Novara

Novara Novara Il psi ha annunciato di voler operare una "verifica" in Provincia A (Dal nostro corrispondente] Novara 18 giugno. Analizzando i risultati, al di là dell'indubbia affermazione comunista, a Novara — per quanto riguarda le «provinciali» tutto potrebbe rimanere come prima. E' possibile, infatti, ricostituire una giunta di centro sinistra con gli stessi numeri: socialisti e socialdemocratici (rispettivamente con 4 e 3 consiglieri) hanno mantenuto i loro seggi; la de ne ha perso uno ma nella formazione potrebbe entrare il repubblicano. Una maggioranza, insomma, di 18 contro i 10 comunisti, un liberale e un missino. Di questa possibilità già oggi se no parla, ma i socialisti, pur dicendosi disponibili, hanno delle riserve. Armando Riviera, responsabile della Federazione del psi per gli enti locali, premesso che la tendenza elettorale è stata per uno spostamento a sinistra e che pure il suo partito ha fatto segnare successi in numerosi comuni della provincia, chiede una verifica in campo provinciale, un riesame cioè dei rapporti con la de. «Non si tratta più — dice — di valutare se in questo o quel comune è possibile fare un tipo di maggioranza piuttosto che un'altra, ma di verificare se esistono le condizioni politiche per una collaborazione tra de e psi». In sostanza si vuole sapere se la democrazia cristiana è disposta a quel processo di rinnovamento che i socialisti propongono. «Un rinnovamento — precisa Riviera — che implica una radicale inversione di tendenza rispetto al vecchio metodo di gestire gli enti locali». Si paria di «partecipazione» più larga del cittadino e del ritorno d'attualità dei consigli di quartiere. I socialisti intendono aprire trattative globali (provincia e comuni) ai primi di luglio e risolvere la questione delle giunte in tutta la provincia prima di ferragosto. C'è chi vede nell'azione socialista un volere trattare da posizioni di forza derivanti non tanto da un loro successo ma dalla perdita democristiana. Si parlerà di programmi più avanzati, non v'è dubbio, ma anche di cariche e su questo piano il psi ne ha più d'una da rivendicare. Anche se nessuno lo dice esplicitamente. I socialisti chiedono la presidenza della provincia. C'è una sola alternativa (che forse loro preferiscono): il sin- daco della città capoluogo, e proporranno per questo incarico il professor Rinaldo Canna, oggi assessore anziano. Soltanto a questa condizione potrebbe essere ancora un democristiano il presidente della provincia. Ma chi? Quello uscente l'ingegnere Gaudenzio Cattaneo non è stato rieletto; rimangono l'ingegnere Carlo Antonini (sindaco di Trecate e presidente dell'Ospedale Maggiore) e l'assessore Luigi Terzoli. Per quest'ultimo c'è la forte pressione dei democristiani del Verbano che vorrebbero a capo della provincia un loro conterraneo. Piero Barbe In provincia Il nuovo consiglio provinciale sarà composto da 10 democristiani, 10 comunisti, 4 socialisti, 3 socialdemocratici, un repubblicano e un missino. Pei: Eligio Maulini, Rosa! rio Muratore, Sergio Silvestri, ' Gianfranco Martelli, Gianni Maierna, Antonio Bricco, Aurelio Lave, Albino Calletti, Piero Avondo e Mario Caio. De: Fausto Del Ponte, Pietro Colombo, Pierluigi Cassietti, Carlo Antonini, Luigi Terzoli, Carlo Barbaglia, Piergiorgio Borgna, Lucio Benaglia, Gino Radice, Adelmo Brustia. Psi: Pasquale Renzi, Amleto Zanzi, Mario Paracchini, Luigi Mazzocco. Psdi: Zaverio Guidetti, Giuseppe Cerutti, Francesco Della Torre. Pri: Riccardo Gramegna. Pli: Giovanni Falcioni. Msi: Antonino Masaracchio. La percentuale più alta l'ha ottenuta con il 42,92 per cento il comunista Eligio Maulini di Omegna seguito dal de Fausto Del Ponte (42,58) nel collegio di Pieve Vergonte. Ivrea (Dal nostro corrispondente) Ivrea, 18 giugno. (r. a.) Quale giunta ad Ivrea, dopo le elezioni di domenica, in sostituzione di quella dc-psi-psdi che ha retto il Comune per cinque anni? I partiti di sinistra hanno fatto registrare un forte incremento (il pei è passato da 6 a 9 seggi, il psi da 4 a 6), ma insieme non riescono a dar vita ad una giunta frontista in grado di governare, in quanto all'opposizione si troverebbero tutti i partiti che, in complesso raggiungono lo stesso numero di seggi. I democristiani (hanno perso 2 seggi, altri 4 li avevano già persi nella precedente consultazione del 1970), dovranno valutare attentamente il loro atteggiamento: partecipazione ad una giunta di centro-sinistra o ricorso ad un « compromesso » locale con il pei e il psi? Sarà proprio l'atteggiamento della democrazia cristiana a determinare la soluzione eporediese e per questo sono attese con interesse le decisioni che il partito prenderà a livello nazionale e che condizioneranno anche le scelte in periferia. Pei (9 seggi): Barisione, 521; Grijuela, 455; Eddone, 215; D'Oria, 181; Calligaro, 128; Lo Valvo, 93; Maffei, 91; Gagliardi, 88; Giorcelli, 84. Pri (3 seggi): Gandolfì, 349; Airoldi, 244; Ferlito, 116. Psi (6 seggi): Fogu, 460; Gario, 285; Musumeci, 232; Bonomo, 222; Buttiglieri, 221; Tradardi, 183. Msi (1 seggio): Siciliano, 124. Psdi (3 seggi): Viano, 535; Strobbia, 270; Zambolin, 162. Pli (1 seggio): Ravera, 75. Primo escluso: Ocleppo, 69. De (7 seggi): Alberton, 431; Parato, 411; Raio. 369; Santo, 368; Rey, 350; Pollono, 334; Giorgio Oberto, 247.

Luoghi citati: Ivrea, Novara, Omegna, Pieve Vergonte, Trecate