La borsa aumenta (quella per signora)

La borsa aumenta (quella per signora) La moda in pelletteria a Milano La borsa aumenta (quella per signora) (Nostro servizio particolare) Milano, 7 giugno. «Sei pellissima», proclama il manifesto d'una pelletteria fìoi'entina, coinvolgendo nel neologismo la ragazza e la sua borsetta. E' un superlativo, secondo il lessico pubblicitario, che calza come un guanto a questa 27' edizione \ del Mìpel, forte del più agguerrito plotone di borse, con uno schieramento di valigie e reparti di canne, ombrelli e bastoni da passeggio. Una sfida collettiva (le aziende esportatrici sono 299) ai tempi duri, alle difficoltà esterne e interne ai laboratori, pellami che non arrivano, materie prime scarse e rincarate, costi di produzione in aumento. Una risposta, a colpi di borsetta, alla tentazione di cedere ad un mercato italiano pressoché statico, di non battersi più con le proprie forze soltanto (i pellettieri sono re- j duci da una fortunata guanto rivelatrice mostra a New York) sui mercati esteri, ricettivi ma a prezzo d'un'azione promozionale ben programmata e continua. Le borse per il prossimo inverno, infatti, non solo sono grandi — una tendenza questa notata già per la stagione in corso — ma sviluppate in senso verticale, in forme allungate, trapezoidali, quasi mai rigide, ammorbidite da arricciature sotto la cerniera e vivacizzate, in un'unica tinta, verde bottiglia e bordò, ma con il ritorno del marron caffè, del cannella e del grigio elefante, da lavori ad intreccio, ad incasso e da chiusure multiple: isolato segno dei tempi calamitosi in un'orgogliosa eleganza, che chiama in causa la signora e il suo gusto per il rettile, la borsa gioiello, e per l'accordo giusto con l'ombrello. Un accessorio che acquista ad ogni edizione del Mipel, maggiore spicco, alleandosi con le sciarpe in crèpe de chine a penne di pavone o a foglie liberty, inalberando su lunghe mazze e manici in radice di nocciolo, ampie cupole a ri- j ghe zonate e sfalsate, in beige, violetto e verde (Clemente), anche se non mancano i parapioggia corti alla giapponese (Esse), che ripetono i disegni e gli ideogrammi degli ombrelli in carta della gheisha. Sottili liste, camoscio e biscia, vitello e pitone, si intrecciano a stuoia, in forma di lisca, nelle grandi borse a rettangolo rastremato, a trapezio tronco, di Serena, che le alterna a modelli trasformabili in pochette eleganti da piatte borse che sono, fornite di tasche esterne ad evitarne l'apertura totale e corredate all'interno di scomparti trova-roba. utilissimi per la donna ordinata quanto per l'impaziente. Simpatico e nuovo, da Serena, l'accordo borsa più borsone da viaggio, uguale non solo nel pellame ma anche nella forma, così che l'uno è l'ingrandimento esatto dell'altra. E' probabile che. in ottanta giorni, molte delle borse in mostra al Mipel faranno il giro del mondo, portando le novità italiane per un inverno sobrio, importante, proprio come del resto si è rivelata la moda dell'abito femminile, ricca di tailleur castigati, dì mantelli classici e ampi, di spolverini fluidi, in una lìnea giustamente da completare con una borsa dilatata, soprattutto in altezza, comoda, di tono serio e levigato insieme. Una volontà di conteni¬ mento del costo si esprime nel patch-work asimmetrico, in pitone come in coccodrillo, specie per i toni del marron (Zenith). nell'impiego dell'impala (Perlita) come del muflone, del velluto e della plastica ad imitare la tartaruga e la madreperla. La vedette resta la pelle di coccodrillo, in cui si esercita con più sicurezza la fantasia dei creatori, dal trapezio isoscele alla classica busta Anni Trenta, alla pochette bombata. Mario Valentino sperimenta in coccodrillo forme minute e imponenti, puntando sul colore brillante, sangue di bove o azzurro ottanio, fino ad un verde acqua particolarissimo per un'ampia borsa in lucertola. Curiose e calde le sue sacche in peloso ghiro color carta di zucchero. Soltanto Bordonese by Redwall, ampliando la ricerca nel solco della sua caratteristica pelle macchiettata, segue un intento d'aspra attualità nel collegare perizia tecnica, gusto artigianale, leggerezza e grazia ad un'apparenza povera, da logorata ed elegantissima tenuta sport. Borse da esploratrice da portare a tracolla, col mocassino uguale, buste orizzontali di linea secca che si spalancano nella chiusura a molla e gonfie pochette a cerniera arcuata. Volutamente informi s'accordano con i completi a liste verticali in lana e pelle, in cui la lana a coste elastiche non si vede e giacche e pullovers sembrano quelli di Robin Hood della foresta. Lucia Sollazzo \ j Tracolla di Santi

Persone citate: Lucia Sollazzo, Mario Valentino, Robin Hood, Zenith

Luoghi citati: Milano, New York, Santi