Psicoanalisi del bambino di Ferdinando Albertazzi

Psicoanalisi del bambino Se diventa difficile il mestiere di vivere Psicoanalisi del bambino Benjamin B. Wolman: « Manuale di psicoanalisi infantile », Ed. Astrolabio, pagine 668, lire 13.200. « Seppure fortemente immaturo, il sistema nervoso centrale ha in sé potenzialità di sviluppo infinite. La possibilità del loro sfruttamento dipenderà dalle loro interazioni con gli stimoli sotto forma di esperienze di vita. La direzione e il modello di comportamento saranno determinati non soltanto dalle qualità e quantità di queste esperienze ma anche dal momento in cui avvengo1 no ». Le citate considerazioni, | di Richmond e Lipton, definiI scono a grandi linee il « camI po » dello sviluppo psichico i del bambino. Huberto Nagera ne scandaglia invece alcune componenti e, al contempo, specifica i nuovi orientamenti degli psicoanalisti che hanno in cura i fanciulli, sia per ripristinarne lo stato di salute come per risolvere disturbi inerenti ai tratti caratteriali. Anche il bimbo, dunque, ha pronto un lettino nello stu-dio dello psicoanalista. Come e perché lo frequenta, lo di- 1 Meno problematico ! ce la pregevole traduzione di Aldo Giuliani del Manuale di psicoanalisi infantile, un lavoro collettivo in tre volumi curato da Benjamin Wolman e considerato un classico fin dalla pubblicazione (1972). Il primo libro, dedicato ai « Fondamenti » della psicoanalisi infantile, propone una introduzione storica che ripercorre lo studio dei disturbi mentali nell'infanzia e nell'adolescenza e mette a fuoco la portata delle carenze sociali nell'infanzia. Inaugurato da una lucida indagine circa l'« ambiente » che circonda il bambino, il secondo libro valuta i « Metodi di cura » relativi alle età prescolare, scolare e adolescenziale. Il compito dello psicoanalista che tratta i bambini in età prescolare è quanto mai delicato, nella misura in cui ha a che fare | con una persona non ancora in grado di chiedere spontaneamente un aiuto. Per lei, lo sollecitano i genitori che, tuttavia, il più delle volte sono completamente impreparati e tutt'altro che in grado di conoscere l'effettivo stato di salute psichica del bimbo. invece, l'approccio dell'analista con il fanciullo in età scolare: la sua azione ricalca i moduli del trattamento clinico degli adulti. Va però notato che mentre l'adulto tende alla guarigione (cioè all'inserimento nella «normalità»), il bambino mira a differenziarsi e a rendersi autonomo dal contesto. Schematizzando all'estremo si può quindi confermare che, in questi casi, conta il ruolo rassicurante svolto dall'analista. Notevoli difficoltà comporta, infine, la psicoanalisi degli adolescenti. Bisogna difatti considerare, con Maurice Friend, che mentre « la psicoanalisi ha, in fondo, lo scopo di produrre la trasformazione della personalità sia dov'interno che dall'esterno della "persona" », l'adolescenza è « il periodo dello sviluppo caratterizzato da una tremenda quantità di cambiamenti nelle influenze fisiche e ormonali della crescita » e perciò richiede una dedizione estremamente dinamica, da parte dell'analista. « Approcci diversi - Prevenzione e ricerca » è il libro conclusivo, in cui spiccano i saggi di Hanna Segai e Benjamin Wolman. La Segai rivisita « La tecnica dell'analisi infantile di Melanie Klein », soffermandosi in particolare sul transfert (« il bambino trasferisce con facilità nell'analista aspetti scissi dei genitori »), sulla situazione analitica (« il bambino ricava una rassicurazione fondamentale e durevole dalla capacità dell'analista di dare affidamento e di alleviare l'angoscia») e sulla tecnica del gioco (trattato come « libere associazioni il cui contenuto simbolico serve ai fini dell'interpretazione»). Wolman, si sofferma invece sulle possibilità e sui limiti operativi dell'azione preventiva, offrendo un quadro esauriente delle più recenti (e divergenti) conclusioni degli psicoanalisti. Purtroppo, sono conclusioni che non indulgono ottimismo di sorta, poiché è assodato che nessun metodo preventivo può sradicare il disturbo mentale. D'altra parte, un bambino cresciuto come « un topino nella farina», protetto in ogni possibile modo e misura dalle frustrazioni e dai conflitti, si trasformerà sicuramente in un adulto incapace di prendere decisioni e di «scommettersi» in situazioni conflittuali. Ciò che conta, in pratica, è che il mestiere di vivere non gli riesca fin dall'infanzia superiore alle reali capacità di porre in essere la vita. L'intervento dello psicoanalista, a parte l'opera di coadiutore dei genitori (opportuna anche con bambini psicologicamente sani), si rende del resto imprescindibile proprio quando il livello di guardia della « vivibilità » viene superato. Ferdinando Albertazzi

Persone citate: Aldo Giuliani, Benjamin Wolman, Hanna Segai, Lipton, Maurice Friend, Melanie Klein

Luoghi citati: Richmond