Le "cattive signorine" di Lione di Francesco Fornari

Le "cattive signorine" di Lione Le "cattive signorine" di Lione Intervista con le prostitute che hanno occupato la chiesa: dicono di essere perseguitate dai poliziotti <Dal nostro invialo specialeI I Lione, 6 giugno. I E' accaduto l'incredibile: le prostitute sono scese in sciopero ed hanno occupato £ter Trine n^d^i» n^ntra^ Iip oiazza Dpiwmirt Prore \tSanocontro~uT «PwritA\ la nolteia HnnUe.accusata ri-anni rare «a torta » un vec ' phin nrWnln rii 1m£p nhe mi \cuiu .uuouu; ui lesse me jju i nisce l'adescamento con una ammenda e, in caso di recidività, con la prigione. Oltre duecento donne, gio ! vani belle eleeanti sono bar- \ ! guono, sorpresi e divertiti, le , fasi di questa sconcertante : vicenda che sfiora il grot-1 i tesco. Davanti ai portali sbarrati i di prostitute sono arrivate ■ da Marsiglia, Montpellier, Va- i lenza, Grenoble: l'iniziativa delle « donne di vita » di Lione rischia di estendersi in tutta la Francia, l'opinione pubblica sembra solidale con loro, gli abitanti di Lione se- di Saint-Nizier, suffragette dei vari movimenti per la liberazione della donna distribuiscono manifestini in cui vengono ribaditi i diritti delle prostitute; improvvisati oratori arringano i passanti, invitandoli a manifestare solidarietà con le ragazze rinchiuse nella chiesa che si battono « in difesa della loro di-1 gnità ». i Non si vede traccia di po-1 liziotti: prudentemente i flic 1 stazionano lontano. Non hanI no alcuna possibilità d'intervenire perché la chiesa gode del diritto di extraterritoriai lità; d'altra parte sembra che I le autorità preferiscano evi| tare incidenti, si ha l'impres! sione che nessuno sappia con i precisione che cosa fare, il prefetto di polizia non rilascia interviste e «aspetta istru- zioni », il sindaco e l'arcive- ! , scovo, invece, hanno dimo-1 I strato pubblicamente « coni- ' I Prensione e tolleranza » per | le prostitute. « Le prostitute hanno dei ; problemi con la polizia, ma il prefetto non fa che appli- | Icare la le9ge francese- **r-\ \tr0PP° mesta legge è ipocn- \ ta perché è fatta dagli itomi- ni- ea~ é ,UGr di duooio che \ ' vi sono molti uomìni c'he ; \hanno bisogno delle prosti- i me () mj na detto n sindac0 ; Louis Pradel. Ha proposto j alle donne di essere « muni- ! «palizzate », ammesso che t \ questa sua iniziativa venga ; bero la pensione e altri vati-1 >...■. - ìmUniCipallZZate! L'idea di essere « munici- J palizzate» non garba troppo i alle ragazze che occupano i Saint-Nizier. Stamane la lo- , ro rappresentante. Ulla, una : : biondoplatino dalla figura ! 1 slanciata chiusa in un paio ' di jeans ed una maglietta di ; i almeno due taglie inferiori ( ■ jnnni i yy ' 1 Nel pomeriggio ho parlato i con Ulla ed altre sue colle 1 ghe rinchiuse nella chiesa alla sua, si è recata in mu- I nicipio a ringraziare il sin- \ daco per il suo interessamen- j to e rifiutare la proposta. | « Non vogliamo tornare alle tanto che ci lascino lavorare ] legge assurda e sbagliata ». in pace, senza infierire con- i tra di noi in nome di una \ 1 Sono entrato da una portici- ; na, che si è aperta per un at- timo soltanto davanti alla tes- , sera di giornalista e si è ri- chiusa poi alle mie spalle: ! « Non facciamo entrare estro- i nei. non sogliamo che la gen- i te possa parlare male di noi ». \ Lo spettacolo all'interno è i stravagante: una moderna 1 Corte dei miracoli. Le ragaz- ze sono accampate nel coro, ! dietro l'altare maggiore e 1 lungo le navate. Si gioca a 1 tarocchi in un confessionale. un televisore portatile è si- stemato davanti all'altare di Santa Teresa del Bambino Gesù, si gioca a palla sotto la statua di San Benedetto. DH cani si rincorrono ab baiando fra i banchi. «Ap- partengono alle ragazze che j lavorano di notte con l'auto. h Li tengono per difesa perso- \ naie: li hanno portati qui \ perchè non sapevano dove la- j sciarli ». Nella sacrestia è stato al ]estno un bar: ^ macchi¬ na per jj caffg funzi0na a genere dai commercianti, da persone sconosciute che ven- \ gono a portarci qualcosa »), I è in una stanza adiacente do- ve s?no conservati gli arredi sarai. „,._.