" Bot" per 5500 miliardi Le conseguenze prevedibili di Renato Cantoni

" Bot" per 5500 miliardi Le conseguenze prevedibili " Bot" per 5500 miliardi Le conseguenze prevedibili Duemila miliardi avranno durata trimestrale e rendimento del 12,26 per cento; 3500 miliardi saranno annuali con interessi dell'I 1,1% Nuova emissione obbligazioni Enel 10 per cento per 300 miliardi (Nostro servizio particolare) Milano, 10 giugno. Il 23 giugno prossimo saranno messi all'asta Buoni ordinari del Tesoro per l'importo di 5500 miliardi, di cui 2 mila 600 miliardi per il rinnovo di pari importo in scadenza e 2 mila 900 miliardi Quale immissione di denaro fresco nei conti del Tesoro. I nuovi Boi avranno durata trimestrale (2 mila miliardi) e annuale (3 mila 500 miliardi). I primi saranno offerti in sottoscrizione alle banche, all'Ufficio italiano dei cambi, agli istituti speciali di credito, ai fondi di previdenza, alle compagnie di assicurazione e alle società finanziarie iscritte all'albo, mentre la Banca d'Italia assorbirà per intero i 3 mila 500 miliardi a 12 mesi. Qìiesti ultimi avranno un tasso d'interesse pari all'11 per cento; i 2 mila miliardi a tre mesi invece avranno un prezzo base di 97,15 corrispondente a un rendimento del 12,26 per cento, che in realtà sarà assai minore perché non mancheranno copiose offerte a condizioni piii vantaggiose per il Tesoro. Occorre tener presente che i Bot collocati il 22 maggio scorso a 97,35 contro un prezzo base di 97,15 davano un rendimento dell'11,34 per cento che è sceso addirittura al 9,58 per cento secondo le prime quotazioni rilevate sul mercato secondario (97,69). Nelle condizioni attuali di larga liquidità il successo dell'operazione non dovrebbe mancare. La Banca d'Italia sarà comunque presente, se occorrerà, per completare i quantitativi sottoscritti e per calmierare, a seconda delle necessità e della situazione, il prezzo di aggiudicazione. Le nostre autorità centrali sono da qualche mese impegnate ad attivare un effettivo e grande mercato monetario e con ogni probabilità sacrificheranno qualche frazione di interesse pur di raggiungere lo scopo di collocare la maggior parte possibile dei Bot presso le categorie autorizzate dal decreto ministeriale. Il prezzo reale di mercato sarà stabilito poi dal gioco della domanda e dell'offerta, pur limitato per ora a poche sporadiche operazioni in attesa di contrattazioni ufficiali in Borsa. I 3500 miliardi a 12 mesi saranno come di consueto immessi nel portafoglio della Banca d'Italia che però potrà cederli successivamente se la richiesta e la liquidità bancaria lo permetteranno. Il Tesoro ricaverà i fondi per far fronte alle esigenze di cassa che a fine giugno saranno cospicue per l'aumento delle pensioni e il pagamento degli arretrati. In sostanza dovrebbe aumentare la liquidità in circolazione con qualche vantaggio per l'economia, ma vi è poco da sperare in un deciso aiuto alla ripresa produttiva perché gran parte del denaro servirà per soddisfare bisogni primari, come quelli alimentari, considerata la forte incidenza della spesa pubblica per le pensioni. Sui mercati finanziari la prossima emissione di 5500 miliardi di Bot ha fatto una notevole impressione. La richiesta di Bot quadriennali 9°'0 delle nuove Enel (300 miliardi) al 10% incalzante lunedi, si è alquanto affievolita e le quotazioni ufficiose, dopo l'impennata precedente, tendono ora a consolidarsi. L'imminenza delle elezioni amministrative consiglia inoltre una certa prudenza e un momento di raccoglimento. Purtuttavia le banche abbondano di mezzi disponibili e quindi il Tesoro, la Banca d'Italia e gli enti pubblici di maggiore importanza, come l'Enel, non dovrebbero avere difficoltà nel reperire capitali. I tassi pagati dalle banche ai loro depositanti sono in progressiva diminuzione e l'attuale sostan- ziale fermezza del valore esterno della lira è un elemento favorevole per un ritorno a un maggiore equilibrio del mercato. Molto dipenderà dall'esito delle elezioni, dal senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e dall'evoluzione internazionale della congiuntura. Il deprezzamento del potere d'acquisto della lire nel 1975 è ancora rilevante e nubi minacciose si profilano all'orizzonte nel settore prioritario dell'energia. Se il prezzo del petrolio dovesse aumentare in autunno del 1520 per cento, ritornerebbero d'attualità buona parte degli spinosi problemi che hanno terremotato l'economia mondiale e in particolar modo quella italiana nel 1974. Renato Cantoni

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