Il 15 giugno del Piemonte

Il 15 giugno del PiemonteIl1 giugno delPiemonte^e Le ultime due votazioni nelle sei province emonte voteranno un milione e 44 mila elettori. Si vota per le regionali, per le provinciali e per quasi tutte le amministrazioni comunali. Unico capoluogo in cui non si rinnova il consiglio municipale è Novara; fra i più importanti Comuni non votano Bardonecchia, Arquata Scrivia, Borgomanero, Borgo d'Ale. Le nuove leve del voto, i giovani fra i 18 e i 21 anni, sono poco più di 160 mila. Il Piemonte è una delle cinque regioni in cui non si presenta la lista del pdup, che ha invitato aderenti e simpatizzanti a votare per i partiti di sinistra. Per quel che riguarda la provincia di Torino, il lettore può trovare dati e notizie della vigilia elettorale nelle pagine della cronaca. Qui di seguito diamo un panorama delle altre cinque province piemontesi. ALESSANDRIA — (f.m.) La campagna elettorale si è svolta senza incidenti. I missini non hanno tenuto alcun comizio: come avevano chiesto i partiti democratici e i comitati antifascisti, il sindaco Borgoglio non ha concesso alcuna piazza. Per questo motivo, la federazione del msi, ha denunciato il sindaco per abuso e omissione di atti d'ufficio e violazione della legge elettorale. Gli elettori nell'intera provincia sono 381.677 (le don ne sono poco più della metà: il 52,55 per cento); in città, per il rinnovo del Consiglio comunale voteranno in 76.661. Essendo aumentata la popolazione, il prossimo Consiglio comunale avrà 50 seggi, dieci più degli attuali. Il Consiglio uscente si presentava così: 15 posti al pei; 11 alia de, 6 al psi, 3 al psdi, 2 al pli, 1 al psiup (passato al pei), 1 al msi e 1 indipendente (uscito dal psdi). La maggioranza era formata da pei e psi, sindaco il socialista Felice Borgoglio. Le previsioni della vigilia parlano di un avanzamento di comunisti e socialisti, e di un ricupero in extremis dei democristiani; la grossa incognita sono i repubblicani, che attualmente non hanno consiglieri, e, stando invece ai risultati delle elezioni politiche del '72, potrebbero conquistare due seggi, divenendo così il vero ago della bilancia nella formazione della futura giunta. La de punta ad un rilancio del centrosinistra: il psi dice no al frontismo vecchia maniera e al centro-sinistra tradizionale; il pei propone una collaborazione tra tutte le forze veramente democratiche, cattolici compresi. I candidati più noti sono: fra i comunisti, il vicesindaco Brina, gli assessori Notti e Regalzi, i consiglieri Pracchia e Ravazzi; fra i democristiani, Castellani, Cotroneo, Ferretti, Vandone, Basso e il « nuovo » Patria; fra i socialisti, il sindaco uscente Borgoglio, gli assessori Barrerà e Formaiano, l'ex sindaco Magrassi e i «nuovi» Zino e Sansotta; fra i socialdemocratici, Romita, Bobbiesi e Oocito; fra i repubblicani, sono in ballottaggio Abbiati (ex onorevole ed ex sindaco socialista), Taverna e Ledi; tra i liberali, Garbarino, Boidi, Testa e Borsalino. Per il Consiglio provinciale, non sono previsti sensibili spostamenti. Quello uscente era formato da 10 de; 10 pei; 3 psi; 3 psdi; 2 pli; 1 psiup (passato al psi) e 1 msi. Per le regionali sono in lista tutti i consiglieri uscenti: Armella e Bianchi (de), Simonelli (psi), Marchesotti