Chinaglia autocritica, Bernardini tace di Bruno Bernardi

Chinaglia autocritica, Bernardini tace Chinaglia autocritica, Bernardini tace "Non ci sono scusanti — dice il centravanti — abbiamo giocato malissimo" - Il cu. comunicherà oggi la formazione Cordova e Antognoni, bersagliati dalle critiche, tentano una difesa - Savoldi: "Contro la Russia giocheremo meglio" (Dal nostro inviato speciale) Mosca, 6 giugno. La tribù dei « Piedi buoni » si immerge nella torrida Mosca poco dopo le 14,30 locali, corrispondenti alle 13,30 italiane: dagli 11 gradi di Helsinki si passa ai 30 della capitale sovietica, uno sbalzo che potrebbe tagliare le gambe già moscie di parecchi azzurri. Fulvio Bernardini si preoccupa più del manico rotto della sua valigia e del bagaglio di oraziani, smarrito (e poi ritrovato) all'aeroporto, nel corso della laboriosa operazione doganale, che del caldo. « Mi risulta — dice il "dottore" che qui il caldo è scoppiato da un paio di giorni: pertanto a soffrirlo non saremo solo noi ». — Se gli azzurri ripeteranno la squallida esibizione di Helsinki, cosa accadrà? « In tal caso potrebbe esserci una catastrofe — risponde Bernardini in tono quasi distaccato —: vediamo piuttosto se contro la Russia, che è più forte della Finlandia, ci sono motivi per incentivare l'interesse e la concentrazione dei nostri giocatori in modo che essi disputino una partita decente ». — Non sono bastati i presunti 3 milioni di premio promessi in caso di vittoria sulla Finlandia, per farli giocar bene ieri: se si vince a Mosca sarebbero addirittura 4. « lo non sono al corrente dei premi né mi sono mai interessato a queste cose », taglia corto Bernardini. Non ha molta voglia di parlare. Aveva annunciato una conferenzastampa ed ora, invece, si limita a telegrafiche risposte. Quando gli chiedono la formazione che affronterà l'Urss, si limita ad annunciare sette nomi sicuri: Zoff, Pacchetti, Rocca, Orlandini, Benetti, Capello e Savoldi. Nonostante l'ermetismo del CU., lo schieramento dovrebbe essere il seguente: Zoff; Orlandini, Rocca; Benetti, F. Morini, Pacchetti; Graziani, G. Morini, Savoldi, Capello, Chinaglia. C'è anche chi ritiene che Anto¬ gnoni giocherà come « finta » ala destra al posto di Graziani, che Bernardini intendeva utilizzare in entrambe le partite di questa « tournée » nel Nord Est d'Europa. « Ho la sensazione di non giocare contro la Russia — dice Graziani —. Se così sarà non protesto, sto alle decisioni. Se gioco, però, vorrei che non si ripetesse la sovrapposizione di compiti verificatasi a Helsinki. Non è ammissibile che un terzino avanzi e, anziché darti la palla, prosegua lui l'azione e tu debba fermarti a fare il difensore ». Alla piccola polemica suscitata da Graziani si associa Chinaglia: il laziale è severo con tutti i compagni, con Bernardini ed anche con se stesso. La sua è un'autocritica cruda. « Noi abbiamo la brutta abitudine di cercare delle scusanti — brontola "Long John" —: non ce ne sono. E non serve attaccarsi al fatto che siamo a fine stagione, che la condizione fisica di molti è precaria o che finlandesi giocavano un calcio illogico per le nostre abitudini. Il verdetto l'ha emesso il campo: è stata una brutta partita, questa è l'unica verità ». — Le è venuta voglia di prendere « affettuosamente » a calci nel sedere qualcuno, come era successo in campionato con D'Amico? « Non esageriamo. Faceva rabbia vedere che tutti portavano la palla. E' un vizio deleterio: ci si stanca di più e si prendono soltanto botte negli stinchi ». — Oualcuno, come Zoff, e parzialmente come Capello, si è pur salvato... « Nessuno è da assolvere. Per Capello era più facile degli altri giocare, lui non si è azzardato a venire avanti. Il singolo è un componente della squadra e vince o perde con essa. In Italia, poiché ci sono troppi interessi, si tende sempre ad assolvere qualcuno. Ieri abbiamo giocato tutti al di sotto delle nostre possibilità. Anche il commissario unico ha le sue responsabilità. Pu¬ re io, ovviamente, ho la mia parte di colpa: ho trasformato un rigore ma non ho saputo concretizzare un paio di occasioni da gol che mi si sono presentate ». — Lei non figura fra i sette « sicuri » per la partita con la Russia. Che ne pensa? « La cosa non mi interessa. Se gioco è meglio, se no andrò in panchina. Spero ovviamente di essere in campo domenica, ma se giocheremo meglio o peggio di Helsinki non lo so, tutto dipende anche da come verrà impostata la partita, se adotteremo una tattica difensiva. Indubbiamente le prospettive sono tutt'altro che rosee ». Cordova e Antognoni sono stati i più bersagliati dalla critica. Per Cordova, sostituito nella ripresa, potrebbe essere finita in modo malinconico l'avventura azzurra. Il romanista si ribella all'idea di chiudere con la Nazionale dopo aver disputato soltanto una partita e mezzo. « Se nella prossima stagione giocherò sui livelli di questo campionato, non vedo perché non dovrei essere convocato in Nazionale — dice Cordova —, ritengo di aver meritato la maglia azzurra ». Cordova è incredibilmente ottimista. Antognoni, accusato di tenere troppo la palla, ammette di aver abusato del dribbling, ma aggiunge: « A volte vi ero costretto, poiché i finlandesi non davano il tempo di ragionare, correvano molto. Sono sicuro che a Mosca si potrebbe sviluppare un football qualitativamente migliore poiché i russi lasciano giocare di più ». Domenica, nell'attacco azzurro, esordirà Savoldi. Il fatto di debuttare contro un avversario quotatissimo in campo mondiale, non lo spaventa. ■■ Spero di ben figurare. La Russia è nettamente più forte della Finlandia, ma giocheremo sicuramente meglio ». Bruno Bernardi u. Fulvio Bernardini