Frutta e ortaggi è arduo vendere

Frutta e ortaggi è arduo vendere Frutta e ortaggi è arduo vendere Necessario riunirsi in cooperativa, come ad Albenga (Dal nostro inviato speciale) Albenga, 14 giugno. Sui testi scolastici si legge della Liguria: montagna 65 per cento, collina 35 per cento, pianura zero. Ciò non è vero, perché si dimenticano ingiustamente i 2500 ettari della piana d'Albenga, uno spazio di terra tra il mare e le Alpi Marittime, che viene sfruttato con colture intensive e molto redditizie: pomodori, asparagi, carote, carciofi, zucchini, frutta (albicocche, pesche) ed altri ortaggi pregiati. Produrre non è difficile per gli agricoltori del luogo, dato il terreno fertile e il clima favorevole. Ma spesso è accaduto che molte aziende agricole si trovassero i magazzini pieni di prodotti maturi, per i quali i grossisti offrivano una miseria. E' la solita debolezza contrattuale dell'agricoltore, che lo manda allo sbaraglio sul mercato. Naturalmente, c'è un rimedio a tutto ciò: la cooperazione. E qui ad Albenga c'è un esempio intelligente di associazionismo che, per le sue dimensioni, per la sua organizzazione, per i mercati che ha saputo conquistarsi, dà un notevole contributo all'agricoltura locale. L'«Ortofrutticola» è la cooperativa che ha riscattato gli agricoltori dalla schiavitù del mercato. Nata cinquantanni fa per il solo trasporto dei prodotti, all'inizio degli Anni Sessanta ha iniziato anche la vendita dei prodotti dei soci. Con il nuovo impianto costruito quattro anni fa, l'« Ortofrutticola » è ora un grande centro di raccolta, lavorazione, commercializzazione per la fruita e la verdura della piana di Albenga. Vi si lavorano circa centomila quintali di merce all'anno, con un giro d'affari di tre miliardi di lire, che presto arriverà a quattro. Le vendite avvengono tutte le mattine, con il sistema dell'asta, così come ogni mattina si apre nei locali della cooperativa il mercato ortofrutticolo al quale, dopo una certa ora, è ammesso anche il pubblico (destate lo frequentano i turisti di tutta la zona). Interessanti sono i rapporti instaurati tra questa cooperativa, ora diretta da] dott. Matteo Gallinaro, ed alcuni mercati stranieri, soprattutto del Nord Europa. Le esportazioni riguardano diecimila quintali di porri, duemila quintali di prezzemolo riccio e mille quintali di aneto (un'erba aromatica molto usata nei Paesi scandinavi). Quella dell'aneto è una coltura nuova che gli agricoltori del luogo hanno iniziato su consiglio della Cooperativa, data la forte richiesta estera. Così molte carciofaie, non più redditizie per la concorrenza dei prodotti sardi, hanno lasciato il posto all'aneto, con il quale si spuntano ottimi prezzi. I 1800 soci dell'» Ortofrutticola » aumenteranno in fretta, quindi è necessario trovare altri shocchi per i prodotti: per questo, ci spiega il dott. Gallinaro, si tenta un contatto con la grande distribuzione; chi ha risposto positivamente per ora è la Coop Italia, alla quale vengono inviati gli ortaggi della cooperativa. I. bu.

Persone citate: Gallinaro, Matteo Gallinaro

Luoghi citati: Albenga, Liguria, Nord Europa