Brevi incontri

Brevi incontri Brevi incontri di Lietta Tornabuoni Donna vota donna? Donna vota donna, le donno elettrici dovrebbero votare di preferenza per le donne candidate? Alcune associazioni femminili lo chiedono, lamentano che le candidate a queste elezioni siano ancora poche e che servano soprattutto per la scena giacché pochissime saranno le elette, sollecitano il patriottismo di sesso. Ma il sesso non è una patria né può diventare una corporazione: per dimostrare l'equivalente femminile della fratellanza, la « sororità », esistono modi migliori, in politica la solidarietà di sesso può risultare irrazionale o malriposta. Per dire, cosa offrono alle donne le candidate democristiane? Olirono il passalo. Il presente è vergognosamente indifendibile, il futuro è cupamente imprevedibile: l'unica è voltarsi indietro. Come un padrone che tenti di spacciare per proprie concessioni i miglioramenti strappati a forza di lotte dai lavoratori, la propaganda elettorale rivolta alle donne vanta quali benemerenze del partilo democristiano tutte le conquiste femminili degli ultimi trent'anni: tutte, persino la parità civile e salariale o il diritto di voto sanciti dalla Costituzione, persino la nuova legge sul diritto di famiglia approvata a dispetto degli infiniti ostacoli e ritardi opposti dai deputati democristiani. Ma il numero delle donne candidate nelle liste de è molto aumentalo, vanta la senatrice Falcucci, senza precisarlo. Pure il numero delle eleltc aumenterà, garantisce, ed è anche possibile: escluse o emarginale dal potere sinché le cose andavano bene o almeno discretamente, è anche possibile che le donne vi vengano parzialmcnlc ammesse adesso, quando si tratta di gestire la miseria, di amministrare il disastro. Comizio Al comizio indetto a Roma contro la visita di Ford dal pdup, da Lotta continua e Avanguardia operaia, sono tutti ragazzi. 1 giovani, i più disponibili, hanno sempre rappresentato la forza numerica, la truppa d'assalto di ogni manifestazione politica: ma è impressionante vedere la grande piazza Santi Apostoli fitta di ragazzi, soltanto ragazzi, e a migliaia. Striscioni, bandiere rosse: vecchi inni che cantano «Noi siam la canaglia pezzente, noi siamo chi suda e lavora », nuove scansioni che ritmano « Camerata basconcro / il tuo posto e il cimitero »; discorsi dell'indomito Villorio Foa. Scomparsi i caschi, le leggi eccezionali sull'ordine pubblico che li vietano offrono una sola scelta ai ragazzi che girano in motorino e in motocicletta: andare alle manifestazioni a piedi, oppure spaccarsi la testa in eventuale incidente stradale. Borse o tascapani non vengono più portati a tracolla, ma a bandoliera; i pullover vengono ripiegali intorno alla vita come cinturoni o cartucciere; i foulard triangolari annodati alla cowboy restano intorno al collo, dato che la legge proibisce di coprirsi la faccia. Due hanno al guinzaglio, per compagnia o difesa, il lupo alsaziano e il pastore tedesco, cosiddetti « cani impropri ». Su un cartello privato, uno ha scritto una sua coniugazione pessimista: « Io partecipo, tu partecipi, egli partecipa, noi partecipia¬ mo, voi partecipale, essi ne approfittano ». Con imprudenza provocatoria, nella slessa piazza è stato autorizzato subito dopo un comizio del msi: lutti si aspettano scontri; fotografi, cronisti e telecamere sono qui per questo, l'atmosfera è sospesa e nervosa. Ma i ragazzi si rivelano politicamente più accorti e più sensati della questura, in tempo utile sfilano via in corteo svuotando la piazza. Per fortuna non succede niente: i gruppi della sinistra cedono i microfoni scandendo in coro « I fascisti non devono parlare questa è la nostra campagna elettorale » e i missini, urlando « Il comunismo non passerà », li lasciano passare. Film « Ho fatto questo film perché ne avevo voglia », dice Chantal Akcrman. brava regista belga di venticinque anni. E' il nuovo siile dei registi: pur restando avidissimi di domande sull'opera loro, hanno preso a rispondervi con insofferénte capricciosità: l'ho fallo perché mi andava, mi girava così; vuol dire nienie; se avete capito, bene, se no arrivederci. Ma questo film è davvero singolare, a suo modo allarmante. Intitolalo col nome e indirizzo d'una donna, Jeanne Dielman, 25 guai chi commerce1. Bruxelles, interpretato da Delphine Seyrig. dura ire ore e tre quarti. Per Ire ore e venli. minuzioso, spieiato, móstra esclusivamente lavori domestici: gli infiniti gesti quotidiani della massaia, sempre uguali, ripetuti, organizzali e coalti come quelli dell'operaio alla catena di montaggio. La protagonista Jeanne Dielman, vedova con un figlio adolescente, si occupa della casa e ogni pomeriggio, dalle 17 alle 17,30, si prostituisce freddamente a uomini tristi, brulli, soli quanto lei: ma quando, per la prima volta in vita sua. con uno di costoro prova un orgasmo, lo sconvolgimento della sua esistenza passiva è cosi profondo che Jeanne Dielman non lo sopporta e ne ammazza il responsabile, sgozzandolo con le forbici.

Persone citate: Chantal Akcrman, Delphine Seyrig, Falcucci, Foa, Jeanne Dielman, Lietta Tornabuoni Donna

Luoghi citati: Bruxelles, Roma