Soldi del riscatto, armi e bombe erano murati in camera da letto

Soldi del riscatto, armi e bombe erano murati in camera da letto Nella cascina dove Antonio Vallino fu tenuto prigioniero Soldi del riscatto, armi e bombe erano murati in camera da letto I carabinieri hanno scoperto il nascondiglio : dietro un pannello invisibile più di sette milioni, tre pistole, e cariche al plastico - Ora si cerca il resto del denaro pagato Colpo di scena nelle Indagini sul sequestro di Antonio Cagna Vallino, lo studente di Volpia- I no rapito 11 mese scorso da un commando di mafiosi e tenuto ! segregato per 28 giorni in una ] tomba » alta 90 centimetri e larga 1 metro I carabinieri han- i nentFaìlà ""speciale "squadra™ te ! cnica si sono dlvisi gU incarichi: no trovato ieri, murati In una parete della cascina di Venarla dove il giovane era prigioniero, 7 milioni c 200 mila lire appartrnti al 97 milioni pagati per il riscatto. Assieme al denaro, armi ed esplosivo: 3 pistole, due bombe al « plastico », 10 detonatori, alcuni gioielli. E' questo il primo caso tra i sei ultimi rapimenti verificatosi in Piemonte, in cui gli investigatori sono riusciti, oltre a catturare i responsabili del sequestro, a recuperare parte della somma pagata per il rilascio. I sette milioni trovati ieri mattina sono, con ogni probabilità, la quota spettante al « padrone di casa », Stefano Di Blanda, ed alla moglie Assunta, proprietari della cascina con annessa prigione. La scoperta nella tarda mattinata. Un gruppo di carabinieri al comando del cap. Formato del nucleo investigativo, ccn il cap. Lcgrano di Venaria e il tenente Zaccheo, hanno tolto alla presenza del giudice Pochettino i sigilli al cascinale di via Iuvarra. La terza perquisizione dal giorno in cui venne trovato il cunicoloprigione di Antonio Vallino. I militari, tra cui alcuni apparte- parte nello scantinato, parte nel le camere al primo piano. Un lavoro metodico: si è frugato in tutti gli angoli, dietro cgni mobile, si sono battuti i muri con martelletti per scoprire eventuali punti « vuoti » E proprio nella camera da letto dei Di Blanda, auscultando la parete che dà sul cortile, il cap. Formato ha sentito, picchiettando il muro, il caratteristico suono che tradisce una cavità. Dopo alcuni colpi di piccone è saltato l'intonaco: dietro, un incavo tra i mattoni in cui c'erano due sacchetti in plastica. Nel primo, giallo e con la scritta d'un su- ] SCoste le mazeztte del denaro permercato di Venaria, erano na- e n a e i i Il secondo, azzurrino, conteneva tre rivoltelle — una Bernardelli cai. 22, una Smith and Wesson 38 special automatica con filettatura per l'inserimento del silenziatore — i candelotti di plastico ed i detonatori avvolti in ovatta. Al fondo del nasocndiglio, una scatola con parecchi monili d'oro. Intanto le indagini procedono per « arrivare alla testa della piovra ». Ieri i carabinieri hanno compiuto un'altra decina di perquisizioni in cascinali nella zona di Druento, Savonera e Chivasso. Si è appurato che Stefano Di Blanda, il proprietario della cascina di Venaria che è ancora latitante, possiede anche un alloggio a Torino. Ci si continua a domandare come abbia potuto un vetraio disoccupato giunto in Piemonte da poco più d'un anno acquistare un appartamento ed una cascina. « Probabilmente — dicono gli inquirenti — a rifornirlo di denaro ci pensava la mafia ». Particolare interessante: cascinale ed alloggio verranno venduti e serviranno da risarcimento parziale per la famiglia Cagna Vallino. Ancora la mafia sembra essere la matrice di un altro se- 1 f I ■ 111 > 111E111 a 11 1111111111111111 II 1111 f 1111 questro su cui i carabinieri potrebbero fare nei prossimi giorni interessanti scoperte: quello della signora Emilia Bosco rapita da un gruppo di banditi mascherati nel garage di casa sua. Proprio ieri sembrava che gli investigatori avessero già individuato la prigione. Condanne alla banda che fece sette rapine Ha totalizzato 65 anni di carcere la « gang » ritenuta