Ford rende pubblico il rapporto sulla Cia

Ford rende pubblico il rapporto sulla Cia Ford rende pubblico il rapporto sulla Cia (Dal nostro corrispondente) Washington, 10 giugno. La prima (e la più tenera) delle tre inchieste in corso sulla Cia si è conclusa e il rapporto è stato pubblicato oggi per ordine del presidente Ford, ben deciso ad evitare che l'agenzia di spionaggio divenga la sua Watergate. Nel documento, preparato dalla commissione presieduta da Nelson Rockefeller, si dice che la Cia, talora su ordini del presidente Usa allora in carica, ha commesso azioni «chiaramente illegali» e lesive delle libertà individuali e dei diritti civili degli americani. Delle 300 pagine che compongono il documento, 80 sono ancora segrete, sono state trasmesse da Ford alle due commissioni di inchiesta parlamentari e al ministero della Giustizia: esse riguardano la possibilità che la centrale spionistica abbia lavorato all'assassinio di capi di Stato e uomini politici stranieri (prima di tutti Castro) ed è «troppo oscura e troppo delicata» (parole di Ford) per essere divulgata. Il rapporto I esclude invece che la Cia sia ] stata in alcun modo coinvolta j nell'assassinio del presidente ! Kennedy. Secondo la commissione, composta da cittadini eminenti giudicati dalla stampa troppo «morbidi» con la Cia, esistono almeno 30 possibili reati commessi dall'agenzia, e il ministero della Giustizia dovrà decidere se esiste mate-ria sufficiente per un'incriminazione formale. Il primo, e più importante dal punto di vista americano, è la violazione dello statuto della Cia, che le vieta espressamente ogni attività di polizia interna, spettanti invece all'Fbi (Federai Bureau of investigation). In spregio di queste norme, la Cia ha, secondo la commissione, controllato la corrispondenza estera di molti cittadini (soprattutto con l'Unione Sovietica) e schedato — fra la fine degli Anni 60 e il 1974 — ben 300 mila persone, o organizzazioni sospettate di «dissenso». Nel computer centrale della Cia sono schedate 7 milioni di persone e la commissione i suggerisce (essa aveva solo il compito di dare consigli) che dai computers della Cia vengano cancellate le informazioni relative a cittadini Usa. Sul territorio americano, gli informatori «volontari» sono j oltre 50 mila. Molti di costoro j sono «infiltrati» in organizza ì zioni di sinistra o comunque I «dissidenti» anche se nulla 1 oggi è confrontabile a quanto accadde durante la guerra in Vietnam. A proposito dell'assassinio di Kennedy, la commissione Rockefeller ha preso in esame la teoria secondo la quale due agenti della Cia, Hunt e Sturgiss (più tardi coinvolti nel Watergate), si sarebbero trovati a Dallas insieme, a pochi passi dalla macchina di Kennedy, e non in servizio. Dal materiale esanimato, non risultano prove a conferma di questo fatto, e la commissione demolisce interamente la tesi della partecipazione dell'agenzia spionistica nella morte del presidente. Nelle 80 pagine segrete, «girate» alle commissioni sena- toriali, vi sarebbero elementi che confermano l'esistenza di un complotto per uccidere Castro, per di più con la complicità della mafia, alla quale la Cia avrebbe fatto sovente ricorso, in varie occasioni. Passando il materiale al Parlamento, senza divulgarlo, Rockefeller sembra aver chiaramente voluto gettare la pal| la interamente ai parlamentari. E' indubbio che, per quanto intollerabili, i sistemi da «Kgb» adottati dalla Cia e rivelati oggi (controllo postale, telefonico, schedature, infiltrazioni) appartengono alla triste logica di simili organizzazioni, mentre i tentativi di assassini politici non sono accettabili né comprensibili sotto nessuna luce. Il rapporto Rockefeller è dunque soltanto la prima pietra, e non la più grossa, di un edificio scandalistico che si annuncia imponente. L'inchiesta ha soltanto scalfito la superficie della Cia, questa organizzazione di cui, come disse un suo ex direttore, tutti conoscono i fiaschi e nessuno le oscure vittorie. v. z.

Persone citate: Castro, Hunt, Kennedy, Nelson Rockefeller, Rockefeller

Luoghi citati: Unione Sovietica, Usa, Vietnam, Washington