Germano La Chioma accusa Paolo Pan

Germano La Chioma accusa Paolo Pan Germano La Chioma accusa Paolo Pan "Ha ucciso mio cugino sull'auto che guidavo,, "Il corpo di Giovanni mi è stato scagliato addosso dall'urto dei proiettili. Non ho potuto fare nulla per salvarlo" ha detto al giudice Germano La Chioma dice che i Paolo Pan ha assassinato suo cugino, Giovanni La Chioma. Ha | indicato agli inquirenti il posto dove il corpo era stato seppel- | lito, a Esteron, una località ad j una trentina di chilometri da i Nizza, il 1 dicembre del 1973. Era il secondo cadavere di un « giallo » incredibile: il primo era quello di Fulvio Magliacani, dissotterrato due mesi prima in seguito alla confessione di Tarcisio Pan, fratello dell'assassino Paolo Pan. Protagonista della vicenda romanzesca con Franca Ballerini, la moglie di Fulvio Magliacani che lo aveva istigato ad eliminare il marito. Estradato dalla Francia, dove, per l'accusa di concorso nell'omicidio del cugino, rischiava la pena di morte, Germano La Chioma ha ripetuto il racconto già fatto al giudice istruttore francese. La data del delitto è quella più volte rimbalzata durante il corso dell'istruttoria, il 26 marzo del 1973. Due giorni prima Paolo Pan e Germano La Chioma hanno preso a noleggio una Fiat 132 a Barcellona, usando il passaporto di Tarcisio Pan. «Io guidavo l'auto — ha confessato ieri pomeriggio Germano al giudice istruttore Maddalena e al sostituto procuratore Silvestro, alla presenza del difensore, l'avvocato Liliana Longhetto — e mio cugino Giovanni era seduto accanto a me. Paolo e Tarcisio Pan occupavano gli altri posti. Mio cugino e Paolo Pan si sono messi a discutere. Da tempo i loro rapporti s'erano guastati. All'improvviso ho sentito il rumore del carrello di armamento di una pistola. Mi sono Irrigidito al volante, badando a non finire fuori strada. Ho sentito due colpi, fortissimi. Mio cugino é stato proiettato dall'urto del proiettili contro il parabrezza e mi è quasi caduto addosso. Non ho potuto far nulla per Impedire il delitto ». Germano La Chioma sembra dunque deciso a sostenere il ruolo di accusatore nei confronti di Paolo Pan, un ruolo non facile, visto che ha chiesto di restare nella caserma dei carabinieri di via Giolitti e di non andare alle « Nuove », dove teme di incontrare l'uomo che accusa. « CI saranno altri interrogato- | ri? A quando i confronti tra Germano La Chioma e Paolo Pan? » è stato chiesto al giudice Maddalena. « Forse non sarà necessario arrivare ad un confronto », ha risposto. Soltanto al dibattimento Paolo Pan e il suo accusatore si troveranno faccia a faccia. Montepanaro e Giovanni Negro, 20 anni, torinese. Le indagini dirette dal capitano Lo Grano della compagnia di Venaria, stanno allargandosi in molte direzioni. Sembra accertato che anche il Rappoccio, il Romeo e il Rossotto pc.ssano aver trovato rifugio all'estero, in Francia e più esattamente a Marsiglia o a Nizza, dove l'amministratore della « Sealpi » è stato visto l'ultima volta più di due settimane fa. Pare inoltre — ma soltanto il giudice istruttore Sorbello, al quale il pretore di Ciriè ha trasmesso gli atti processuali, potrebbe confermarlo — che l'attività della banda risalga molto addietro nel tempo. Tra i « colpi » messi a segno I dalia banda c'è anche una par! tita di 300 scocche di utilitaria, 1 partite dagli stabilimenti torinesi per l'cc Autobianchl » di Milano (dove non giunsero mai) e ritrovate nei magazzini della « Sealpi ». Il legame che unisce la vicenda Bertone all'otnicidio dell'industriale Ceretto continua ad essere giudicato dagli inquirenti molto « tenue ». Si tratta di un rapporto di lavoro che per qualche ] tempo avrebbe legato uno degli I imputati del sequestro, Giovanni Caggegi, alla « Sealpi ». Le due inchieste per ora procedono su strade diverse. Germano La Chioma

Luoghi citati: Barcellona, Ciriè, Francia, Marsiglia, Milano, Nizza, Venaria