La maglia rosa Bertoglio gioca in casa oggi nell'arrivo in salita alla Maddalena

La maglia rosa Bertoglio gioca in casa oggi nell'arrivo in salita alla Maddalena Nel Giro ad Orta successo di Fabbri, gregario di Gimondi La maglia rosa Bertoglio gioca in casa oggi nell'arrivo in salita alla Maddalena Il bresciano vuol consolidare il primato su strade di cui conosce ogni segreto: anche da dilettante Fausto aveva staccato "Gibì" - Gimondi e Baronchelli corrono sulla difensiva, in attesa di sferrare il loro attacco sulle Dolomiti (Dal nostro Inviato speciale) Orta, 2 giugno. Quella dì oggi è stata la tappa di chi il Giro d'Italia lo aveva già perso ancora prima che cominciasse, quella di domani sarà invece la tappa di chi vuol vincerlo: sveglia prima delle sei, 167 chilometri fino a Pontoglio; poi, al pomeriggio, la scalata alla Maddalena, una specie di « muro » che getterà Indietro chi, prima, non avrà saputo economizzare le forze. In vista di un pranzo che rischia di essere indigesto per parecchi, oggi nessuno aveva voglia di antipasti. Se qualche gregario voleva approfittarne, latti suoi: i « big - del giro, dopo il terremoto di ieri, avevano stretto una specie di patto di non aggressione. Un armistizio, ma di sole ventiquattro ore. Oggi tutti amici, domani di nuovo tutti nemici, senza più alleanze: perché adesso che Battaglin è fuori classifica, chi lo ha tolto di mezzo deve spartirsi il bottino. Ed è il momento in cui nessuno è in vena di generosità. I favoriti stanno a guardare, i gregari fanno la corsa, e sul traguardo di Orta vince allo sprint Fabrizio Fabbri, toscano di Feruccia Agliana, un paesino a due passi da Pistoia. Faceva lo spedizioniere a Prato, giocava terzino destro in una squadretta di chissà quale categoria, sognava la Juventus. Cominciò col ciclismo quasi per caso, arrivò alla maglia azzurra perché era un buon gregario ma sapeva anche vincere, nonostante quella sua pedalata sgraziata che faceva storcere il naso agli stilisti. Quest'anno Gimondi lo ha voluto nella sua squadra, perché a Felice non interessa avere accanto chi pedala bene. Preferisce avere qualcuno che pedali forte. E quando Fabbri è scattato, andando a cercare la sua dodicesima vittoria da professionista, le parti si sono invertite, perché Gimondi, impegnandosi per frenare il gruppo, ha fatto da gregario al suo gregario. Gli doveva tanti favori, oggi gliene ha restituito uno. A San Salvatore Monferrato c'è un traguardo volante. Basso vince davanti a Santambrogio e Polidori, il gruppo è un po' allungato. Fabbri, che ha imparato alla perfezione ad usare l'arma del contropiede, scatta all'im¬ provviso: non pensa di arrivare al traguardo, che è ancora troppo lontano; pensa soltanto di rendere la corsa dura, per favorire il suo compagno Van Linden in un eventuale sprint con Sercu e De Vlaeminck. Ma ad aiutare Fabbri arriva Fraccaro, che è della Bianchi-Campagnolo come lui ed è un passista dì valore; e si accodano anche Lualdl e lo spagnolo Pozo, che però fa soltanto da testimone oculare, perché quando gli chiedono un cambio fa finta di non capire. Dietro, comunque, nessuno reagisce ed il quartetto a Oldenigo, ad una cinquantina di chilometri dall'arrivo. ha un vantaggio di oltre quattro minuti. A questo punto Fabrizio Fabbri smette di pensare a Van Linden e comincia a pensare a se stesso. Gimondi ed I suoi gregari frenano il gruppo, però la squadra di Baronchelli (che spera di vincere con Bitossi o Paolini allo sprint] e quella di Basso decidono che è ora di svegliarsi, ed anche De Vlaeminck e Sercu — i quali non si fidano troppo di Lualdi — danno una mano. Il vantaggio dei primi si assottiglia sempre di più, a cinquecento metri dall'arrivo è ridotto ad una manciata di secondi, il plotone sta per ingoiare i quattro, per | travolgerli. Fabbri si volta, aumenta l'andatura. Ai trecento me- \ tri scatta Pozo, Fabbri lo affianca, lo supera, resiste al ritorno di Lualdi e vince. A soli tre secondi Van Linden, che agguanta Fraccaro e precede il gruppo. Ancora cinquanta metri di corsa, forse meno, e la giornata dei gregari si sarebbe trasformata nella giornata dei velocisti. Lualdi protesta, secondo luì Fabbri gli ha rubato la vittoria: « Ai cento metri — dice — stavo per superarlo, mi ha stretto contro le transenne, per non cadere ho dovuto quasi frenare. Se non lo retrocedono, è una grossa ingiustizia ». Fabbri dice che non si è neanche accorto che Lualdi stava arrivando, allarga le braccia e aggiunge che lui sa pedalare soltanto cosi, un po' a zigzag, bisogna capirlo. E la giuria lo capisce, perché non modifica l'ordine d'arrivo. Una tappa tranquilla, insomma, senza scosse, turbata però da un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze molto serie: un motociclista del séguito, che trasportava un giudice di gara, è caduto nei pressi di Vercelli riportando la frattura della gamba destra. Per il membro della giuria verranno latte delle radiografie domani, ma pare che se la sia cavata con contusioni ed abrasioni. Domani, con l'arrivo alla Maddalena nella seconda semitappa. si prevede un altro piccolo terremoto in classifica. Su quel tornanti vicino a Brescia, cioè a due passi dal paese di Bertoglio, l'attuale maglia rosa, in una corsa per dilettanti, anni fa staccò Baronchelli di circa un minuto e dice che domani cercherà di fare altrettanto. Bertoglio conosce a memoria ogni curva, ogni segreto di quella salita. E' il suo momento, Gibì, Galdos e Gimondi per ora devono limitarsi a stare sulla difensiva, cercando poi di mettere k. o. Bertoglio sulle Dolomiti, dove la poteh-à potrebbe contare più dell'agilità. Ma non sarà molto facile, forse: oggi sullo Stelvio è caduta altra neve, sembra sempre più improbabile che il Giro possa arrivare lassù. Bertoglio guarda il cielo e sorride. Maurizio Caravella ORDINE D'ARRIVO: 1) Fabrizio Fabbri (Bianchi-Campagnolo), km 193 in 4 ore, 56'03", media 39,113; 2) Lualdi s.t.; 3) Pozo s.t.i 4) Van Linden a 3"; 5) Fraccaro; 6) Paolini; 7) De Vlaeminck; 8) Borgognoni; 9) Sercu; 10) Salm. Segue tutto il gruppo, col tempo di Van Linden. CLASSIFICA GENERALE: 1) Bertoglio in 81 ore, 40'12"; 2) Galdos a 2'; 3) Gimondi a 3'; 4) Baronchelli s.t.; 5) Perletto a 4'10"; 6) De Vlaeminck a 4'46"; 7) Riccomi a 4'56"; 8) Panizza a 5'04"; 9) Lasa a 5'37".

Luoghi citati: Brescia, Italia, Lasa, Perletto, Pistoia, Pontoglio, Prato, San Salvatore Monferrato, Stelvio, Vercelli