Cafoni d'Abruzzo

Cafoni d'Abruzzo Cafoni d'Abruzzo Eraldo Miscia: « Il Gran O- stode delle Terre Grasse », Ed. Rusconi, pag. 192, li- re 3500. Una famiglia consuma le sue generazioni attraverso un notevole arco di tempo: dal primo Novecento ai giorni nostri, in un luogo dove la guerra come il temporale, la passione anarchica come il culto del santo patrono non sono che insignificanti umo- ri compressi nel grembo di una densa, e cupa, genealo-già. Quello che conta, per questa indistruttibile « famiglia », è che alla cassa da morto si sostituisca immediatamente un ventre gravido, che vengano rispettati i desideri più bizzosi — magari espressi solo attraverso messaggi inviati in sogno all'attenzione dei parenti — dei defunti, che la libidine sia purgata da insidiose malattie, che l'incesto rimbalzi nel suicidio, che l'ideologia si consumi in un pacifico adulterio. Questa è la « famiglia » che si dipana nel romanzo II Gran Custode delle Terre Grasse dello scrittore abruzzese Eraldo Miscia. Dal capostipite nobile, che finirà miserevolmente, sostentato da una nuora plebea, al figlio becchino, all'altro figlio barbiere e all'altro sarto, fino ai nipoti sempre più distratti dalla realtà familiare e paesana (l'ultimo è un ragazzo insignificante e verboso nel ge- I stire i suoi concettini) si va | delineando una vicenda per episodi: sfondo, un Abruzzo ' ritualista che ha il suo segno [ emblematico in due vespillo ni inestinguibili — si chiame1 ranno sempre « i due Gasparre » — guardiani delle vicissitudini quotidiane, delle fughe, degli amori più che dell'eterno sonno. Gli uomini sono rozzamente autoritari e, in fondo, pavidi; e le donne, o sempre intente a procreare o angustiate recluse (le « Quattro Addolorate », figlie del bec- 1 chino, che cinguettano nelle più tristi circostanze per sfo gare allegrie represse, sono seguite, dall'adolescenza alla vecchiaia, con occhio particolarmente indagatore); i paesaggi affondano in un fosco casalingo. Dice Spagnoletti, nel risvolto del libro, che Miscia ha « completamente ribaltato il mondo dei "cafoni" di Silone »: noi pensiamo che questo mondo — la cui influenza è positivamente viva in tutto il romanzo — più che ribaltato, lo abbia sottoposto a un processo di stilizzazione. Miscia — che ha all'attivo parecchi libri di poesie e fa il giornalista — compare ora in libreria con questo primo, notevole romanzo dalle figure che passano soffermandosi a tratti come in una processione: una processione dove l'autore si insinua talvolta in prima persona, con un gusto del sobrio che fa sì che egli si lasci appena intravedere. Rossana Ombres

Persone citate: Eraldo Miscia, Miscia, Rossana Ombres, Silone, Spagnoletti

Luoghi citati: Abruzzo