Svezia: la Ferrari gioca in difesa a Brambilla la "pole position,, di Michele Fenu

Svezia: la Ferrari gioca in difesa a Brambilla la "pole position,, Il pilota monzese, sulla March, può regalarci la vittoria Svezia: la Ferrari gioca in difesa a Brambilla la "pole position,, (Dal nostro invialo speciale) Anderstorp, 7 giugno. Vittorio Brambilla oggi si è divertito. Due ore e mezzo di prove senza troppo impegno, aspettando che qualche «super piloto» riuscisse a girare sul circuito di Anderstorp In meno di 1'24"630. Tutti i tentativi, complice anche la pista resa sporca e scivolosa da olio e gomma lasciati dalle numerose vetture protagoniste di gare di contorno al Gran Premio di Svezia, sono andati a vuoto. Domani «Brambillone» sarà in prima fila, in pole position, cioè in quella posizione di prestigio che premia — al di là dei risultati della corsa — l'uomo e la macchina emersi negli allenamenti. Il monzese sorride largo così. Quando gli chiedono come ha fatto ad andare tanto forte, apre le braccia e pare quasi scusarsi."lo ho lavorato — dice — e // circuito si adatta bene alle caratteristiche della March: guadagno moltissimo sul veloci curvoni sopraelevati mentre in rettililo sono alla pari con gli altrh. "Tutti mi domandano — prosegue — cosa laro domani. Mah. non so, pronti e via: io vado. Poi vediamo. Se la partenza è buona cercherò di stare davanti agli altri. Vincere sarebbe stupendo, ma mi accontenterei di concludere il Gran Premio. Nelle competizioni possono accadere mille stupidi problemi, non si sa mai come andrà a Unire. Per lo meno qui non ho paura del rendimento dei treni, come in Belgio. E' un peso in meno» Era dai tempi di Lorenzo Bandini — l'abbiamo ricordato ieri — che un pilota italiano non metteva dietro di sé, in fila, tutti gli uomini della Formula 1. Ed è dal 1966 (Monza, Gran Premio d'Italia, Ludovico Scarfiotli su Ferrari) che uno dei nostri non vince una cor¬ sa «mondiale». Brambilla ha ora itquesta magnifica possibilità. E' sereno, sicuro, speriamo soltanto che non si lasci trascinare domani dalla «voglia» di affermarsi e scenda in pista guidato più dalla ragione che dal sentimento. La sua March, ad Anderstorp, è nettamente superiore alle altre monoposto: con una partenza azzeccata, toccando ferro, dovrebbe essere quasi a cavallo. Alle spalle del «Brambillone» e della sua March arancione c'è tut- cilmpm(mrdNdG ta la schiera dei soliti nomi, trai cui i protagonisti della sfida peri il titolo mondiale. Esiste un certo j livellamento dei valori, come di- mostra la concentrazione di sette jpiloti di quattro diversi teams in i meno di un secondo: Depailler ! (Tyrrell), Janer (Shadow), Reute-1 mann (Brabham), Lauda (Ferra-j ri), Pace (Brabham), Pryce (Shadow) e Jody Scheckter (Tyrrell). Non fosse per Brambilla, cosi al di sopra dei rivali, l'esito del Gran Premio di Svezia j almeno | 1 i sulla carta — sarebbe veramente i incerto, j Oggi nessuno dei «big» è riusci to a migliorare la propria prestajzione in modo rilevante e la situai zione praticamente è rimasta ! quella della prima giornata di 1 prove. Per la Ferrari, in particolaj re, c'è stato un'altalena di alti e bassi con l'inserimento dell'ormai consueto problema di gomme in quello di fondo, consistente nella j scarsa adattabilità della 312-T al | pianeggiante circuito svedese. 1 Lauda parte domani in terza fila e ! Regazzoni in sesta (insieme con 1 Emerson Fittipaldi, in difficoltà per colpa delle sospensioni), specialmente per l'austriaco, che in Spagna, a Montecarlo e in Belgio ! conquistò altrettante pole posi! tions, si tratta di un risultato un | po' deludente. Le spiegazioni, però, sono chiare e semplici. Dice l'ingegner Mauro Forghieri: «Ci siamo resi conto di aver montato ieri gomme anteriori non adatte alle nostre vetture. Stamane, d'accordo con gli specialisti della Goodyear, abbiamo scelto un altro tipo di coperture. La situazione è subito migliorata, anche se, per la pista sporca. Lauda e Regazzoni non hanno potuto — come gli altri piloti — compiere particolari exploit. Poi, è comparso un altro problema, stavolta riguardante i pneumatici posteriori. Si deformavano e persino in modo diverso, rendendo inguidabile la macchina addirittura in rettilineo. Abbiamo allora scartato queste gomme, individuate dalla sigla 34, a favore del tipo 31, meno veloci ma più affidabili-. Lauda commenta: «Se ieri avessi avuto la vettura nelle condizioni di oggi, sono sicuro che avrei potuto girare sul 1'25" netto. Mi ero appena tranquillizzato sulla situazione della mia 312-T ed ecco la sorpresa delle gomme posteriori. Sul rettilineo perdevo circa 500 giri del motore e quando schiacciavo l'acceleratore, il retrotreno si scomponeva e la macchina si metteva ad andare a zigzag. Comunque dovremmo avere risolto anche questo inconveniente. Non siamo i più veloci ma neanche i peggiori. E' chiaro che non bisogna puntare molto in alto domani: mi accontento di concludere il Gran Premio e di prendere qualche punto per il campionato». Analogo il parere di Regazzoni. Conclude Luca Montezemolo: "Penso che riusciremo lo stesso a fare una buona figura. E' logico che dopo Montecarlo e Zolder questi risultati non siano esaltanti, ma sapevamo che Anderstorp sarebbe stato ostico alle Ferrari. Dopo, avremo circuiti più impegnativi e noi torneremo quindi ad essere avvantaggiati». In sostanza, la Ferrari domani giocherà in difesa. Lauda e Regazzoni, forse, si ispireranno a Emerson Fittipaldi. La nazionale italiana nel circo della Formula 1 potrà contare su un «attaccante» nuovo: è proprio il «Brambillone» che in Svezia ci può regalare una vittoria. Michele Fenu