è Raschio (pei), Debenedetti (psdi) e Gerini (pli). E' prevista la loro riconferma. ASTI — (v.m.) I due ultimi comizi della campagna elettorale sono stati del ministro dell'Industria DonatCattin (de), che ha parlato in città, e dell'on. Romita (psdi), che ha parlato a Castelnuovo Belbo. La maggior propaganda, in città, è stata fatta questa volta « casa per casa », impegnando i 280 candidati dei sette partiti in lizza (pei, psdi, msi, pri, psi, pli e do che dovranno contendersi i 40 seggi del Consiglio comunale. Sono necessari 1500 voti per eleggere un consigliere. Nel precedente Consiglio i seggi erano così distribuiti: 17 democristiani, 10 comunisti, 4 socialdemocratici, 3 socialisti, 2 repubblicani, 2 liberali, 1 missino, 1 del psiup che è poi affluito nel pei. Per la Provincia, dei 24 seggi 11 erano andati alla de, 5 ai comunisti, 3 ai socialdemocratici, 2 ai socialisti, 2 ai liberali, 1 ai repubblicani. I/incognita di queste elezioni è il voto dei « diciotten- Torino Alessandria Asti Cuneo Novara Vercelli PARTITI Voti % 1 Voti % | Voti % j Voti % | Voti % j Voti % DC Politiche 1972 488.058 52,6 114.929 33,7 74.105 46,8 195.545 54,2 125.669 37,4 95.204 55,6 Regionali 1970 459.815 32,7 107.770 32,6 67.375 47,3 ; 184.556 53,6 116.600 37 93.789 35 PSI Politiche 1972 154.711 10,3 57.008 10,9 12.954 8,2 49.955 15,9 45.235 13,7 28.986 10,5 Regionali 1970 144.469 10,3 1 29.647 9 9.000 6,3 42.430 12,3 45.600 13,9 27.073 10,1 PSDI Politiche 1972 102.749 6,9 23.623 6,9 12.626 8 23.665 6,6 24.020 7,3 19.416 7 Regionali 1970 115.617 8,1 52.040 9,7 14.023 9,9 24.164 7 27.646 8,8 19.631 7,4 PRI Politiche 1972 57.229 3,8 7.161 2,1 6.340 4 14.029 5,9 6.829 2,1 7.252 2,6 Regionali 1970 48.794 5,5 5.668 1,7 4.900 3,4 16.863 4,9 5.760 1,8 5.115 1,9 PCI Politiche 1972 451.200 28,8 110.862 32,5 52.888 20,7 32.022 8,9 85.506 25,8 85.267 30,7 Regionali 1970 397.151 28,2 107.055 52,4 30.229 21,2 29.381 8,5 81.041 25,7 82.762 50,9 PSIUP' — — — — — — i — — — — 1 — — Politiche 1972 25.345 1,7 7.876 2,3 2.504 1,6 j 5.770 1 6.484 2 6.321 2,5 Regionali 1970 42.514 3 13.931 4,2 3.870 2,7 f 7.846 2,3 11.539 3,7 7.773 2,9 PLI Politiche 1972 131.903 8,3 17.765 5,2 9.540 6 29.839 8,3 16.052 4,8 18.378 6,6 Regionali 1970 127.600 9,1 21.662 6,6 8.461 5,9 31.275 9,1 17.106 5,4 19.291 7,2 MSI-DN1 Politiche 1972 80.114 5,4 16.551 4,9 5.416 5,4 7.361 2 17.37" 5,3 13.906 5 Regionali 1970 72.436 5,1 12.316 3,8 4.650 3,3 7.740 2,3 11.54! 3,7 12.293 4.6 ALTRI Politiche 1972 15.953 1,7 ' 4.887 1,5 2.386 1,3 4.366 1,2 5.478 1,6 4.691 1,7 1 1] psiup (partilo socialista italiano di unità proletaria) si c sciolto dopo le elezioni del 1972. 3 Per le regionali 1970, sono stati attribuiti alla lista nisi-dn anche i voti ottenuti dalla lista monarchica (pdiuni). vincia è esattamente la stessa. Per quanto riguarda le regionali, le posizioni dovrebbero rimanere pressoché invariate: 4 de, uno psi, uno pli e, se il settimo seggio rimane al Cuneese, uno al pri o al psdi. NOVARA — (r.n.) Non si vota per le comunali a Novara e in altri dodici Comuni della provincia. Complessivamente, gli elettori sono 382.313 (i giovani di "prima leva" sono 18.383). In base al numero degli elettori, alla provincia di Novara spetteranno sette seggi per il