Un nuovo potere?
Un nuovo potere? Un nuovo potere? (Dal nostro corrispondente) Roma, 9 giugno. Da mesi le tre Confederazioni chiedevano un confronto globale con il governo, dopo quello del 20 dicembre, e all'assemblea recente di Rimini avevano condannato il continuo rinvio di Moro La convocazione a Palazzo Chigi è arrivata all'inizio dell'ultima settimana della compagna elettorale, quando tutti i partiti sono distratti dallo sforzo finale e gli stessi ministri sono impegnati nei comizi. E' naturale la domanda: perché proprio adesso? Potrebbe essere ovvia, ma non è esauriente, la risposta: per motivi elettorali, ossia per impedire che il governo (quindi la de) ! sia accusata di non saper in1 trattenere un colloquio con le i forze del lavoro. La decisione i improvvisa di Moro ha sor■ preso ì sindacati, ed ha stuj pilo gli stessi ministri, se I Donat-Cattin domenica ha ! espresso le sue perplessità | per la «notevole impreparai zione sui due lati». I II malumore dei sindacati, dichiarato apertamente a Rimini, potrebbe diventare una causa di crisi per il governo: ecco la ragione prima, a noI stro parere, che ha indotto ! Moro a sentirli prima del 15 ì giugno e a riprendere con lo! ro il discorso su temi di polij tica economica generale. Anche se qualcuno ritiene che il ! governo sia di fatto già alla fine. Moro programma un lavoro che richiede impegni di mesi. E' evidente che egli crede di durare ancora. La polemica tra democristiani e socialisti assume toni così esasperati che non si vede come i due partiti possano, subito dopo il 16 giugno, mettersi attorno ad un tavolo per trattare la ricomposizione del centro-sinistra organico a quattro. Ci vorrà tempo perché gli animi si plachino e bisognerà attendere i risultati dei congressi d'autunno. Poiché oggi non si vedono alternative al centro-sinistra, almeno come maggioranza parlamentare, il governo avrebbe da temere soltanto in due casi: o per un risultato elettorale sconvolgente (perdita secca dei democristiani, che potrebbero essere tentati ad anticipare le elezioni politiche; successo forte dei socialisti che potrebbero essere indotti a chiedere subito un «rapporto preferenziale» I. o per l'opposizione o anche solo la non collaborazione dei sindacati. In attesa di conoscere il responso delle urne. Moro si preoccupa di aprire il discorso con i sindacati. Gli argomenti sul tappeto sono così ampi che richiedono più riunioni; riguardano le partecipazioni statali nel quadro del rinnovamento dell'apparato produttivo; l'auto e le industrie collegate e i tra-
Persone citate: Donat-cattin, Moro
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