Europei di basket: dopo la sconfitta contro PUrss

Europei di basket: dopo la sconfitta contro PUrss Tennis, Internazionali di Francia Gara-verità con Borg per il redivivo Panatta Oggi a Parigi in semifinale - Adriano (dimagrendo) ha ritrovato fisico e morale - Consigli di Pilic - Allenamenti segreti per la Davis (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 13 giugno. Pesa meno di 79 chili. Un Panatta così asciutto non lo si vedeva da diversi anni. Ai fianchi nemmeno l'ombra di un cuscinetto. Il « segreto » del suo ingresso nelle semifinali degli « Internazionali » di Francia, come nel 1973, il suo anno d'oro, è tutto lì. Il talento non gli ha mai latto diletto, la condizione atletica, il tono muscolare, si. Panatta ha ripreso ad allenarsi con impegno e serietà per risalire la corrente dopo la batosta di Bournemouth, dove era stato eliminato al primo turno, come ormai era diventata una regola, dal francese Dominguez. A Roma Adriano aveva mostrato i primi sintomi di ripresa, ma, quando nel terzo turno si era trovato di fronte ad un tennista vero come Orantes, aveva alzato bandiera bianca: una resa senza condizioni. Il tondo atletico ed il tono muscolare erano migliorati ma faceva difetto la fiducia. Poi, Parigi, un pubblico che gli è affezionato, la lontananza dalle tentazioni degli amici che gli fanno lare tardi la sera, la mancanza dei manicaretti della mamma, tanto buoni ma cosi poco adatti al regime dietetico di un tennista. Così sono arrivati i primi risultati. La vittoria sul tedesco Gehrlng (7-5, 6-4}, quella sullo statunitense Crawlord (6-2. 6-2}, poi il colpo d'ala: l'eliminazione d'Ilie Nastase. testa di serie numero tre. una delle sue bestie nere (6-4, 3-6. 7-6, 6-1}. Sullo slancio la conferma contro il cileno Jaime Fillol, vincitore del torneo di Dusseldorf (6-3, 6-4, 6-4}, quindi il match di ieri, il più tacile per la scarsa consistenza tecnica dell'avversario, il ventitreenne americano John Andrews, ed il più difficile per la necessità assoluta di non perdere, a meno di non volere compromettere di colpo gli scalini risaliti nella graduatoria internazionale con i successi su Nastase e Fillol. Partita difficile sul piano nervoso contro un avversario che non aveva nulla da perdere (la condizione di Adriano contro Nastase e Fillol} e che giocava in modo molto simile a quello dell'italiano con potenti servizi, valide discese a rete, alternando il tutto con qualche banale errore. Ma Panatta era bravissimo a stringere i denti. Dice Belardinelli: « Adriano, che a Roma era al 60 per cento della condizione, è ora a più dell'80. Le premesse per l'incontro con la Francia sono dunque buone. Purtroppo, i nostri giocatori fanno oscillare il loro rendimento dal 30 al 90 per cento, mentre i migliori tennisti stranieri variano solo dal 65 al 100 per cento. Questa è la vera differenza fra Panatta ed i migliori tennisti del mondo ». Quando chiedi a Panatta un pronostico sulla semifinale, il campione si schermisce. « Volete vedermi perdere, così vi sbizzarrite nelle accuse » e sorride sornione Adriano, pensando a coloro che già l'avevano giubilato da singolarista azzurro dopo gli « Internazionali » di Roma. Ma Adriano pensa già alla semifinale di domani contro Bjorn Borg. L'ultima volta che ne usci vincitore fu proprio a Parigi, agli « Internazionali - di Francia del 1973: lo superò nel quarto turno, poi batté Okker nei quarti prima di arrendersi a Pilic in semifinale. Dopo quel successo il giovane svedese si è aggiudicato gli ultimi sei scontri diretti. Domani Panatta vuole interrompere la serie. Ad alutarlo nell'impresa, a consigliarlo, a suggerirgli la tattica migliore accanto a Mario Belardinelli c'è anche Nikki Pilic, il tennista iugoslavo ingaggiato dalla nostra federazione per affiancare Martin Mulligan nella preparazione. Due anni la Pilic impedì ad Adriano l'accesso alla finale con Nastase, ora cercherà di largliela guadagnare. Suggerisce Pilic: « L'importante è che tu serva molto bene la prima palla. Non importa che sia molto forte, conta che sia molto lunga ed angolata. Solomon giocando da fondo campo non poteva avere miglior sorte contro Borg. Tu puoi variare di più la tattica ». « Dovrò fargli — dice Panatta, attento — diversi " drop- shot " sul rovescio. E poi, male che vada, perdo un match, l'importante è avere riacquistato la condizione, il morale, avere dimostrato a me stesso ed ai miei critici che so ancora giocare a tennis, che riesco a battere anche i primi della classe. Ora. voglio continuare ad alto livello. Quest'estate voglio giocare i tornei americani. Voglio risalire nelle classifiche internazionali, ritornare nel giro delle teste di serie ». L'importante è non chiedergli della Coppa Davis. « Per ora contano gli " Internazionali " — dice Panatta — quando sarò stato eliminato incominceremo a pensare seriamente al match con la Francia. Adesso vi pensiamo solo al mattine quando ci alleniamo ». Gli azzurri si allenano in un centro sportivo diverso dal Roland Garros in gran segreto. Le voci dei soliti bene informati danno favorito Barazzutli nella lotta per la conquista del secondo posto di singolarista nei confronti di Zugarelil (lamenta un dolorino ad una gamba} e Bertolucci (è andato male in doppio ed è torse un pochino affaticato}. Pierre Darmon, capitano del francesi, ha fissato il sorteggio degli incontri per mercoledì prossimo, ma è facile che NIstri, responsabile azzurro, si opponga per questioni di pretattica. Nistri chiederà che venga rispettata la norma del giorno prima dei match per sorteggiare l'ordine degli incontri. Nel clan francese voci di corridoio darebbero per incerto Dominguez in singolare in quanto afflitto da dolori alla schiena. E' pretattica di Darmon? Può darsi. Tornando agli 'Internazionali', gli scommettitori danno favorito Borg contro Panatta ed In misura ancora maggiore Vilas contro Dibbs. Se Borg e Vilas giungeranno in finale, sarà il loro settimo confronto diretto: ne hanno vinti tre a testa. Questa mattina Borg, che non risentiva più del dolore cervicale prodottosi ieri scuotendo la testa dopo una doccia, s! è allenato a lungo con l'argentino che ha riacquistato un buon tono atletico rispetto a Roma. Rino Cacioppo