Le giornate mediche internazionali di Torino di Franco Giliberto

Le giornate mediche internazionali di Torino Le giornate mediche internazionali di Torino Il cuore in mano ai robot In Piemonte e nella Valle d'Aosta ogni giorno quattromila persone si sottopongono a elettrocardiogramma. Duemila sono al primo approccio con il cardiologo: un doloretto al torace che :ion sparisce, un po' d'affanno, un'oppressione sotto lo sterno, qualche gastralgia, una fatica che a differenza dal solito «fa andare il cuore in gola», dei battiti pazzi al momento di prender sonno: ecco i campanelli d'allarme che giustamente fanno correre prima dal medico generico e poi, per l'esame di controllo, dallo specialista. Altre duemila persone ogni giorno fanno l'elettrocardiogramma per la seconda o terza volta: cioè hanno già avuto rapporti, in ospedale o in am bulatori, con cardiologi che hanno prescritto una terapia e vogliono seguirne i risultati. Quattromila referti: una mon- tagna di foglietti che testimoniano nelle ventiquattr'ore dell'esistenza di cardiopatici o presunti tali. Come «leggere» senza equivoci un elettrocardiogramma? Se ne parla oggi alle VII riunioni internazionali medi- co-chirurgiche di Torino. Chi vi partecipa non dimentica un curioso esperimento com-piuto negli Stati Uniti e le sconcertanti risposte di un gruppo di cardiologi di livello mondiale. A costoro, separatamente e senza che lo sapessero, sono stati mandati per la «lettura» alcuni elettrocardiogrammi d'uno stesso malato. Ciascuno degli studiosi ha dato un'interpretazione diversa, sia pure per sfumature, del tracciato. A distanza di qualche settimana il medesi- mo elettrocardiogramma, con nome di un altro malato, è stato sottoposto agli stessi cardiologi. Ed ecco che le rispettive risposte sono ancora una volta cambiate. Infine, quell'unico elettrocardiogramma in più copie è stato rispedito agli studiosi, assieme a una cartellina clinica che segnalava varie affezioni di cui soffriva il malato. E per la terza volta i responsi dei cardiologi sono mutati: in quest'occasione anche con in-terpretazioni diametralmente opposte alle prime fornite. Meglio allora rivolgersi a un calcolatore elettronico? Per le ricerche di massa, prima delle analisi approfondite e mirate, parrebbe di sì. La Società italiana di informatica medica — che ha lo scopo di diffondere notizie sull'informazione automatica e di favorirne l'applicazione — apre stamane il suo congresso a Torino, proprio sulla lettura automatica dell'elettrocardiogramma. Relatori italiani e stranieri — compresi bio ingegneri e programmatori di fama — faranno il punto della situazione italiana e mondiale, discutendo quali potranno essere le prospettive future, soprattutto per l'utilizzazione e l'archiviazione dei dati raccolti (non solo per le analisi di routine ma anche per prove sotto sforzo, ricerche epidemiologi-che, vettocardiografica ecce-tera). Il prof. Angelino, primario Nei Paesi più progrediti c'è la tendenza a razionalizzare la lettura degli elettrocardiogrammi - Due studiosi torinesi, Angelino e Spadaccini, illustrano un progetto per un'anagrafe cardiologica ■ I progressi nella lotta al diabete esposti dal prof. Lenti cardiologo dell'ospedale Molinette (250 elettrocardiogrammi al giorno, secondo il criterio più funzionale e accurato) ha dato incarico al dott. Spadaccini, suo collaboratore, di presentare al congresso un «progetto ideale», per l'organizzazione su base regionale di una «anagrafe cardiologica». La relazione di Spadacci- ni, in discussione oggi, preve- j de la nascita di un impianto centralizzato di lettura auto-1 matica degli elettrocardio-, grammi (con responsi imme-! diati) collegato con postazio- ] ni periferiche presso i vari | ospedali e ambulatori mutua- listici del Piemonte. Lo studio . contempla inoltre un centro | di archiviazione ed elabora- : zione dei dati elettrocardio-1 grafici, delle circostanze che I hanno 'preceduto la "malattia,; | dei referti clinici e di labora- j torio raccolti nelle postazioni periferiche. L'insieme del si- j stema — studiato con ricchez- ] za di dettagli tecnici e costi j — dovrebbe costituire Tana-1 grafe cardiologica regionale, ; prima tappa verso l'anagrafe I i sanitaria. Troppo presto per un Paese dove j parlarne in | prevenzione, riabilitazione e assistenza fanno acqua? Cer- tamente no, perché il proble- ma è concreto e d'interesse | generale: se affrontato con perizia e decisamente darà un contributo alla razionalizzazione del settore. Ma non è solo il cuore con le sue malattie a polarizzare l'interesse degli studiosi alle VII riunioni internazionali di i Torino. Fra le manifestazioni1 di maggiore impegno, quella i sul diabete ha visto la parte-' cipazione di eminenti scien-; ziati di tutto il mondo, che i hanno tenuto diciassette rela zioni sulla condizione pre-dia betica e sui nuovi aspetti del-1 la terapia. Il prof. Gianfranco Lenti, ordinario di patologia medica dell'Università di To- j rino, ha presieduto il conve- gno. «Uno dei temi di fondo — afferma — è stato la pre venzione della malattia. E' un problema difficile, ma non impossibile. Lo si può risolve re con indagini di massa, così come si sta facendo o si vuol fare per tante altre affezioni. La diagnosi precoce dello sta to latente del diabete e i pro blemi di prevenzione sono fondamentali: da una correi ta profilassi e da una allret tanto corretta terapia si pos sono ottenere risultali soddisfacenti. Oltretutto, ogni dia- betico può condurre una vita normale se si atterrà scrupo- losamente alle prescrizionidello specialista. La terapia può diventare un'abitudine, così come la tazzina di caffè dopo mangiato: persino certe rinunce alimentari finiranno per non pesare più». Franco Giliberto

Persone citate: Gianfranco Lenti, Spadaccini

Luoghi citati: Piemonte, Stati Uniti, Torino, Valle D'aosta