„ ] nO»»w — a sei gradi, di giorno non su- ! pera i dieci »), molte ragazze j dormono abbracciate per ter- ! ra su giacigli improvvisati, I sotto montagne di coperte 1 Fa piuttosto freddo ( « Di j otte la temperatura scende [ In un angolo è stato rizzato un piccolo schermo cinema tografico. « Gli studenti ci hanno portato dei films. Ieri sera è stato proiettato un . ne uuutuinu tu \ programma altri due». Un 1 chitarrista del movimento lio- "^J*™*™^ « I■I; 1 sionale. Il fumo delle sigarette ristagna nell'aria. Passando accanto ai grup- pi di ragazze si colgono bra- ni di conversazioni assurde in questo luogo. « Hai già I provato questo rossetto? E' una cannonata ». « Sophie, che formaggio c'è? ». « Ab biamo del Camembert ». « Al lora non ne voglio, non mi piace ». In un angolo del co ro è stato allestito un ufficio stampa: seduta ad una mac china per scrivere una ra gazza prepara un comunica- to: « Fall en l'èglise Saint-1 Nizìer à Lyon, le 6 juin 1975 ». j aFinalmente mi incontro con nUlla. Questa intervista è la npiù curiosa che abbia mai fat- cto, seduto sui gradini dell'ai- gtare maggiore, di fronte ad vun gruppo di belle ragazze, p eleganti, con le sigarette ac- n j cese, il trucco perfetto. Forse ' ha mia perplessità nell'affron- c \ tare l'argomento è evidente: - b \ poggiandomi una mano sul D j braccio, Sylvie mi esorta: • ilti Su. coraggio, non ti man- tigiamo mica». Che cosa c'è al- l'l'origine della vostra prote- d sta? Risponde Ulla: « Desìde- ghe la legge venga rin- ; tiSiamo riconosciute licittadini perché ci si g chiede di pagare le imposte, c \ ma siamo trattate in maniera f I diversa dagli altri cittadini. E j d questo non è giusto ». volete, dunque, che la vo- j ] stra professione venga ricono rijiuuuniu ai ya.yu.ic te impu- a ! ste ma non possiamo lolle- m j rare di essere impedite nel' c ! nostro lavoro e di dover pa-1 d I gare le tasse vogliamo sol- ! f 1 j sc;uta ufficialmente? « Non ci S [rifiutiamo di pagare le impo- atanto che la polizia di Lio- \ sne si limiti a controllare che | ail nostro atteggiamento sia discreto, che non infastidisca la gente. Siamo le prime a sdvolerlo, nessuna di noi va in , i \g-iro Vestita in maniera scon- ri 1 'in „„, nrlo^rnro 4 nnsc„WH ! eia per adescare i passanti. : iMa i poliziotti hanno scote-1 m I ^^^a^a^lepro^ j a■ stitute. Ci fermano anche ■ mI quando andiamo in giro per \ d; i fatti nostri. Delle nostre j 1 colleghe sono state multate I n I poss7à?nó tollerarlo'» mentre andavano a fare lo j dspesa. Questo è troppo, non \ rLa multa è piuttosto sala ta: centosessanta franchi (cir ca venticinquemila lire). Do po la seconda contravvenzio ne si rischia la condanna « ad mrgubnalmeno tre giorni di carcere». I fFino a quando occuperete la chiesa? « Ce ne andremo soltanto quando il governo si 1 sarà impegnato ufficialmente i gsc a modificare la legge. Allora non sentirete più parlare di noi. Se oggi facciamo tanto chiasso è proprio perché vo gliamo che sia cancellata una volta per tutte la figura della prostituta oggetto, della don- no vittima» m che modo vi vengono conteggiate le imposte? «In base al nostro tenore di vita. Dopo tre anni di "attività" • il fisco fa i suoi accertameli- ti: controllano se abbiamo l'auto, se siamo proprietarie dell'alloggio, se andiamo in giro con dei gioielli, con abi- ; ti eleganti e fanno i loro con li. Ci sono ragazze che ven gono tassate per imponibili che superano i centomila franchi all'anno (oltre quinj dici milioni di lire)». j Parla il CUTOto a ma telefonata di insulti per' ché non ha cacciato le donne 1 dal tempio « Ormai non ci ! faccio più caso Questo dimo- Si avvicina il curato di Saint-Nizier padre Beai Ha apPena ricevuto una ennesi- \ stra in pieno l'ipocrisia di | alcune persone che si defini- scono buoni cristiani ». Che cosa pensa di queste donne che hanno occupato , ia sua chiesa? « Sono delle riavere infelici» Ha chiesto ! 1. /_ . ".S_ : ioro di andarsene? « Certo 1 ma la casa di Dia è aperta j a tutti. I loro problemi-sono ■ molto aifficili. hanno bisogno \ di aiuto ». j Mi confida la sua gran pe I na: non e ancora riuscito a j decidere in che modo deve \ rivolgersi a loro, se deve chia- marie signore, signorine, so-relle, figlie mie. Quattro ra-gazze stanno preparandosi ad uscire. Tornate a casa? Abbandonate le amiche? « Ma no. andiamo in giro per con- I frollare che non ci siano ra¬ i gazze che lavorano. Siamo in sciopero, non vogliamo dei crumiri ». Francesco Fornari

Persone citate: Fall, Gesù, Louis Pradel, Lyon

Luoghi citati: Francia, Lione, Marsiglia