CRONACA CITTADINA di Ferruccio Borio
CRONACA CITTADINA Previsioni della vigilia A mezzanotte è finita la propaganda. Oggi, giorno di silenzio c di meditazione. Domani alle S apertura dei seggi elettorali (1658 in Torino, quasi scimila in Piemonte) che si chiuderanno lunedi alle 14. Già a sera conosceremo i primi risultati c il giorno successivo, martedì, sarà chiaro il responso degli elettori. 1 parlili ne trarranno le conseguenze per la formazione delle giunte clic dovranno amministrare i Comuni, le Province c la Regione nei prossimi 5 anni. Questa campagna elettorale ha avuto, almeno in Torino c in Piemonte, una caratteristica: la serietà. Salvo episodi sporadici, denunciati dagli stessi parliti, non si sono visti i ludi cartacei delle precedenti elezioni. Molti i comizi, ma moltissimi i dibattiti, tra rappresentanti dei diversi partiti su problemi specifici. E' questa la nota nuova delle amministrative 1975. E' stato un confronto molto civile, segno di maturità tanto tra i candidati, quanto tra gli elettori. 1 primi hanno dimostrato in genere preparazione e impegno; i secondi hanno dato prova di coscienza civica e di interesse partecipativo per i problemi della collettività. In Stampa ha voluto contribuire ai dibattiti dando spazio alla campagna elettorale dei partiti democratici. Abbiamo registrato la cronaca delle manifestazioni, comizi di leaders. presentazione di programmi e di candidati. Abbiamo promosso tavole rotonde tra esponenti di tutti i partiti, dibattuto i principali problemi. Scuola e opere pubbliche, viabilità e trasporti, ecologia c lotta agli inquinamenti, condizioni finanziarie degli enti locali, temi urbanistici e dei centri storici, dell'economia e del lavoro, strutture dei grandi Comuni e delle aziende municipalizzate, problemi dei giovani e diritti delle donne, il verde, i giardini e gli impianti sportivi, la difesa del patrimonio culturale e ambientale del Piemonte. Non abbiamo trascurato i principi di fondo: la programmazione c il piano di sviluppo, la ristrutturazione territoriale, l'assetto delle arce metropolitane e dei centri residenziali, i poli industriali e la difesa dei posti di lavoro, la riconversione dell'industria, l'incremento della terziarizzazione, la tutela dell'agricoltura e delle comunità montane, la revisione del sistema distributivo e commerciale. Abbiamo promosso dibattili tra leaders e capilisla sulla «svolta» che si rende indispensabile nel modo di amministrare il Comune di Torino bisognoso di una maggioranza stabile, per le nuove funzioni tecniche che spetteranno alla Provincia, per la funzione di guida dell'Ente Regione. Si è affermato soprattutto un punto base: il prossimo quinquennio dovrà essere quello del decentramento, delle autonomie e di un'azione di stimolo verso il Parlamento per l'emanazione delle leggi quadro e delle deleghe dallo Stato alle Regioni e da queste alle Provìnce, ai comprensori e ai Comuni. Sarà anche il periodo della partecipazione e del controllo popolare alla vita collettiva attraverso la creazione dei quartieri su base elettiva (a differenza di Bologna, dove sono semplice emanazione burocratica dello stesso Consiglio comunale), con una maggiore consultazione delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, degli organi associativi e di categoria. Sarà la fase che vedrà la creazione dei consorzi di Comuni, perché solo con l'unione delle forze è possibile ormai affrontare i problemi dei servizi sociali. Per la Regione il presidente Obcrto ha detto: «S'ella prima legislatura si è latto un lavoro di seminagione con lu statuto e le leggi, nella seconda Iaremo crescere quest'impianto vitale e ne raccoglieremo i frutti». Per Torino Porcellana ha detto: «Non e pensabile continuare a gestite la città con provvedimenti tampone; ora si tratta di avere una giunta stabile ed efficiente che consenta dì operare e di rispondere alle esigenze della città. I parliti del centrosinistra hanno indicalo un elenco di poche cose prioritarie, non vogliamo illudere nessuno ed è nostra intenzione mantenere le promesse». Dai programmi dei partiti si ha una visione delle necessità. Ma la chiave di volta rimane una sola: il problema dell'autonomia finanziaria: è inutile che lo Slato deleghi funzioni e compiti, se non dà i mezzi per realizzarli. Lo hanno affermato Viglione e Simonelli del psi. La Malfa e Biffi del pri, Magliano e Alessio del psdi, Minucci del pei, Zanone del pli. 1 compili enormi del prossimo quinquennio esigono non solo dei buoni programmi, ma anche solide maggioranze. La Slampa ha condotto un'inchiesta tra i candidali con questa domanda: quale forma politica dà maggiori garanzie per il governo delle amministrazioni pubbliche? 1 parliti si sono espressi in modo diverso. De, psdi e pri puntano esclusivamente sul centro-sinistra. Il psi si dice un « partilo di frontiera >•: è pronto a partecipare a un centro-sinistra « nuovo », pulito e aperto alle esigenze popolari, ma è anche disponibile ad amministrare con i comunisti, « dove sia numericamente possibile ». I comunisti si dichiarano disposti a gtsdu giunle « sane ». popolari e di partecipazione dal basso. 1 liberali si presentano come l'alternativa democratica o completamento di una insufficienza dei socialisti, Le previsioni della vigilia danno per sicuro il centro-sinistra. La stessa analisi dei risultati ottenuti nelle elezioni del 70 non dovrebbe lasciare dubbi per la Regione e per la Provincia. In Regione il centro-sinistra disponeva di 50 seggi su 50. (Questa volta i seggi da ripartire saranno 60 in seguilo all'aumento della popolazione). In Provincia il cenno-sinistra, aveva 25 seggi su 45. Meno facile la situazione in Comune, dove il centro-sinistra raccoglieva appena 41 seggi su SO: per governare Torino c affrontare i suoi problemi occorre una maggioranza di almeno 42-45 seggi. Decideranno comunque gli eleilori. Si parla di una ascesa dei comunisti e dei socialisti, di un calo dei de e dei liberali, di una temila dei socialdemocratici e di un miglioramento dei repubblicani. Sicuramente sconfitti, ce lo auguriamo, dovrebbero essere i missini: le vicende anche recenti di trame e violenze (un consigliere arrestato e un altro sotto inchiesta per tentativi di eversione) li hanno del tulio squalificati di fronte a qualsiasi settore dell'opinione pubblica, anche di coloro che in buona fede o per inesperienza potevano essere traili in inganno dalla loro propaganda. Chi polrcr-be ancora credere a un parlilo cne sbandierando slogans di ordine si fa trovare con le armi pronle a sparare? Lo stesso ragionamento vale per gli eversori di estrema sinistra, ma i Nap e altre sigle consimili non sono in lizza in Piemonte. Ferruccio Borio IH
Persone citate: Biffi, La Malfa, Magliano, Minucci, Porcellana, Simonelli, Viglione, Zanone
Luoghi citati: Bologna, Comune Di Torino, Piemonte, Torino
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