Lisbona: uscirà giovedì il giornale "Repùblica"

Lisbona: uscirà giovedì il giornale "Repùblica"Anche se i tipografi continuano la lotta Lisbona: uscirà giovedì il giornale "Repùblica" Oltre 30 arresti alle Azzorre per manifestazioni contro i militari Lisbona, 9 giugno. I tipografi del quotidiano Repùblica, che avevano contestato la direzione del giornale, occupando la sede del quotidiano e bloccando la 1 pubblicazione, non rinunciaj no alla loro lotta. Essi ritenI gono infatti che, con le de! cisioni prese dal Consiglio ! della rivoluzione per risolveI re il « caso », la situazione torni negli identici termini in cui era prima dell'inizio della loro lotta contro la direzione del giornale in cui ci sono, secondo i tipografi, degli elementi « reazionari ». Repiiblica, la cui pubblicazione è sospesa dal 19 maggio in seguito alla controversia, tornerà nelle edicole giovedì prossimo. I tipografi contestatori esigevano tra l'altro l'epurazione del direttore e del vicedirettore del giornale. Secondo quanto deciso dal Consiglio della rivo¬ luzione, il quotidiano riapre con lo stesso staff direttivo, redazionale, amministrativo e grafico. E' segnalato intanto un nuovo episodio d'intemperanza. Dirigenti democristiani, che si erano riuniti in una casa a Evora, sono stati costretti ad una specie di « assedio » da dimostranti di sinistra. E' intervenuto l'esercito e, dopo dodici ore, i democristiani hanno potuto lasciare l'edificio, accompagnati nascostamente da soldati al luogo dove avevano lasciato le loro automobili. I soldati si sono però rifiutati di scortarli fino alla strada per Lisbona, secondo quanto ha riferito il segretario generale del partito Costa Figueira, aggiungendo: «Siamo riusciti ad allontanarci perché la notte era umida e i dimostranti si sono stancati di aspettare. I milii si sono dimostrati com¬ pletamente impotenti a controllare la situazione ». Infine una notizia dalle Azzorre: oltre 30 persone sono state arrestate — secondo quanto riferiscono fonti del governo di Lisbona — in seguito alle manifestazioni di protesta organizzate da elementi di destra contro i leadersi militari. Una dimostrazione contro il governatore civile dell'isola di San Miguel ha costretto il funzionario Borges Coutinho a rassegnare le dimissioni ed a fuggire a Lisbona dove è arrivato in giornata insieme con il maggiore José Canto e Castro, che fa parte del Consiglio della rivoluzione. L'ufficiale era stato inviato nelle Azzorre sabato, dopo lo scoppio dei primi disordini. Le fonti hanno detto che la « mini-rivoluzione » è stata sedata. (Ansa-Ap)

Persone citate: Borges, Castro, Costa Figueira, Evora

Luoghi citati: Azzorre, Lisbona, San Miguel