Smentite su un governo militare di Sandro Viola

Smentite su un governo militare Smentite su un governo militare Un'altra fase difficile sembra aprirsi a Lisbona. Mentre scriviamo il Consiglio della rivoluzione è riunito per il quarto giorno consecutivo, ciò che rappresenta un record persino per gli ufficiali portoghesi, da tempo abituati alle sedute-fiume e alle notti insonni. Ieri s'era diffusa la voce clic le correnti «dure» del Movimento militare fossero di nuovo all'attacco, decise a far andare avanti la riunione sino a quando non fosse stata decisa l'esclusione dei parlili politici dal governo. Oggi il capitano Vasco Lourenco, che è il portavoce del Consiglio, ha smentito — sia pure in termini non chiarissimi — tale ipotesi. Ma su questa seduta di quasi cento ore resta lo stesso un'ombra: l'assenza del presidente della Repubblica (e del Consiglio della rivoluzione) Costa Gomes, il «moderalo» che già in allrc occasioni era riuscito a contenere l'irruenza della trentina d'ufficiali che compongono il massimo organo di potere del Portugal Novo. Costa Gomes è in visita ufficiale a Bucarest, c questa è la prima volta che il Consiglio della rivoluzione si riunisce senza di lui malgrado l'importanza degli argomenti iscritti sull'agenda dei lavori: analisi della situazione politica, ruolo dell'Mfa e del governo nella costruzione della società futura, tipo della società futura. Intanto il «caso» di Republica. il quotidiano socialista, è sempre in alto mare. Le assicurazioni che il vertice militare aveva dato al psp circa la riapertura del giornale si sono rivelale vaghe, nominali. C'è ancora una speranza che tutto possa comporsi secondo le attese dei socialisti, ma il «caso» ha già messo in luce — soprattutto in questi ultimi due giorni — aspetti molto preoccupanti della realtà portoghese. In questi ultimi due giorni, la controversia su Republica non viene più gestita infatti da chi avrebbe dovuto, ministro delle Informazioni, ministro del Lavoro, insomma il governo, e magari il Consiglio della rivoluzione. Essa è ormai passata al Copcon (Comando operativo del continente), la maggiore forza militare portoghese, che si rivela in modo sempre più nello come una specie di «governo parallelo». Questi maggiori o capitani che scorrazzano da un capo all'altro della capitale, da un «problema» a un altro (la divisa da campagna, attorno una pattuglia armata), pongono oggi il «vero» problema di tutta la prospettiva portoghese: e cioè dove sia la sede del potere, chi — e con quale spirito e disegno — guiderà nelle settimane e nei mesi che vengono un Paese in piena crisi economica ed istituzionale. La logica vorrebbe vici¬ no, seppure non vicinissimo, un chiarimento o show-down ncll'Mfa, da cui dovrebbero emergere finalmente un 'leader e una tendenza capaci di dare una fisionomia e un assetto alla situazione. Più o meno apertamente incoraggiali, nelle settimane scorse, dal comandante del Copcon generale Olelo De Carvalho, i «Consigli rivoluzionari dei lavoratori, soldati e marinai» stanno divenendo una presenza importante nel quadro politico del Paese. Essi si propongono come unico tramile tra il Movimento militare e le masse. Contro questo piogeno (che non solo al generale De Carvalho, ma anche ad altri leaders dell'Mfa, appare come la via più breve per la creazione d'un movimento di massa o partilo unico che consentirebbe di decretare, come dice De Carvalho, «la morte dei parlili»), i soli che possono costituire un argine sono il partito comunista c gli ufficiali più vicini ad Alvaro Cullila!. Vedremo nei prossimi giorni ehi riuscirà ad avere il sopravvento. Ma intanto, i segni che si possono cogliere non sono rassicuranti. Da mesi si parlava a Lisbona di armi che uscivano dalle caserme per andare a gruppi politici (Mario Soarcs aveva detto giorni fa che «liuti si armano, in Portogallo, meno noi»), e domenica sera c'è slato un «assalto» a una caserma a 160 chilometri da Lisbona, dalla quale sono stale asportate nenia almi automatiche. «L'assalto», dicono i corrispondenti stranieri a Lisbona, non potrebbe essere avvenuto senza precise «complicità all'interno della caserma». Sandro Viola

Persone citate: Costa Gomes, De Carvalho, Mario Soarcs, Novo, Olelo De Carvalho, Vasco Lourenco

Luoghi citati: Bucarest, Lisbona, Portogallo