Nella storia degli Stati Uniti

Nella storia degli Stati Uniti Con Capuana tra i vampiri Luigi Capuana: « Racconti », a cura di E. Ghidetti, Ed. Salerno, 3 tomi di pagine LXX-502, 456, 374; lire 10 mila, 12.000, 12.000. Bisogna dire anzitutto che Enrico Ghidetti, non avendo potuto raccogliere tutta la produzione novellistica del Capuana, che è sterminata, si è attenuto a un criterio di scelta abbastanza originale e senza dubbio utile per comprendere e nhiarire meglio i vari modi della scrittura novellistica del Capuana, senza esclusioni dovute a preconcetti o a personali ragioni di gusto. Ha, cioè, dato alcune raccolte complete, non scelte tanto con un giudizio di valore quanto con l'intento di testimoniare la varietà degli interessi dello scrittore, sempre abbastanza inquietamente sperimentale e aperto all'ascolto delle più diverse suggestioni, da quelle delle analisi e dei ritratti psicolo- gici, soprattutto femminili, di Profili di donne, de Le appassionate e di Coscienze, a quelle del bozzetto siciliano j di Storia losca e soprattutto de Le paesane, a quelle, in- ! fine, delle scienze occulte, 1 quali appaiono in Delitto1 ideale, ne II Decamcroncino, in Un vampiro. Proprio per tale molto opportuno rilievo dato allo sperimentalismo del Capuana ci saremmo aspettati, fra gli altri eccellenti sussidi offerti1 al lettore sotto forma di introduzioni, di bibliografia, di 1 indici, di note (ma qualcuna,; soprattutto di carattere linguistico, non ci ha del tutto : convinto), anche una siste-' mazione completa della pròduzione novellistica del Ca- ! puana, con l'indicazione, per tutte le raccolte pubblicate, delle novelle contenutevi, nonché delle stampe su periodici. Il Capuana, infatti, per ragioni economiche ed i editoriali, pubblicò più volte le stesse novelle, anche con ! il titolo mutato, sia su giornali e riviste, sia in diverse : raccolte. Nel Capuana novelliere c'è, senza dubbio, una volontà di strafare, che diventa quasi j ostentazione di abilità. I li-1 miti del suo gusto dell'espe- '< rimento sono proprio quelli i di chi finisce con l'esagerare nella bravura per la ricer- ! ca di casi eccezionali, si trat-1 ti di personaggi femminili, : come la misteriosa Fasma di Profili di donne, oppure di curiose e un poco maniache figure di paese, come Quac- i quarà, ne Le paesane, oppure ancora di situazioni psi- j cologiche oltre il confine della normalità, come quella della bambina protagonista della novella Precocità (ne Le \ appassionate). L'ostentazione si rivela an- ■ che nello stile, che è sempre un poco sopra le righe, un poco troppo eccitato, con frequente uso di esclamazioni, di considerazioni e cortimenti dall'esterno, di sotto lineature nei momenti che lo scrittore reputa non tanto più : significativi quanto più nuovi, più clamorosamente lon-1 tani dalla normalità e dall'attesa, più straordinari. Eppure il Capuana è un notevole novelliere, proprio perché è un inventore inesauribile di vicende e di situazioni, che per lo più sa svolgere con rapidità, con decisione, senza troppi indugi, neppure nelle novelle psicologiche. Egli ha ben presente sempre il carattere epigrammatico (per così dire) della novella, che la distingue dalla narrazione più distesa del romanzo. La sua novella tende, infatti, sempre con essenzialità alla conclusione, che si pone costantemente come un finale un poco a sorpresa, come la ri- j velazione di qualcosa che è un poco almeno fuori della norma, come un capovolgi- j mento di ciò che ci si do irebbe attendere pm efficace il Capuana rie sce quando mette questa es senzialità di narrazione al servizio di ritratti di perso naggj fissati jn una mania, to. in un'idea fissa, in un com-1 portamento rigido, ripetuto con testarda ostinazione: come il canonico Salamanca maniaco della caccia e dei cani, come lo « sciancato » banditore, che non vuole cedere la sua catapecchia al ricco vicino neppure per una quantità enorme di denaro, come il cavaliere Florestano, che scaccia dalle sue devozioni il « patriarca » san Giuseppe perché si sente da lui tradito nelle grazie che gli ha insistentemente richiesto, e come tante altre figure de Le paesane. Invece, molto meno riuscite sono le novelle « siciliane » d'amore e sangue: il Capuana non ha gran talento drammatico, e rimane, quindi, molto lontano dalla forza e dalla I vioienza delle novelle del Verga su tali temi (così come è molto lontano dall'abilità rjsicologica di un De Rober- raffronto letteratura tanto per fare un altro nell'ambito della iniciaima « siciliana » del-; l'ultimo Ottocento). Il lettore di oggi, tuttavia, sarà forse interessato di più dalle no velie di argomento, per così I dire, paraosicologico. Il Ca puana si interessò di medi cina, di spiritismo (e fece: anche esperimenti spiritici),' di trasmissione del pensiero di premonizioni e di altri argomenti di questo genere, en tro la generica atmosfera po sitivista e scientista dell'ultimo Ottocento. Nelle novelle, però, più che l'interesse scientifico si fa valere la curiosità per tutto ciò che è insolito, bizzarro, i fuori della norma: come nel noto e ottimo racconto Un vampiro, in cui l'atmosfera di mistero soprannaturale e | di angoscia si condensa a po co a poco, con singolare effi cacia, intorno alla famiglia vittima del «vampiro» (il primo marito della donna, che dichiara di volersi cosi vendicare perché, a suo dire. sarebbe morto avvelenato). Se mai, il limite di Capuana ' è nel non sapersi mai del tutto abbandonare all'orrore, al macabro, al soprannaturale: lo spirito positivo si riaffaccia, anche nelle vicende più strane e inesplicabili, fi- j no a fargli avanzare ipotesi ; razionali di spiegazione op- ) pure il sorriso di scetticismo ! mondano. i ' G. Bàrberi Squarotti

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