Cecoslovacchia, stop agli azzurri a Belgrado

Cecoslovacchia, stop agli azzurri a Belgrado Sorpresa ai campionati europei di pallacanestro Cecoslovacchia, stop agli azzurri a Belgrado I nostri giocatori hanno pagato lo sforzo compiuto contro l'Urss - Meneghin infortunato, brutta giornata di Marzorati - Ancora qualche speranza per il terzo posto (Dal nostro inviato speciale) Belgrado, 14 giugno. Si vince con la Spagna e si perde con la Cecoslovacchia, ieri sera avevamo aperto la cassaforte per metterci dentro la medaglia di bronzo e oggi ci ritroviamo con la porta chiusa, sbattuta ben forte e un po' a sorpresa dai ceki che proprio contro di noi hanno colto il primo successo nel girone finale di questi campionati europei di basket, che ci regalano a giorni alterni entusiasmi e rabbie. Contro la Spagna venerdì sera l'Italia aveva vinto alla grande. 89 a 69, contro la Cecoslovacchia ci tocca incassare una sconfitta di misura (68 a 72) maturata in 40' di gioco poco brillante e molto sofferto: gli azzurri hanno cominciato male, sbagliando troppi canestri e subendo uno svantaggio iniziale che è risultato una zavorra troppo pesante da gettar via nel successivo, lungo inseguimento. Dodici punti di distacco dopo 5', poi 4 alla fine del primo tempo (32 a 36), ancora 12 a metà ripresa: nel finale, con l'affanno che raggiungeva dosi altissime e consentiva ai nostri soltanto canestri improvvisati, si è cercato invano di rimediare con il «pressing», l'arma della disperazione subito disinnescata dai ceki che proteggevano bene la palla dall'assalto dei nostri «cacciatori» e salvavano la vittoria senz'altro meritata per loro, almeno quanto la sconfitta è inaspettata per noi. Abbiamo visto nel giro di 24 ore tutto il bene e il male di questa Nazionale. Anche la sua poca fortuna, perché oggi s'è fatto male Meneghin, grande protagonista del trionfo sulla Spagna: dopo pochi minuti di gioco, il gigante dell'Ignis ha subito una botta fortuita alla gamba destra e s'è messo a zoppicare. all'H' ha dovuto sedersi In panchina con la borsa del ghiaccio sullo stinco. S'è rialzato solo a 7' dalla fine, in evidente impaccio, nell'estremo tentativo di rimonta: il suo magro bottino finale (8 punti) spiega gran parte della nostra sconfitta Prestazione in negativo anche per Marzorati e Bertolotti. vale a dire il mattatore e la rivelazione della gara con la Spagna: solo 8 punti (e 5 falli) per il primo. 0 punti per il secondo, in netto contrasto con quanto capitato poche ore prima. Ed allora si deve pensare che molto abbia influito sull'andamento di questo incontro la stanchezza dei nostri, i quali avevano terminato la partita con gli spagnoli verso le 11 di ieri sera e sono tornati in campo oggi alle 5. mentre la Cecoslovacchia ieri ha riposato. Le poche note buone sono arrivate da Recalcati (22 punti), il migliore dei nostri, che con i suoi tiri dalla media ha portato a più riprese qualche razione di speranza nei tentativi di recupero, e da Della Fiori che ha dovuto fare anche la parte di Meneghin e ha saputo segnare punti importanti nella fase conclusiva quando tutti i nostri meccanismi d'attacco s'erano inceppati. I cecoslovacchi hanno vissuto la loro giornata più prestigiosa, trascinati da Brabenec (buon tiratore, ottimo palleggiatore nel convulso finale) e Pospisil, atleta possente ma anche gran bevitore, diventato « leader » di questa squadra, dalla quale era stato escluso l'anno scorso per noti problemi etilici, che lo portavano troppo spesso fuori giri. Pospisil, ora, si è ravveduto: qui ir Jugoslavia sta giocando con là solita forza e una lucidità nuova. Un'altra sorpresa ce l'ha creata Dousa, un grezzo lungagnone di due metri e dodici, da anni famoso come modesto gregario del basket e soprattutto come marito della signora Hana Jarasova Dousova, « pivot » della nazionale cecoslovacca. Fino ad oggi avevano sempre pensato tutti che la moglie, una biondona di un metro e 94, fosse molto meglio del marito dal punto di vista cestistico, oltre che da quello estetico, ma Dousa ha fatto questa volta cose incredibili, segnando 17 punti con ottima media (6 su 8), consentendosi pure il lusso di una schiacciata, strappando molti rimbalzi a Meneghin nella fase iniziale. Adesso i cecoslovacchi possono far festa per un risultato che è il primo di grande importanza internazionale per la loro rinnovata squadra, messa su senza i veterani — ormai simili a monumenti — come Zidek, Zednicek e Bobrovski. Sono stati bravi e anche furbi, perché a 58" dal termine, con una « manfrina » ben riuscita hanno cambiato l'uomo che doveva tirare due liberi per un fallo commesso da Marzorati: invece di Pospisil è andato al tiro Brabenec, che ha segnato entrambi i personali, tra le inutili proteste dei nostri, mentre Pospisil faceva l'occhiolino ai giornalisti, confessando il trucchetto. Il cattivo inizio, contrassegnato dai nostri errori di tiro (ap¬ pena due canestri nei primi do- I dici tentativi), ci ha costretti su! bito a fare corsa in salita. Otto i a due in favore dei ceki al ter- | zo minuto, subito dopo il C.T. Primo modificava il nostro quintetto iniziale, che era formato da Marzorati • Recalcati - Ferracini - | Meneghin - Bertolotti. Entravano Bisson e Della Fiori per Bertolotti e Ferracini. intanto la Cecoslovacchia aumentava il vantaggio portandosi fino a dodici lunghezze, grazie soprattutto ai canestri di Dousa. Gli azzurri si riprendevano, con le felici conclusioni di Recalcati, nella seconda parte del primo tempo, e arrivavano al riposo con sole quattro lunghezze di svantaggio. Inutili i nostri tentativi di raddrizzare la gara, anche sul piano tattico, ricorrendo alla difesa a zona, che nella ripresa risultava inefficace, castigati dai tiri dall'angolo scoccati da Brabenec e Pospisil. Nel secondo tempo gli azzurri ricorrevano a cambi continui, andavano in campo anche i due ex zoppi, lellini (solo per quattro minuti) e Zanatta. Giocava pure Bariviera. che in questi Campionati europei fa quasi da com¬ parsa, e risultava uno dei più positivi nel finale, che purtroppo ci vedeva nella parte degli inseguitori con poche speranze. Adesso dobbiamo far conto sul risultato degli altri ed in questo senso ci fa comodo la vittoria di stasera dell'Urss sulla Spagna. I sovietici, trascinati da un Sergej Belov grandissimo hanno battuto nettamente gli iberici creando le premesse per una classifica finale che veda appaiate, al terzo posto Italia e Spagna se entrambe domani vinceranno i loro ultimi confronti. In tal caso la medaglia di bronzo andrebbe agli italiani che hanno battuto gli spagnoli nel confronto diretto. Antonio Tavarozzi Italia: Carraro, lellini. Recalcati 22, Ferracini 4, Della Fiori 16, Bariviera 2, Zanatta 2, Meneghin b, Marzorati 8, Villalta, Bisson 6, Bertolotti. Cecoslovacchia: Skala, Staud, Beranek 4, Klimes, Kropilak Kanturek 4. Kos 4, Pospisil 18, Necas, Brabenec 18, Dousa 17, Hraska 3. Risultato: Cecoslovacchia-Italia (72-68) (36-32).