capitano non giocatore Pierre Darmon che si è intestardito a fare scendere in campo Patrice Dominguez nonostante il giocatore fosse afflitto da forti dolori intercostali. Patrick Proisy però non gode soverchia stima da parte di Darmon. E così Barazzutti si è trovato a lottare contro un avversario che ha commesso un mucchio di errori. Dominguez giocava con evidente difficoltà e la sua vittoria nel primo set è stata puramente casuale. Barazzutti in vantaggio per 2-0 ha avuto una palla per portarsi 3-0, poi ne ha avute quattro per il 3-1. Ed invece ha finito per trovarsi in svantaggio di 4-3 sino a perdere il set per eccessivo nervosismo in 40 minuti. Ma il nervosismo di Barazzutti è stato prontamente controllato. La Davis lo carica, al contrario di Panatta. Così il secondo set ha rimesso subito il risultato nei giusti canali con un rapido 6-0 per l'azzurro In 16 minuti. Sempre con una serie colossale di errori di Dominguez si è concluso Il terzo set con il francese superato dall'azzurro per 6-1 in 19 minuti fra I sibili dello sportivissimo pubblico che però era la metà rispetto alla semifinale fra Panatta e Borg degli internazionali. Nel quarto set Barazzutti scattava 4-0 poi si innervosiva quando Dominguez tenendo la palla in campo si procurava un break nel quinto gioco. Il francese raggiungeva tre giochi ma Barazzutti si riprendeva e pareggiava le sorti per l'Italia con il punteggio di 6-3 in 28 minuti. Rino Cacioppo , 4^.Jxw^v"^-W>4 -v~*»» ' ! IXTV l X \ X Ì'1: 44 ♦W^t V rrtn Parigi. Panatta nell'incontro che ha perso in soli tre sets contro Jauffret (Telefoto Ap)

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