responsabile di sette rapine, compiute in città tra la fine del 1972 e il maggio del 1973, ai danni della Banca Nazionale dell'Agricoltura, ] Banca Popolare di Novara, Istituto Bancario Italiano e Banca Ceriana, per un bottino complessivo di 52 milioni in contanti e 35 milioni in assegni. Sergio Noardo, 36 anni, l'uomo che fermato dalla polizia confessò la partecipazione come autista alle sette rapine e fece i nomi dei complici, è stato condannato a sette anni e 10 mesi (era difeso dagli avvocati Mazzola e Volante). Queste le pene inflitte agli altri membri della banda: Giuseppe Argentieri, 14 anni e 9 mesi, la sorella Pietrina Argentieri ha avu¬ bavere' to un anno di carcere per favoreggiamento; Sergio Rovina, 13 anni e 3 mesi; Bruno Jadresko, 10 anni; Giuseppe Mazzone, 9 anni e 4 mesi; Antonio Fierro, 6 anni ed otto mesi; Martino Ferrerò, 5 anni e quattro mesi; Antonio Zefilippo, 3 anni e 4 mesi; Giovanni Vitale, 2 anni; Teresio Avantaggiato, 11 mesi per favoreggiamento. + L'impiegato Ubaldo Bertone, 53 anni, via Gorizia 149, per un collasso cardiaco, è stramazzato a terra in un ufficio alla Fiat Mirafiori, dove lavorava. Dopo le prime cure all'infermeria dello stabilimento, è stato portato alle Molinette, dov'è arrivato ca¬ * Colto da un infarto, mentre era fermo in auto al semaforo di piazza Crispi, il commerciante di vini Antonio Combina, 46 anni, corso Vercelli 95, si è accasciato sul volante. Un amico, Giovanni Gribaudo di Druento, che viaggiava con lui, lo ha portato all'astanteria Martini, dove il Combina è giunto morto. ■k Vincenzo Zio, 47 anni, via Vanchiglia 2 bis, ieri, alle 10, è stato colpito da un infarto nel suo negozio di pelletterie in p. Vittorio 1 E. E' morto sull'ambulanza. La Regione ha chiesto lezioni più regolari Nelle scuole medie ■ Proteste per la legge sulla casa li presidente della Regione, avvocato Oberto, facendosi portavoce dei Consigli d'istituto delle scuole di oltre 40 centri della provincia torinese, ha sollecitato l'intervento del ministro Malfatti perché « le lezioni del 75-75 si svolgano regolarmente fino dalla prevista data di apertura dei corsi scolastici ». « Ogni anno ad ottobre — ha ricordato il presidente — si ripete da un lato il disagio delle famiglie e degli allievi e dall'altro, l'incertezza per una parte del corpo docente che, oltre all'instabilità del posto di lavoro, è costretto a lunghe aitese per ottenere incarichi e trasferimenti ». Oberto vuole così riaffermare che « la Regione non può chiudersi nella fortezza delle proprie competenze legislative e amministrative », ma deve intervenire in favore di questioni « che, pur di interesse nazionale, più dolorosamente si avvertono a livello di base e di società periferica ». Si riuniranno sabato i capigruppo del Consiglio regionale e l'Ufficio di presidenza per discutere la legge « 166 » sui finanziamenti all'edilizia che assegna al Piemonte 63 miliardi, ignorando le maggiori esigenze derivate dalla forte presenza di famiglie immigrate. Le perplessità, già espresse al ministro Bucalossl dal presidente Oberto, verranno discusse nella riunione che esaminerà inoltre come attuare la nuova legge, in particolare per quanto riguarda l'ubicazione degli edifici realizzati con l'intervento dello Stato. Un esposto del pei contro un assessore La Federazione torinese del pei ha presentato un esposto alla Pretura per denunciare l'uso da parte dell'assessore Carmine Nardullo, candidato nelle liste de, di materiale del Comune a fini di propaganda personale. Secondo i presentatori dell'esposto, l'assessore Nardullo « già in altre circostanze, denunciate in Consiglio comunale, si era reso protagonista di episodi di malcostume amministrativo ». Nella denuncia si afferma che oltre al materiale (carta, inchiostro, matrici, ecc.), Nardullo ha utilizzato per la propaganda personale anche impiegati del Comune nelle ore d'ufficio. Stefano Di Blanda, proprietario della cascina, è scomparso -1 soldi e le armi sequestrati