Consiglio regionale. Le previsioni sono per una riconferma dei numeri precedenti: due alla de; due al pei; uno al psi;uno al psdi e l'ultimo al movimento sociale. Anche per i nomi non ci dovrebbero essere variazioni, in quanto tutti i partiti hanno ripresentato gli stessi uomini: Vittorio Beltrami e Carlo Borando per la de; Bernardo Sanlorenzo e Sereno Bono per il pei; Mario Fonio per il psi; Giulio Cardinali per il psdi e Nino Carazzoni per il msi. La lotta è legata alla sorte del settimo seggio, che potrebbe essere perduto dal msi: una | sia pur leggera sua flessione di voti, potrebbe escluderlo dal computo dei resti. Alla Provincia la situazione era questa: de 11 seggi; pei 8 seggi; psi 4 seggi; psdi 3 seggi; pli 2 seggi; msi un seggio; psiup un seggio. VERCELLI — (w.n.) Gli elettori in provincia di Vercelli sono 317.810 (fra essi, 13.875 i giovani fra i 18 e i 21 anni). In 19 Comuni non si rinnoverà il Consiglio comunale. I 12 Comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti in cui si vota con la proporzionale sono: Biella, Borgosesia, Candelo, Cossato, Crescentino, Gattinara, Santhià, Serravalle, Trino, Varallo, Vercelli e Vigliano. Nel precedente Consiglio regionale la provincia di Vercelli aveva quattro consiglieri (due della de e due del pei); quest'anno si conta di averne un quinto. Per le altre elezioni, è prevista sulla carta per il Comune una maggioranza di sinistra; ancora una maggioranza di centro-sinistra alla Provincia. Comunque, le soluzioni sono strettamente legate: il psi, secondo l'esito delle elezioni, potrebbe rivendicare o il sindaco di Vercelli o la presidenza della Provincia. Ferraris (pei), Angelo Marchisio (psdi), Giovanni Turello (pri), Pietro Beccuti (psi), Andrea Aprato (pli), Carlo Sottile (Democrazia operaia). I consiglieri regionali uscenti sono Menozzi e Visone per la de e Ferraris per il pei. CUNEO — (r.c.) Sia la giunta di Cuneo sia l'amministrazione provinciale sono monocolore democristiano. Nelle passate elezioni, la de ottenne infatti 21 seggi su 40 nel capoluogo; 16 su 30 alla Provincia. Rappresentavano il Cuneese alla Regione sei consiglieri: 4 de, uno psi e uno pli; il settimo consigliere spettante al Cuneese, a causa dei resti era stato assegnato ad un'altra provincia. Gli elettori sono complessivamente 417.257 (il 50,8 per cento sono donne); i «diciottenni» rappresentano il 7,3 per cento. Nel capoluogo, gli elettori sono 41.693. L'interrogativo della vigilia, per il Comune di Cuneo e per la Provincia, è se la de riuscirà a mantenere la maggioranza assoluta. In base ai risultati delle politiche del 1972, avrebbe soltanto 19-20 seggi (ora ne aveva 21) e quindi perderebbe la maggioranza; la situazione alla Pro¬ ni ». I giovani che la legge ammette per la prima volta, sono, in tutta la provincia, 7624, (3877 maschi e 3747 femmine). Complessivamente, il numero degli elettori è 171.410. I candidati più noti per il Consiglio comunale sono: per la de il sindaco uscente Berzano, che ne è il capolista, il presidente della Camera di commercio Borello, il pubblicista Luigi Garrone; per i comunisti il consigliere regionale uscente Bruno Ferraris, il segretario provinciale Gian Carlo Binelli, il medico cardiologo dott. Carlo Caratti; per i repubblicani i