La figura del successore di Giulio Mazzocchi

La figura del successore La figura del successore Ma poiché le fonti di stampa chiarirono, con l'aiuto anche di molti parlamentari, che l'acquisto dei giornali era invece condizione essenziale dell'operazione, che prefigurava anche un acquisto di maggioranza, il ministro delle Partecipazioni statali, Bisaglia, nominò una commissione d'esperti, che in maggio gli documentò come Einaudi avesse fatto fare allo Stato un cattivo affare e proprio con lo scopo di acquistare due giornali. Pochi giorni dopo, nell'aula della Camera s'aprì un dibattito sulle Partecipazioni statali. Il dibattito parlamentare del 22-23 maggio non investiva solo l'Egam, bensì anche l'Eni e, in parte, Uri, oltre al rapporto tra lo Stato e la società Montedison. Dal dibattito è scaturita una risoluzione che impone al governo di procedere alla riforma delle Partecipazioni statali, a un metodo nuovo per quelle imprese di comportarsi e di redigere bilanci, a un metodo nuovo, per il governo, d'effettuare le nomine negli enti. Fu chiaro, da quel momento, che non solo il presidente dell'Eni sarebbe stato in seguito sostituito, I j 1 I 1 dopo l'accettazione delle sue dimissioni, ma anche che sarebbe stato subito sostituito Einaudi. Il ministro Bisaglia, da quel voto a oggi, ha impiegato esattamente 17 giorni ma con molte feste di mezzo, con una campagna elettorale che lo impegna fuori Roma, così come i segretari dei 4 partiti della maggioranza di governo (de, psi, psdi, pri), coi quali ha dovuto consultarsi. Mentre il psdi cominciava a prendere le difese d'Einaudi, comunque chiedendo un rinvio del caso a dopo le elezioni, psi e pri indicavano che si dovesse dar seguito al voto del Parlamento, e cioè sostituire Einaudi, ma sostituirlo tenendo presente che il futuro dell'Egam è incerto, che l'intero sistema delle Partecipazioni statali va riveduto. Bisaglia ha, quindi, preso le sue decisioni. Alle 17 di oggi, aveva già firmato il decreto di nomina del successore di Einaudi. Ma ha dovuto attendere le 20,30 per avere le dimissioni che voleva. Erano già le 20 quando, uscendo un istante dalla sala dove Moro e altri ministri discutono con i sindacati, ci diceva che « i gesti polemici non sono necessari. Importante è uscir fuori da un problema in modo costruttivo ». Einaudi, che alle 19 ancora ci faceva dire che non si sarebbe dimesso, si dimetteva infine avendo letto il decreto di nomina del suo successore e quello che, se non si fosse dimesso, ne avrebbe provocato il decadimento. Le dimissioni dell'avv. Mario Einaudi sono state rassegnate al ministro delle Partecipazioni statali con la seguente lettera: « Con la tranquilla coscienza dì avere sempre agito nell'esclusivo interesse dell'Ente e allo scopo di evitare che il protrarsi della polemica politica possa pregiudicare i programmi di attività dell'Egam, metto con la presente a sua disposizione la mia attuale carica di Presidente dell'Ente ». Il significato della viceni da di stasera (per la prima | volta in Italia un presidente i di ente di Stato è costretto alle dimissioni), è chiarito 1 dallo stesso comunicato del | ministro. Il prof. Manuelli è | un tecnico dell'Iri dal 1940 j e presiede la Finsider, finanI ziaria per il settore siderurI gico. Resta alla presidenza ' della finanziaria, mentre è già | noto che intende dimettersene l'anno prossimo, quando ne compirà 70. Tra le due cariche non c'è incompatibilità. E allora il significato ultimo della decisione di stasera è davvero che Bisaglia intende operare in vista «dell'impegno a riordinare il sistema delle imprese pubbliche». Giulio Mazzocchi

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