Le riunioni internazionali di cardio-chirurgia I Statoinc!^JfN?,lorino 10 GIUGNO 1SI75 di Franco Giliberto

Le riunioni internazionali di cardio-chirurgia I Statoinc!^JfN?,lorino 10 GIUGNO 1SI75 Le riunioni internazionali di cardio-chirurgia Presentato il cuore torinese E' stato ideato dall'ing. Roberto Bosio e già trapiantato con successo su alcuni cani E' ormai certo che fra qualche anno un cuore artificiale si potrà acquistare con circa 600.000 lire - Gli interventi dei professori Angelino e Casaccia sulla stenosi mitralica Seicentomila lire per un I ecuore artificiale non è spesa j renorme. Rifare il motore di | zinnmcbgrdtapcEBuna macchina di grossa cilindrata costa più o meno altrettanto. Negli Stati Uniti e in altri Paesi (si pensi agli esperimenti di Cooley, KwanGet, Pierson, Kantrowitz) si sta lavorando a progetti di cuori artificiali con buona lena. Le previsioni dei tecnici? « Fra cinque-dieci anni saremo in grado — dicono — di fornire a poco meno di mille dollari l'uno degli apl parecchi perfetti per ì tra\ pianti „ Ma gli studi in cor. so non sono rivolti alla semplice perfezione meccanica del cuore artificiale: occorre fornire al marchingegno una energia continua; garantire la sua indipendenza dal cam- po gravitazionale; assicurare l'integrità e la purezza del sangue che vi circola; smaltire gli effetti termici indesiderati. Non è facile strappare a madre natura il brevetto di una « pompa » d'eccezionale attività, che ha due miliardi e mezzo di battiti in una vita di media durata. Alle VII riunioni internazionali medico-chirurgiche di Torino l'argomento del cuore artificiale è tornato alla ribalta. Nessuna novità assoluta. La Stampa nel dicembre scorso aveva trattato la questione, riferendo del primo congresso della Società europea degli organi artificiali tenutosi a Berlino. Com'era avvenuto in Germania, il torinese ing. Roberto Bosio ha presentato ieri l'ultimo modello di cuore da lui progettato e costruito presso il centro di ricerche di bioi ingegneria di Castiglione ptamzstmtlile I L'apparecchio si adegua per ogni pulsazione alle richieste della circolazione del malato; non distrugge, in senso meccanico, alcun globulo rosso, perché la pressione di pempaggio è sempre la minima; ha molte altre buone caratteristiche. E' stato trapiantato su alcuni cani nella prima clinica chirurgica dell'Università di Zurigo diretta dal prof. Senning, eminente cardiochirurgo. « Chi ha compiuto gli interventi — spiega l'ing. Bosio — è stato il prof. Turina amassmsrtusucspe] h h ottenuto risultati spet- tacolari. I cani sono sopravvissuti con il cuore artificiale per qualche giorno. Non si può prevedere quando sarà pos- I sibile fare interventi analo \ ghi sull'uomo. In ogni caso si tratterà soprattutto di appu cazioni " esterne", con il cuo re artificiale che dovrà non j sostituire, ma aiutare l'orga no malato facendogli superare i momenti in cui non è più in grado di pompare sangue ». Il prof. Senning aggiunge: « Il futuro del cuore meccanico è soprattutto, se non «ctsszpldgla(pmurngaCdosclgtpfsae esclusivamente, noi consenti- I h re la sopravvivenza del pa- j ve ziente finché il suo cuore sia ' nin grado di recuperare appiè- pino le proprie funzioni. O al- I stmeno fino a quando siano ' ancompletamente risolti i prò-1 diblemi di carattere immunolo- i rogico. Salvare il cuore natii- ■ varale o consentire la sicurezza mdi un trapianto naturale: sol- I artanto in questa prospettiva zipenso che il cuore meccani- —co abbia un vero avvenire ». —E' la stessa concezione di dBarnard, che sette mesi fa, duprimo al mondo, ha appaia- , l'ta al vecchio cuore di un dmalato quello di una ragaz- lozina morta in un incidenìe stradale. Le malattie cardiocircolatorie, con il loro pesantissimo costo sociale in quasi tutti i Paesi del mondo (in Ita- nsulaptavolia, come altrove la metà del- gnle morti ogni anno è dovuta : dal mal di cuore nelle sue j stmolteplici forme), continuano j tia costituire una sfida alla I soscienza. I problemi di diagno- j vasi e corretta indicazione far- \ mmacologica o chirurgica sono stati affrontati in più tavole rotonde delle VII riunioni internazionali di Torino. Ieri una giornata internazionale è stata dedicata ai problemi di una delle malattie valvolari cardiache più frequenti: la ricazisisoavdstenosi mitralica. I torinesi i pprof. Angelino e dott. Casac- ) neia, promotori del convegno, 1 a hanno discusso dei problemi | vecchi e nuovi che riguarda- no una malattia valvolare di più frequente riscontro: la j stenosi mitralica. Sono state analizzate tutte le tecniche j diagnostiche, dalle più dolo- . rose alle cosiddette « non in- vasive», cioè quelle che per-1 mettono una indagine senza j arrecare traumi fisici al pa- ziente. «E' nostra intenzione I — afferma il prof. Angelino I — valorizzare tutte le meta- I diche incruente, così da ri- i durre in limiti ragionevoli | l'impiego del cateterismo car diaco. Oggi possiamo non so lo fissare il grado della ste- nosi, ma anche aver notizie su particolari anatomici della valvola mitralica, un tempo non esplorabile se non al tavolo chirurgico. L'obbiettivo è di giungere a una dia¬ gnosi accurata, di tipo stan¬ dard. ma che ci consenta di I stabilire il tipo di cardiopa tia, la sua importanza, l'as sociazione con altri difetti valvolari. Tutto ciò per una maggiore disciplina e linea- rità di condotta del medico cardiologo di fronte al paziente ». All'uscita dai vari congres- si, ieri molti relatori di fama sono stati ancora una volta avvicinati da gente che chiedeva loro aiuto per problemi personali. Due coniugi cata nesi, con un bimbetto di sei anni in braccio, sono riusciti i a ottenere per il piccolo una j visita di Barnard, che tutta- i via non ha potuto dare un responso su due piedi. Gra- 1 vemente ammalato di cuora, I il bambino dovrebbe essere | operato entro i prossimi me- | si. Quando i due catanesi si i son resi conto d'aver fallito j il tentativo con Barnard, so- i no tornati alla carica « indi- i viduando » un altro celebre cardiochirurgo, il parigino Dubost. Il prof. Naclerio, del ■ Columbus Hospital di New York, un italo-americano che ila, trattato più lesioni da ar ma da fuoco e da taglio al cuore di qualsiasi altro chirurgo (« Un centinaio al me-\ se, mi arrivano all'ospedale ; soprattutto dalle risse notturné dì Harlem ») si è impietosito e ha fatto da interprete con Dubost. Così i coniugi hanno ottenuto un appunta mento e una promessa di ; operazione a Parigi. Nessuno | forse aveva detto loro che più vicino, nel centro di cardiochirurgia di Bergamo del prof. Parenzan, avrebbero avuto le stesse buone garanzie per il loro figliolo. E' uno dei guai del nostro Paese, che ha un apparato sanitario J scricchiolante, ma per fortuna anche molte « isole » assi- 1 stenziali di cui ci si può tran-1 quillamente fidare. Franco Giliberto |

Luoghi citati: Bergamo, Berlino, Germania, New York, Parigi, Stati Uniti, Torino