consiglieri uscenti Germano Cantarelli, Nevio Rissone e l'ex democristiano Carlo Giaccone; per i socialisti il presidente delle case popolari Ubaldo Fasolis e gli ex assessori Pietro Cresta e Giorgio Galvagno; fra i socialdemocratici il vice sindaco avv. Vigna, il presidente dell'Ente provinciale turismo Marchisio, il consigliere dell'ospedale civile Francesco Manzone e il medico Franco Nosengo; tra i liberali l'avv. Pasta e il dott. Barbero, entrambi consiglieri uscenti. I candidati capolista per il Consiglio regionale sono: Stanislao Menozzi (de), Bruno Cosi si era votato in alcune grandi province italiane Milano Venezia Bologna Firenze Roma Napoli Bari Reggio Cal, PARTITI Voti % Voti % Voti % \ Voti % Voti lb Voti % Voti % Voti % DC Politiche 1972 862.641 54,5 202.079 59,7 162.823 24,7 255.978 29,6 678.807 51,5 475.777 55 292.766 39,6 102.492 35,4 Regionali 1970 811.060 34,1 188.512 38,5 143.942 22,4 224.208 29,1 615.447 30,9 492.656 36,9 279.145 59,8 113.492 38,9 PSI Politiche 1972 311.644 12,5 61.748 12,1 51.208 7,8 68.061 8,5 161.458 7,5 106.352 7,4 83.135 11,3 30.478 9,9 Regionali 1970 511.609 15,1 62.177 12,7 49.240 7,7 63.541 8,2 166.307 8,4 120.055 9 77.619 11,1 44.196 15,2 PSDI Politiche 1972 125.545 4,9 27.760 5,4 46.586 7 34.942 4,4 119.984 5,6 66.637 4,6 35.254 4,8 12.175 4 Regionali 1970 185.349 7,8 32.869 6,7 58.826 9,2 54.559 7,1 162.555 8,2 89.266 6,7 34.226 4,9 16.362 5,6 PRI Politiche 1972 104.656 4,2 12.604 2,5 15.104 2,3 15.589 2 81.046 3,8 38.115 2,6 12.895 1,8 10.287 3,3 Regionali 1970 77.246 3,3 10.629 2,2 12.812 2 8.994 1,2 74.580 5,7 56.731 2,8 19.212 2,7 17.167 5,9 PCI Politiche 1972 678.592 27,1 158.575 27,2 504.100 46,1 559.268 45 602.672 28 590.524 27,1 186.503 25,2 71.947 23,4 Regionali 1970 624.285 26,3 150.518 26,6 297.399 46,4 548.719 45,3 536.015 26,9 556.511 26,7 185.751 26,2 58.357 20 PSIUP 1 Politiche 1972 43.548 1,7 15.249 3 13.008 2 11.451 1,4 19.639 0,9 18.358 1,3 9.820 1,3 7.182 2,3 Regionali 1970 79.465 3,3 21.311 4,3 19.930 3,1 18.548 2,4 51.214 2,6 28.231 2,1 18.300 2,6 12.334 4,2 PDUP2 — — Politiche 1972 21.770 0,9 3.106 0,6 4.102 0,6 4.855 0,6 23.975 1,1 10.767 0,7 3.061 0,4 1.776 0,6 PLI Politiche 1972 158.015 6,3 18.042 3,5 30.882 4,7 23.146 2,9 102.457 4,8 34.518 2,4 18.482 2,5 6.691 2,2 Regionali 1970 171.148 7,2 20.565 4,2 55.797 5,3 24.312 3,2 157.356 6,9 46.585 3,5 24.708 3,5 8.133 2,8 MSI-DN 3 Politiche 1972 172.151 6,9 24.914 4,9 30.032 4,5 38.166 4,8 344.579 16 282.506 19,6 95.522 12,6 62.111 20,2 Regionali 1970 113.876 4,8 19.330 3,9 25.061 3,9 27.039 3,5 239.141 12 157.590 11,8 61.176 8,7 21.503 7,4 ALTRI Politiche 1972 23.141 1 5.435 1,1 2.158 0,3 6.184 0,8 16.705 0,8 17.776 1,3 3.527 0,5 2.153 0,7 Regionali 1970 2.273 0,1 4.329 0,9 — — — — 8.623 0,4 6.385 0,5 3.044 0,5 — — 1 11 psiup (partito socialisla italiano di unita prolctaria) si e sciollo dopo le elezioni del 1972. 2 11 pdup-Manifesto si prcsenta in qucste elezioni regionali in 10 regioni su 15 con lista denominata « Dcmocrazia prolctaria ». Per lc elezioni alia Camera del 1972 sono stati attribuiti a questo partito i voti raccolti dalla lista del Manifesto. 3 Per lc regionali 1970, sono stati attribuiti alia lista msi-dn anchc i voti ottenuti dalla lista monarchica (pdium). : i