Violante interroga Miceli

Violante interroga Miceli l,caf^no Violante interroga Miceli Il giudice istruttore dottor Luciano Violante e il sostituto procuratore della Repubblica, dott. Pochettino, i due magistrati che indagano sulle « trame nere », hanno interrogato a Roma il generale Vito Miceli, l'ex capo del Sid, arrestato dal giudice padovano Tamburino perché coinvolto nel golpe '70 e adesso in libertà provvisoria. Il gen. Miceli è stato sentito, come testimone, sui progetti del « golpe liberale » di Edgardo Sogno, l'ambasciatore raggiunto nell'estati scorsa da comunicazione giudiziaria di Violante per cospirazione politica. L'ex caI po del Sid avrebbe confer] mato di aver svolto discrete indagini e controlli su Ed! gardo Sogno, e di averlo fatj to pedinare dal gennaio al maggio '74. I E', questo, il periodo «cal| do » della presunta attività | cospiratrice dell'ambasciato- I i re-partigiano « bianco » e j medaglia d'oro della Resi- ; stenza che frequenta a Roma | i salotti patrizi e divulga la ; i sua idea dominante: « In | j Italia tutto va male, il perij colo comunista deve essere affrontato di petto, e respinto. Noi siamo pronti alla j azione, e possiamo contare ; sull'appoggio sicuro della j Marina, dell'Aviazione, delle ! alte sfere della magistratura | e della burocrazia. Ci man| ca soltanto l'esercito ». Un ufficiale addetto alla Procura generale militare di Roma, tenente colonnello Giuseppe Condò, presente alla riunione, senti il dovere di informare il suo superiore, gen. Coniglio, addetto ai servizi informativi dell'esercito (Sies). Coniglio ordinò a Cond3 « di portare avanti i contatti » con l'ambasciatore, e cominciò a trasmettere rapporti informativi al suo diretto superiore, generale Miceli. Gli incontri tra l'ufficiale della procura e Sogno sarebbero stati due. Il partigiano « bianco » non avrebbe fatto mistero dei suoi programmi per un imminente « golpe liberale » e avrebbe domandato al col. Condò: « Lei, cosa può fare per darci una mano? ». A questo punto la vicenda si colora di « giallo ». A fine luglio '74, il giudice Violante mette le mani sui protagonisti del « golpe di ottobre » e indizia di reato alcuni partigiani « bianchi », tra cui, appunto, Sogno e Andrea Borghesio. Interroga il nuovo capo del Sid, ammiraglio An- I drea Casardi, il quale gli esi bisce degli appunti sui con1 tatti Sogno-Condò. : Pochi giorni dopo (siamo ormai nel novernbre) U co. l— C°nd° ricove \ rato d'urgenza al San Filippo Neri di Roma, dove muore ii giorno 12. Il referto parla di i « cardiomiopatia idiopatica e ! choc cardiogeno irreversibi- le ». Un medico avrebbe com mentato: « Si scrive così quando non si conoscono con certezza le cause del decesso ». Su tutta questa vicenda assai misteriosa, il gen. Miceli avrebbe parlato a lungo con Violante e Pochettino, confermando che Sogno era controllato dai suoi uomini, soprattutto per i contatti con Condò e Coniglio e far luce anche sulla morte del colonnello. s. ro.

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