Superarma degli Usa? di Vittorio Zucconi

Superarma degli Usa? Un missile-siluro che PUrss non possiede Superarma degli Usa? (Dal nostro corrispondente) Washington, 16 giugno. Il vertice Ford-Breznev, già rinviato dalla primavera all'autunno, sarà probabilmente posposto ancora, secondo informazioni di parte americana e sovietica. La ragione fondamentale sta nelle crescenti difficoltà dei negoziati «Salt», per la limitazione delle armi nucleari d'attacco. Le trattative — ha detto ieri Kissinger — sono bloccate su alcuni «dettagli tecnici», ma la verità è un'altra: una nuova arma è in corso di messa a punto da patre americana, un siluromissile atomico laudabile da sottomarini in immersione, e questa ha ulteriormente spostato i termini delle discussioni sul «disarmo». Secondo il segretario di Stato, Kissinger, il nuovo rinvio potrebbe essere «sine die», cioè rimandare il verti ce senza specificare in quale periodo potrebbe essere successivamente tenuto. Secondo Breznev, invee, si tratterebbe soltanto di pochi mesi, e il «summit» potrebbe ancora svolgersi entro il 1975. I russi sostengono che una felice conclusione della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa (luglio) è condizione sufficiente per il vertice, gli americani insisto no anche per la firma dei «Salt» e il pessimismo di Kissinger nasce, appunto, dalla constatazione che i negoziati strategici sono in secca. A Vladivostock, nel brevissimo incontro del 1974, Ford e Breznev fissarono un limite massimo per i vettori nucleari strategici concessi alle due potenze (2400) lasciando irrisolta la questione fondamentale su «che cosa» debba o non debba essere considerato vettore strategico. La nuova arma ere gli Stati Uniti hanno collaudato con successo in questi giorni è venuta a complicare ulteriormente il problema: Washington la considera «tattica» (dunque esclusa dal conteggio); Mosca, al contrario, «strategica». Essa si colloca dunque a metà fra i missili balistici veri e propri e le armi più piccole, in quella zona che le nuove tecnologie militari dei supergrandi stanno sviluppando proprio per aggirare i limiti degli accordi di disarmo. L'arma in questione è un missile a medio raggio (1500 miglia) e di piccole dimensioni, poco più di un normale siluro, capace di trasportare una testata termonucleare. La grande innovazione sta nel fatto che il missile — denominato in codice «Ybgm 110» — può essere lanciato dal tubo lanciamissili di un sommergibile atomico in immersione: non appena il missile emerge, il motore si mette in azione ed escono dai fianchi alette stabilizzatrici, che fanno dell'ordigno un vero e proprio missile. La messa a punto della nuova arma è stata possibile perché la marina ha sviluppato un nuovo motore a reazione di piccolissime dimensioni e di grande potenza, capace appunto di essere montato su un missile non più grande di un siluro. Il «missile-siluro» Ybgm 110 aggiunge una dimensione nuova alla tradizionale struttura «trilaterale» delle forze nucleari americane, fondata sui bombardamenti atomici, i missili intercontinetali basati a terra e i missil balistici «Polaris» e «Poseidon» su sottomarini. Secondo il centro studi internazionali del «Mit» (Massacchussets Institute of Technology), le novità tecno¬ logiche contenute nel «Ybgm 110» «potrebbero alterare sostanzialmente i parametri tradizionali dell'equilibrio delle forse». E' comprensibile dunque come i russi siano notevolmente preoccupati per lo sviluppo di questa nuova arma, essendo ancora lontani dalla possibilità di imitarla, e gli americani tendano ad escluderla dalle limitazioni negoziate, per conservare un vantaggio notevole nel futuro dell'equilibrio nucleare. Lo studio del «Mit» nota che il sistema di guida del missile è fra i più accuratimai messi a punto ed è in grado di portare il vettore entro 30 yard (meno di 30 metri) dall'obiettivo. Esso consiste di un microcomputer al quale sono state fornite le indicazioni e i connotati geografici e fisici dell'obiettivo e della zona da colpire. Attraverso un occhio elettronico, il computer esamina il terreno sorvolato e, quando le indicazioni dell'oc zioni, conduce il missile contro il bersaglio. Come per il motore a reazione, nel caso del computer-pilota siamo di fronte a straordinari risultati nella miniaturizzazione meccanica ed elettronica. Di fronte all'Ybgm 110 i «Salt» sono dunque bloccati: i negoziatori russi osservano che il missile, lanciabile da aerei, sottomarini, autocarri, è un'arma strategica e non solo tattica, avendo la possibilità di trasportare testate nuclea-1 di grande potenza. Per le su., dimensioni, esso è praticamente invulnerabile ed è incontrollabile la sua collocazione, a differenza dei grandi missili balistici di cui russi e americani conoscono perfettamente le rispettive posizioni. Lo «Ybgm» è soltanto nella fase sperimentale (potreb be entrare in servizio nel giro j di pochi mesi) ma già sembra |aver colpito il suo primo, importante bersaglio: il vertice i Breznev - Ford, che sta sem- j pre più sbiadendo in un futu-1rò diplomatico incerto. Vittorio Zucconi

Persone citate: Breznev, Kissinger

Luoghi citati: Europa, Mosca, Stati Uniti, Usa, Vladivostock, Washington