A difesa del Paese

A difesa del PaeseL'opera dei carabinieri A difesa del Paese La cerimonia per il 161° anniversario della fondazione dell'Arma nella caserma di via Cernaia - Ricompense al valore Il 161" anniversario dell'Arma dei carabinieri è stato celebrato ieri mattina nella caserma Cernaia, presenti le maggiori autorità del Piemonte. Quasi alla stessa ora una pattuglia affrontava in conflitto a fuoco un gruppo del movimento eversivo brigate rosse, sorpreso in un covo della zona di Acqui, e liberava l'industriale Vittorio Gancia, sequestrato il giorno prima. Operazione fulminea che ha avuto purtroppo delle vittime: una giovane donna, che apparteneva all'organizzazione, è morta abbandonata dai banditi in fuga, un tenente, un maresciallo e un appuntato sono rimasti gravemente feriti. Questa coincidenza dà un significato particolare alla manifestazione di Torino e alle parole che il gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa ha rivolto ai 300 allievi e ai reparti raccolti nel cortile della storica caserma in rappresentanza di tutte le specialità dell'Arma. Cerimonia suggestiva. Il gen. Dalla Chiesa, combattente per la libertà nelle file della Resistenza, ufficiale che guidò le operazioni antimafia in Sicilia, si è rivolto ai suoi carabinieri con il tono staccato e forte di chi parla da uomo a uomo. Ha ricordato le tradizioni dell'Arma in un secolo e mezzo di storia, dagli episodi di guerra di Grenoble, Pastrengo, Crimea, Podgora, Libia e Culquaber, alle azioni in soccorso delle genti colpite da calamità. Ha citato il contributo alla guerra di Liberazione con 13 mila 800 carabinieri in formazioni partigiane, 7385 combattenti per la Resistenza, 2115 caduti, 6500 feriti, 32 medaglie d'oro al valor militare, 120 d'argento e 205 di bronzo. Dalla Chiesa ha rievocato il sacrificio dei carabinieri di Corio Canavese e di Alagna Sesia, che unitisi a formazioni partigiane furono trucidati dai fascisti dopo aspri combattimenti. Ha detto: «Nel trentesimo anniversario della Liberazione di Torino e del Piemonte non possiamo dimenticare gli ufficiali, sottufficiali e carabinieri che operarono con abnegazione e coraggio con ì partigiani del Cuneese, della Liguria, delle Valli di Susa e d'Aosta ». Negli ultimi dodici mesi sono state concesse all'Arma 118 ricompense per atti di valore e di altruismo compiuti nel territorio della I brigata. Tra le molte è stata letta la motivazione della medaglia d'oro al valor militare — alla memoria — al maresciallo Felice Maritano, morto in uno scontro a fuoco con un'organizzazione eversiva scoperta a Robbiano di Mediglia. Tutti ricordano la cronaca del tragico episodio, il maresciallo ucciso dai brigatisti rossi era pluridecorato e aveva già ricevuto dieci encomi per i risultati del suo servizio. Un encomio solenne del comandante generale dell'Arma ha premiato l'infaticabile attività del tenente colonnello Giuseppe Franciosa, del capitano Fichera, dei tenenti Senu e Pignero, dei brigadieri Fodde, Azzoni e Cristanziani del Nucleo speciale per la lotta contro il terrorismo; ad essi va il merito delle indagini compiute dopo il sequestro, del magistrato Sossi, hanno identificato 50 brigatisti rossi, di cui sedici arrestati. A questi valorosi si aggiungono, sempre segnalati da encomi, i brigadieri Giuseppe Barbieri e Giuseppe Dejana, l'appuntato Tosca- no, il capitano Andrea Ruggeri, il maresciallo Sotgiu, il tenente Vittorio Zaccheo, il capitano Giuntella e il brigadiere De Dea del gruppo elicotteri. Il loro nome è legato a fatti di cronaca recente, arresti di rapinatori, recupero, di armi e refurtiva, salvataggi di cittadini minacciati da delinquenti o in pericolo per sciagure. Il gen. Dalla Chiesa ha concluso: «La vostra opera è legata alla vita della città e delle popolazioni, voi siete posti alla tutela dei cittadini e delle loro famiglie. Il vostro servizio è spesso ingrato, misconosciuto. Avete a volte la sensazione di essere più oggetto di critiche che di elogi, non ufficiali naturalmente. Ma noi sappiamo che la vita del carabiniere è sacrificio. So che è difficile, ma voi non dovete tener conto delle biglie di ferro, dei bulloni e delle pietre che qualcuno vi tira sidle piazze. E' una minoranza. Il resto della popolazione vi stima e ha bisogno di voi. Conoscete il vostro dovere: difendere la Repubblica nata dalla Resistenza ». La cerimonia alla caserma Cernaia è terminata alle II. Subito dopo il generale Dalla Chiesa è partito, su allarme, per la zona di Acqui, dove i suoi carabinieri avevano scoperto il covo dei rapitori di Vittorio Gancia. f. b.