I nostri tic privati e collettivi di Lietta Tornabuoni

I nostri tic privati e collettivi I nostri tic privati e collettivi Ada Santoli: « Siamo fatti così », Ed. Cappelli, pa gine 188, lire 3000. « Siamo fatti così », constata il titolo. « Siamo », chi? La mediopiccola borghesia, il globale villaggio radio-televisivo, la popolazione dei lettori di giornali, fruitori di voghe, compratori in boutique, viaggiatori della domenica, consumatori di luoghi comuni. Insomma quel vasto informe gruppo umano, denominato a volte « la gente », altre volte « il pubblico », che non è una classe e forse è soltanto una convenzione, un riferimento sociale di comodo inventato dai mass-media. E come siamo fatti? Male. Secondo l'autrice Ada Santoli, osservatrice del costume e conduttrice di rubriche radiofoniche, siamo fatti male. Capitoli secchi, frasi brevi e perentorie ma non severe, il libro è un repertorio senza giudizi e senza ideologia del- le contraddizioni, debolezze manie, tendenze e scemenze contemporanee. Vi si ritrovano molti tic sociali dell'epoca: l'ingenua idolatria per la competenza e la specializzazione, per « esperti » che sono i primi a dubitare della propria funzione e 'capacità; la fretta nevrotica che derealizza il presente; l'enigma permanente delle sigle; le conversazioni ridotte dalla prudenza mondana a suoni tediati; le eterne illusioni del lotto; l'ascesi automortificante e l'estasi sado-narcisista delle diete; i precipitosi memoriali in rotocalco di ventenni « arrivati »; il cerimoniale infido dei baci e abbracci in pubblico, della espansività mondana; il tempo atmosferico tornato ad essere, nell'ansia delle vacanze di fine : settimana, importante come 1 nell'infanzia; la stravaganza | sintattica e psicologica degli annunci economici; l'eccentricità di massa nell'uniformità delle mode; le fallite evasioni della nostalgia. Vi si ritrovano certi tic privati di sempre: scrivere ai giornali settimanali, credere nei « saldi » commerciali, rifugiarsi nei malori immaginari, inventarsi valori precari, distrarsi, ma da che?, e farselo da sé. Vi si ritrovano i tic dell'anno, quelli che hanno caratterizzato gli ultimi mesi neri e nutrito il monotono fluire della conversazione collettiva: caramelle non ne voglio più, dicono che le monete da dieci lire spariscano perché ci fanno l'anima dei bottoni, ma in giro li vedi, tu, tutti questi bottoni? Adesso c'è uno che impacchetta i monumenti, adesso in America si spogliano nudi e attaccano a correre per strada..., io ho comprato la bicicletta ma è meglio andare a piedi che fa anche bene alla salute, hai la targa dispari o la targa pari? Con questa austerità... adesso sull'autobus al posto del fattorino c'è una macchinetta, ma dove devi scendere a chi lo domandi, all'apposita fessura? Anche il postino non è più lui... con questa recessione m'è venuta la depressione, sto attraversando una contingenza tremenda, questo mese mi s'è squilibrata tutta la bilancia dei pagamenti dei conti di casa... Adesso siamo molto occupati, con i decreti delegati.. Nelle pagine svelte di Siamo fatti così è inevitabile, almeno in parte, ritrovarsi: domani, chissà, con nostalgia; oggi, magari, con un brivido di vergogna. Lietta Tornabuoni

Persone citate: Ada Santoli, Cappelli

Luoghi citati: America