Alla Regione offerta al pri?

Alla Regione offerta al pri? Alla Regione offerta al pri? In Regione il pei fa l'occhietto al pri: i due seggi repubblicani darebbero ad una giunta con pei e psi (che hanno insieme 30 posti) la maggioranza necessaria per governare con una certa tranquillità. La darebbero anche nel caso che la verifica delle schede contestate fatta dal pli per l'ultimo dei 12 posti assegnati con i re. sti, lo attribuisse, in provincia di j Cuneo, al pli anziché al pei che 1 sono divisi da soli 120 punti. I vo| ti della coalizione pci-psi-pri saj rebbero, in questo caso, 31 contro 29. I repubblicani sono dunque la prima delle forze «democratiche e I antifasciste» alle quali si rivolge, 1 anche se non ancora ufficialmen| te, l'appello del comunista Minucj ci per una «discussione e confron- j i lo». Secondo Antonio Berti, capoj lista della formazione pei nel pe| riodo '70-'75 e riconfermato in | Consiglio, «il pri sembra la forza I politica più vicina alle nostre posizioni». Naturalmente l'offerta ha come corollario la «richiesta al psi di scelte politiche coerenti: giunta di sinistra al Comune dove non ha alternative, giunta di sinistra alla Provincia, perché anche qui e possibile, giunta di sinistra in Regione, o con 30 seggi o con l'allargamento ad altre forze». Come reagiscono i repubblicani? Gandolfi: «Non possiamo non auspicare, per Provincia di Torino e Regione, un orientamento favorevole al centro-sinistra; altre soluzioni in una regione dell'importanza del Piemonte rischierebbero di rendere più precario e fragile il quadro politico nazionale». Barisonzo, segretario regionale reggente: «Durante la campagna elettorale il pri si è sempre espresso per il centro-sinistra ovunque possibile e continueremo ad adoprarci perché si realizzi questo tipo di intesa fra le forze democratiche. Nella Regione l'elettorato si è espresso per il centro-sinistra nel quale si è rafforzata la posizione del pri». Per il centro-sinistra «pulito» che dispone di 34 voti si è già espresso chiaramente il presidente della giunta uscente avvocato Oberto e la stessa posizione è tenuta dal psdi. Arbitri della situazione sono dunque i socialisti. Per il neoeletto Enrietti «prima di arrivare ad una scelta per la giunta occorre approfondire l'analisi e il significato politico e sociale di questo importante voto che ha indicato la necessità assoluta di cambiare metodo di governo in Comuni, Province e Regioni e di rinnovare le strutture della nostra città». Ma è evidente che la decisione non potrà essere puramente locale. Ieri si è riunito a Roma il summit doroteo, oggi la direzione nazionale de; i socialisti l'annunciano per i prossimi giorni. L'onorevole Vittorelli è comunque preciso: «Dove c'è una scelta obbligata di sinistra la faremo senza lasciarci intimidire da nessuno. Dove sono possibili altre coalizioni, la nostra scelta dipenderà dal clima di distensione o di rottura che riusciremo a instaurare con la de in campo nazionale». Il problema è a questo punto, ma la soluzione non pub essere rinviata a lungo, perché «il primo giorno non festivo della terza settimana dopo la proclamazione degli eletti» come stabilisce la legge, si dovrà riunire il Consiglio regionale. Le previsioni sono per il 14 o il 21 luglio. Convocata dal presidente della giunta uscente, Oberto, l'assemblea dovrà eleggere il proprio ufficio di presidenza, a srinasd«eLgclrtIcscvdc« scrutinio segreto e con la maggioranza qualificata di 31 voti. Il pei intende dare «maggior prestigio» alla figura del presidente del consiglio e ai suoi collaboratori, e si dice disposto ad affidare la carica «a quelli dei nostri alleati che esprimano una persona di valore». Le trattative per la coalizione di governo dovranno tener conto anche del problema presidente dell'assemblea (il quale resta In carica 30 mesi). Ecco perché è prevedibile che le trattative comincino molto presto. Ieri, sempre in forma molto ufficiosa, si parlava già di una proposta ai socialisti di formare il centro-sinistra In Regione e Provincia, offrendo la presidenza della Regione. Richiesto di un commento, Vittorelli ha detto: « Una presidenza di giunta non è certo da buttar via, ma essa va concordata sul piano nazionale». * Sui risultati delle elezioni, il dottor Nerio Nesl, della sinistra socialista, ha dichiarato: «Ad una prevedibile sconfitta della de non ha corrisposto un successo nazionale del psi nelle proporzioni attese. Molti voti ci sono passati sulla testa, per precise e previste ragioni di linea e di comportamento, che discuteremo nel prossimo congresso. A Torino, ad esemplo, ci hanno parimenti danneggiato il voto sull'ordine pubblico e la campagna personale di alcuni candidati. Si è comunque rafforzata la posizione del psi come partito cerniera e sono quindi accresciute le nostre responsabilità. Tocca ora a noi il compito di creare strutture e un costume di partito idonei a farvi fronte».

Persone citate: Antonio Berti, Barisonzo, Enrietti, Gandolfi, Nerio Nesl, Oberto, Vittorelli

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Torino