Perché lo Stato non si difende?
Perché lo Stato non si difende? Lo stipendio ai dipendenti delle imposte in sciopero Perché lo Stato non si difende? Il ministro Visentin! lui portato ottime ragioni a spiegare perché si debba pagare regolarmente lo stipendio ni dipendenti delle imposte che scioperano: circolari della Presidenza del Consiglio e credo anche decisioni del Consiglio di Stato; si potranno solo effettuare ritenute in un largo spazio di tempo. Eppure, uomo di governo, sarei passalo sopra a circolari e giurisprudenza, e non avrei pagato o quanto meno avrei corrisposto solo a tutti l'unico stipendio, quello dell'usciere appena entrato in servizio. Ed a chi mi avesse parlato di casi pietosi avrei risposto essere una bugia cui occorre ribellarsi quella di considerare ] sinonimi «povero» e «lavoratore subordinato» ; non c'è funzionario che non abbia risorse per vivere alcuni mesi. se mantiene un ritmo di vita regolare. Ed a chi mi avesse parlalo dello «Sialo di diritto» che non può derogare alla legge neppure per punire chi vi disobbedisce, avrei risposto anzitutto che c'è la legittima difesa e che è veramente assurdo, per chi appena ragioni, condannare ad anni di prigione chi per lucro ha venduto un segreto militare di ben scarsa importanza (ce ne sono, in Italia, d'importanti?) e lasciare impunito chi assassina la nazione, indiscriminatamente, cominciando dalle classi più povere. Infatti non permettere di riscuotere imposte e diritti doganali significa costringere a stampare senza freni carta moneta e ridurre il valore della lira a zero; e portare l'Italia a quel che furono Russia, Austria, poi Germania, nel primo dopoguerra. Ed avrei poi risposto che sono sempre per lo «Stato di diritto», che penserò ognora che sia meglio subire la mafia piuttosto che ammettere persecuzioni in base alta pubblica fama; che, giurato, assolverei indiziati dì reati mafiosi anche convinto della loro colpa quando non fosse stato possibile raccogliere prove; ma che persino nell'interpretare i comandamenti di Dio dev'esserci l'ausilio del buon senso: la legittima difesa è una figlia del buon senso, che afferma come diritto-dovere quello di conservare la propria vita. Ma poi, sul terreno del diritto positivo, avrei invocato il principio di eguaglianza dell'articolo 5 della Costituzione; se il datore di lavoro non pugu ì lavoratori subordinati scioperanti, quel principio impone al¬ lo Stato di non fare un trattamento diverso ai propri dipendenti. L'articolo 40 della Costituzione non parla di diritto di sciopero illimitato, ma di leggi che lo regolano; le leggi non sono venute; ciò lascia una libertà di manovra al potere governativo; che. atteso quel proclamato diritto, non potrà destituire gli scioperanti, ma non è obbligato a retribuirli. I puniti, lo so. non sarebbero stati d'accordo. Rammento che nei fogli fascisti non si poteva parlare dell'Italia del passalo se non come degli «imbelli governi demoliberali»; ed era falso: almeno fino a metà del 79 la compagine dello Stalo era ancora salda; ma come giudicheranno, se mai ci saranno, gli storici avvenire i governi d'oggi? A. C. J e ino lo
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